Videocamera AVCHD Panasonic AG-AC90

(Estratto da Tutto Digitale 81 – Aprile 2013)

Design compatto, regolazioni manuali avanzate e prestazioni di alto livello: la nuova Panasonic AG-AC90 ha tutte le migliori caratteristiche di una videocamera professionale di ultima generazione. Tutte tranne una: un prezzo che non spaventa…

L’avvento delle fotocamere DSLR capaci di girare filmati HD rappresenta sicuramente la più importante rivoluzione nel mondo video degli ultimi anni.

L’alta sensibilità alle basse luci, il maggiore controllo sulla profondità di campo e la possibilità di utilizzare un vasto parco ottiche ha reso le video-reflex più allettanti dei camcorder tradizionali per molti appassionati e professionisti.

Eppure basta prendere in mano una videocamera HD di nuova generazione come la Panasonic AG-AC90 per comprendere come questi apparecchi siano ancora capaci di dare molte soddisfazioni: zoomate fluide, autofocus preciso, stabilizzatore d’immagine efficiente, batterie ad altissima capacità sono tutte caratteristiche che una macchina fotografica non può ancora offrire.

E soprattutto una videocamera compatta e ben bilanciata come l’AG-AC90 offre un design che aiuta l’operatore nelle regolazioni di ripresa, soprattutto quando si lavora a mano libera e in ambiti produttivi che richiedono una grande agilità di movimento: in questi casi i vantaggi di un camcorder tradizionale rispetto a una video-fotocamera, una HDSLR o come diavolo vorrete definirla, sono del tutto evidenti e facilmente apprezzabili.

Prestazioni al top

La concorrenza delle video-reflex ha fatto crollare drasticamente i costi delle videocamere, ma anche in questo nuovo scenario la Panasonic AG-AC90 è un prodotto dal rapporto qualità/prezzo davvero imbattibile, dotato di funzionalità tipiche di camcorder ben più costosi, come ad esempio gli ingressi audio XLR o il Full HD a 50p.

Certo la casa giapponese, per risparmiare, ha adottato sensori più piccoli di quelli da 1/3″, considerati lo standard minimo in ambito video professionale: in questo caso i tre MOS hanno una diagonale di 1/4.7″ e 2.6 MP di risoluzione.

Un sensore così piccolo, solitamente, non è in grado di offrire una grande sensibilità alle basse luci, ma proprio nelle riprese con poca luce le prestazioni dell’AG-AC90 ci hanno invece sorpreso positivamente: non solo la sensibilità si è rivelata ottima, ma anche il rapporto segnale/rumore è davvero sopra le aspettative.

Basti pensare che nel test a lume di candela siamo riusciti a ottenere immagini pulite e assolutamente adatte a un uso professionale, anche impostando il gain a +20dB. Questa capacità di contenere la grana anche ad alti valori di guadagno elettronico, unito all’ottica estremamente luminosa (F1.5 in grandangolo, F2.8 in tele) permette di eguagliare e in molti casi superare la sensibilità delle video-reflex APS-C, che spesso vengono vendute in kit con obiettivi zoom poco luminosi F3.5 (per avere ottiche fotografiche con diaframmi più ampi bisogna ricorrere a lenti a focale fissa molto costose).

Anche per quanto riguarda il rolling shutter – il problema di distorsione geometrica tipico dei sensori CMOS- la AG-AC90 si comporta molto meglio di qualsiasi fotocamera reflex: lavorando a pieno grandangolo il difetto è praticamente inesistente anche eseguendo una panoramica a schiaffo o riprendendo un’auto che passa a grande velocità. (in posizione tele, al contrario, il rolling shutter è ancora evidente e in questo caso è meglio evitare bruschi movimenti di macchina ).

In ogni caso il sensore adottato, essendo ottimizzato espressamente per la registrazione video, nelle riprese di soggetti in movimento risulta più efficiente di un normale CMOS fotografico. Rispetto a una fotocamera reflex, il camcorder Panasonic non offre ovviamente la possibilità di cambiare obiettivo.

Tuttavia l’ottica fissa è dotata di un discreto grandangolo (equivalente all’incirca a un 30 mm in formato 35 mm) e di escursione necessità di ripresa. Per ottenere un ingrandimento maggiore, Panasonic ha anche sviluppato un sistema di zoom digitale intelligente 25x che garantisce una perdita minima di risoluzione.

L’ottica ha una buona qualità costruttiva, con aberrazioni cromatiche contenute e trattamento anti-riflesso, e come abbiamo già detto è davvero molto luminosa. Dunque la mancanza di un sistema di obiettivi intercambiabili non costituirà un grosso problema per la maggior parte degli utenti.

Quello che, invece, proprio non può offrire una camera come l’AG-AC90, dotata di sensori di piccole dimensioni, è una profondità di campo ristretta e un sfocato in stile cinema – la caratteristica più apprezzata delle video-reflex.

Una steadicam in mano

Oltre alle ottime prestazioni alle basse luci, la nuova AG-AC90 offre un livello di dettaglio molto buono (grazie a un sistema sofisticato di pixel shifting tra i tre sensori), un autofocus preciso e non troppo brusco e una resa cromatica abbastanza naturale, forse leggermente satura sulle tonalità del verde e del giallo.

AG-AC90 handup.jpg-79283

La resa, in ogni caso, può essere modificata in base ai gusti dell’utente intervenendo su parametri quali il livello del dettaglio verticale e orizzontale, le dimensioni della grana (coring), diverse impostazioni colore, la gestione delle alte luci (knee) e la profondità del nero (master pedestal). Non mancano impostazioni personalizzate anche per ammorbidire le tonalità dell’incarnato (skin tone) e 7 diverse opzioni gamma, tra cui due curve in stile cinema, a basso e ad alto contrasto (Cine-Like D e Cine-Like V).

Tutti questi parametri possono essere combinati insieme e memorizzati su uno dei 6 profili scena personali. L’AG-AC90 registra in AVCHD con sottocampionamento colore 4:20, un formato che certamente non è immune da artefatti, dato l’alto livello di compressione del segnale. Il codec adottato ci è apparso comunque efficiente, specialmente utilizzando la massima qualità possibile, con un bitrate medio di 21 Mbps e picchi di 24 Mbps.

Il camcorder Panasonic può lavorare anche in formato progressivo 1080/50p, utilizzando in questo caso un bitrate di 28 Mbps (una novità per la gamma professionale AVCCAM). Ma al di là della qualità d’immagine, ciò che ci ha davvero sorpreso è l’efficienza dello stabilizzatore d’immagine di tipo ibrido: si tratta di un sistema che abbina un dispositivo ottico a cinque assi a uno stabilizzatore elettronico, che sfrutta i pixel in eccesso offerti dal sensore.

Il risultato è sorprendente: se si ha una buona mano, anche in posizione di massimo tele non è impossibile ottenere immagini praticamente bloccate, senza l’ausilio di un cavalletto.

E anche in posizione grandangolo lo stabilizzatore riesce a compensare perfettamente ogni vibrazione, compresi i passi dell’operatore, permettendo di realizzare movimenti di macchina incredibilmente fluidi, come quelli che si otterrebbero con una Steadicam (o quasi), semplicemente camminando con la camera in mano.

Questa caratteristica, unita al design leggero e maneggevole e ai vari automatismi – attivabili attraverso il tasto rapido Intelligent Auto – rende la AG-AC90 una vera e propria camera d’assalto, sempre pronta a girare e a restituire immagini di altissima qualità, anche quando non si ha il tempo per preparare al meglio l’inquadratura.

Attivando l’opzione Pre-Rec è anche possibile registrare in continuo i 3 secondi precedenti all’avvio della ripresa, mentre la modalità QuickStart permette di passare dallo standby alla registrazione in soli 0,6 secondi. Un camcorder ideale, insomma, per la produzione di news e le riprese di eventi dal vivo.

C’è anche l’audio surround

L’AG-AC90 presenta il design tipico di molte camere prosumer, con un assetto equilibrato e un corpo leggero, che garantisce un buon comfort nelle riprese a mano libera.

Non è una camera troppo ingombrante ma allo stesso tempo lo chassis offre lo spazio necessario per un certo numero di comandi rapidi tra cui pulsanti dedicati per attivare l’opzione zebra, il focus assist (che funziona evidenziando in rosso i contorni dei soggetti a fuoco), lo stabilizzatore d’immagine, le barre colore, il bilanciamento del bianco e i vari automatismi.

Più in basso troviamo 3 pulsanti programmabili dall’utente, il selettore auto/manuale e il pulsante per attivare la modalità QuickStart.

AG-AC90 Pers.jpg-79282

Tutti questi comandi sono sempre accessibili poiché non si trovano nascosti sotto al display LCD, come accade invece in molti camcorder dal design simile; lo schermo dell’AG-AC90, infatti, si trova non sul lato sinistro della carrozzeria, ma sulla maniglia superiore, vicino al microfono, incassato in un vano apposito che lo protegge dagli urti quando non è utilizzato.

Si tratta di un LCD da 3.5″ con una risoluzione di oltre 1 Megapixel, sufficiente per ottenere una messa a fuoco precisa.

Il display è dotato di funzioni touch-screen per le impostazioni avanzate della macchina, ad esempio per la scelta del formato di registrazione o delle regolazioni digitali della resa e della curva gamma; abituati agli smartphone con schermo capacitivo di ultima generazione, questo tipo di touch-screen è molto meno preciso e reattivo e richiede un po’ di pratica da parte dell’utente.

Per fortuna le regolazioni manuali di ripresa sono affidate a tre ampie ghiere servo-assistite, posizionate direttamente sull’ottica. L’anello di messa a fuoco offre una buona risposta, mentre quello per l’apertura del diaframma produce delle variazioni abbastanza nette sull’esposizione.

In ogni caso avere una ghiera per il controllo dell’iris è una vera rarità in questa fascia di prezzo. Inoltre, quando il diaframma è completamente aperto, continuando a girare l’anello, si interviene direttamente sul guadagno elettronico, per aumentare la sensibilità; una soluzione insolita, ma davvero intelligente e pratica da usare, che elimina la necessità di ricorrere a ulteriori leve e pulsanti dedicati.

Per quanto riguarda il controllo dello zoom, l’anello sull’ottica ha mostrato una buona fluidità di movimento; in ogni caso per ottenere una zoomata graduale durante la registrazione è preferibile usare il comando a bilanciere sull’impugnatura.

Un ulteriore controllo dello zoom è disponibile sulla maniglia superiore, con la possibilità di impostare tre livelli di velocità; purtroppo la zoomata più lenta disponibile non è poi così lenta, come ci si aspetterebbe da un camcorder professionale.

Per impostare la velocità dell’otturatore, infine, bisogna usare il menu touch-screen. Sulla maniglia superiore troviamo anche un secondo pulsante ‘rec’ e gli ingressi audio XLR, oltre ai selettori line/mic e Phantom +48V, dietro uno sportelleto trasparente.

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Per la regolazione del volume di ingresso sono disponibili due potenziometri, collocati sul lato sinistro del camcorder, vicino al vano batteria, e anch’essi coperti da un coperchio in plastica. Questi comandi permettono l’uso di una vasta gamma di microfoni ‘pro’n dotazione c’è anche l’anello di supporto per i mezzi fucili) e un controllo immediato sul livello di registrazione.

Tuttavia anche il microfono integrato offre già un’ottima qualità, è capace di generare un segnale stereo oppure una pista a 5.1 canali Dolby Digital, con opzioni zoom mic e focus mic: la prima permette di variare la direzionalità del microfono in base all’ingrandimento dell’immagine, la seconda tende a escludere l’audio ambiente, esaltando le sorgenti sonore che si trovano di fronte alla camera.

E tramite il menu touch-screen è anche possibile modificare il livello di ciascuno dei 5 canali surround.

Editing facile anche con Final Cut

Sul retro dell’apparecchio troviamo un ampio vano batteria, accanto alle varie connessioni, protette da singole coperture in gomma.

L’accumulatore in dotazione offre una capacità molto elevata, di 5400 mA/h, valore che si traduce in circa 4-5 ore di autonomia con un uso tipico, oltre 6 ore in registrazione continua.

Sopra alla batteria troviamo un doppio slot per schede di memoria di tipo SD Card. Utilizzando due memorie è possibile registrare in parallelo, per avere un backup immediato del girato, oppure attivare l’opzione Auto Switch, che permette di passare automaticamente da una memoria all’altra quando la prima ha esaurito lo spazio.

Questa funzione consente di realizzare registrazioni continue di lunga durata, anche se esiste un limite di 6 ore per ogni clip. Una scheda da 16 GB può contenere circa 90’ in formato 1080/50i/25p alla massima qualità oppure 80’ in formato 1080/50p.

Il set di connessioni è molto completo e comprende, oltre alla presa di alimentazione, un’uscita HDMI 1080p, una porta USB 2.0 per il collegamento a un computer, un’uscita A/V analogica a definizione standard e Component, da sfruttare mediante il cavo in dotazione, un’uscita cuffie, infine due terminali per il collegamento di dispositivi di remotaggio per zoom, diaframma e messa a fuoco.

Poiché molti professionisti sono ancora scettici sul formato di ripresa AVCHD, Panasonic ha pensato anche all’editing, sviluppando un plug-in gratuito per Quicktime che permette di importare i file registrati direttamente all’interno di Final Cut Pro 7, eliminando così i tempi di attesa per la conversione in formato Apple ProRes422.

Professione best seller

Prestazioni elevate, semplicità d’uso, flessibilità in fase di ripresa e di montaggio: l’AG-AC90 ha tutte le carte in regola per soddisfare le esigenze di qualunque professionista.

Rispetto ad camere in commercio, purtrooppo più costose, si possono lamentare l’assenza di un filtro ND integrato o la mancanza di un mirino ad alta definizione, da usare in alternativa al display da 3.5″.

Ma ad un prezzo così conveniente (circa 2,200 euro) si tratta di limiti su cui si può sorvolare. Ed è proprio il costo accessibile che siamo sicuri contribuirà a fare di questo nuovo camcorder Panasonic un vero best-seller.

 

Costruttore: Panasonic Co., Giappone

Distributore: Panasonic Italia, viale dell’Innovazione 3, 20126 Milano, tel. 02/67881 – www.panasonic.it

Caratteristiche dichiarate dal costruttore

Formato di registrazione: AVCHD 9-25 Mbps; 1920×1080 50p, 25p, 50i; 720×576/50i; foto JPEG da 3 Megapixel (2304×1296)

Supporti di registrazione: SD, SDHC, SDXC (classe 4 o superiore)

Sensore di immagine: 3 MOS 1/4.7″ da 2.6 Megapixel ciascuno

Connessioni: doppio ingresso microfono XLR, uscita cuffie, porta USB 2.0, uscita HDMI 1080p/1080i/720p, uscita A/V su cavo esploso, 2x camera remote (2.5 mm minijack per controllo zoom, 3.5 mm min jack per fuoco e diaframma)

Ottica: zoom 12x f/1.5-2.8, equivalente nel formato 35 mm ad un 29.8 – 383.7 mm, diametro filtri 49 mm Illuminazione minima: 3 lux in modalità automatica e otturatore 1/25

Velocità otturatore: da 1/25a 1/2.000 di secondo

Apertura diaframma: da F1.5 a F11

Guadagno: da 0 a +30 dB

Filtro ND: non presente

Consumo: 12.9 W

Batteria in dotazione: 5400 mAh, circa 6 ore di autonomia

Mirino: LCD a colori 0.24” da 263.000 pixel

Display: LCD a colori 3.5” da 1.15 Megapixel

Dimensioni e peso: 160x195x350 mm, 1500 g – 1750 g con batteria in dotazione

La Pagella

ESTETICA 8/10

Design classico per una videocamera prosumer compatta con ottica fissa, ma con alcune soluzioni originali, come il display LCD collocato sulla maniglia superiore.

COSTRUZIONE 8/10

Il corpo macchina appare piuttosto leggero e la carrozzeria è quasi interamente in plastica. Tuttavia la qualità dell’ottica e della sezione elettronica è indiscutibile.

VERSATILIT¡A 9/10

Maneggevole e pratica da usare, l’AG-AC90 offre regolazioni avanzate, registrazione in 1080/50p, funzioni di pre-rec e time lapse in camera e un set di connessioni complete.

PRESTAZIONI 8/10

Le prestazioni sono in linea con le migliori videocamere prosumer di ultima generazione e l’AG-AC90 non teme il confronto con macchine più costose, soprattutto nella sensibilità alle basse luci.

RAPPORTO QUALITÀ/PREZZO 10/10

Il prezzo è il vero punto di forza di questo camcorder che ad un costo accessibile a tutti offre il meglio del mondo professionale.

Pro

✔ Formato 1080/50p ✔ Regolazioni manuali complete ✔ Stabilizzatore efficiente ✔ Ottica luminosa ✔ Batteria ad alta capacità ✔ Prezzo accessibile

Contro

✔ Manca filtro ND ✔ Mirino piccolo e poco definito ✔ Touch-screen poco reattivo

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