Videocamera AVCHD Canon Legria Mini X

(Estratto da Tutto Digitale 90 – Giugno  2014)

Videocamera AVCHD Canon Legria Mini X – Prezzo: 399€

Canon entra nel mercato delle microcamere ultra-grandangolari e lo fa con un prodotto assolutamente innovativo: si chiama Legria Mini X e si tratta di un pocket camcorder dal design originale, pratico da usare e ricco di funzioni avanzate per registrazioni audio di qualità professionale

La selfie micro-camera per fare sul serio
Ormai le usano anche le grandi produzioni e non solo per le riprese di sport estremi: stiamo parlando delle microcamere ultra-grandangolari, apparecchi dal design compatto e dal costo contenuto, capaci di offrire un’ottima qualità d’immagine in corpo macchina tascabile. Un settore dominato fino ad oggi dal marchio GoPro ma che finalmente si apre all’ingresso di nuovi prodotti, tra cui due nuovi camcorder firmati Canon, siglati Legria Mini e Legria Mini X. E se GoPro continua a puntare su caratteristiche come la resistenza agli urti o la custodia subacquea di serie, Canon ha scelto di prendere un’altra strada, sviluppando così due prodotti innovativi e unici nel suo genere. Ecco la prova del modello di punta, il Legria Mini X.

Quando il suono fa la differenza
Uno dei limiti delle GoPro e di altre microcamere ‘sportive’ è la qualità del microfono integrato, che generalmente produce una traccia sonora difficilmente utilizzabile. Se si gira sott’acqua o in condizioni estreme si può anche fare a meno dell’audio; tuttavia sappiamo bene che le microcamere sono utilizzate molto spesso senza case subacqueo e in condizioni di ripresa normali, cioè semplicemente come camere d’appoggio non presidiate, per avere altri punti di vista in aggiunta a una camera principale, o per le riprese in ambienti molto ristretti, come l’abitacolo di una vettura. In queste circostanze avere una buona traccia audio semplifica le operazioni di sincronizzazione in montaggio e non solo: un microfono integrato di qualità può essere utile anche per catturare interviste, effetti sonori e musica dal vivo. Non è un caso, insomma, che Canon abbia curato con grande attenzione la sezione audio della propria microcamera, al punto da renderla il principale punto di forza della Legria Mini X. A nostro avviso si tratta di una scelta particolarmente azzeccata, in un mercato in cui la qualità d’immagine dei camcorder amatoriali e persino di molti smartphone va sempre più migliorando, mentre le funzionalità audio sono spesso trascurate dai costruttori. Oggi più che mai, insomma, avere un apparecchio in grado di catturare un audio di buona qualità può fare la differenza. La Legria Mini X monta un microfono stereo a condensatore, con le capsule posizionate frontalmente ai lati dell’ottica e opportunamente distanziate tra loro. A ciò si aggiunge un software di elaborazione ed equalizzazione del segnale molto sofisticato, con moltissime opzioni per catturare al meglio il parlato, le esibizioni musicali in studio, i concerti dal vivo oppure l’audio ambiente di location naturalistiche. In pratica ad ogni condizione di ripresa corrisponde un profilo audio ottimizzato per la situazione in cui ci si trova. Oltre ai vari preset, inoltre, l’utente può impostare manualmente vari parametri come l’attenuatore microfonico, il filtro anti-vento, il tipo di risposta in frequenza e la compressione del segnale. Proprio il compressore risulta particolarmente utile in alcune situazioni critiche, quando la sorgente audio non ha un’intensità costante (ad esempio persone diverse che parlano durante una riunione); in questi casi il compressore, regolabile su due livelli, permetterà di uniformare le dinamiche, riducendo i picchi di volume e aumentando il guadagno quando il livello si abbassa troppo. Anche la direzionalità del microfono ha tre modalità: normale, larga e mono. È ovviamente possibile regolare il volume in ingresso in modo manuale, magari sfruttando un paio di cuffie o semplicemente tenendo d’occhio gli indicatori di livello in sovrimpressione sul display. Su una videocamera così piccola ci si aspetterebbe che tale regolazione sia accessibile attraverso il menu touch-screen, invece Canon ha preferito inserire un piccolo potenziometro su un lato del camcorder, che garantisce un controllo più rapido e preciso del volume di registrazione. Infine, per chi volesse affidarsi a un microfono esterno, è disponibile un ingresso mini-jack stereo, con la possibilità di mixare la sorgente esterna con l’audio del microfono integrato. Più che un camcorder video, dunque, il Legria Mini X può essere considerato un vero e proprio recorder audio professionale a cui è stata aggiunta anche una videocamera Full-HD, insomma uno strumento portatile e facile da usare per catturare interviste, concerti ed altri eventi dal vivo.

Riprese a tutto tondo
Se la sezione audio della Legria Mini X risulta molto completa e ricca di opzioni avanzate, le impostazioni video appaiono invece più limitate, adatte a un uso amatoriale. Mancano ad esempio la possibilità di regolare in modo manuale il diaframma, l’otturatore o il guadagno elettronico. L’utente dovrà dunque affidarsi alla modalità automatica o scegliere uno dei diversi programmi A/E (moda e cucina, sport, scena notturna, spiaggia, neve, automobile, macro). È comunque possibile intervenire sulla compensazione dell’esposizione, usare il face detection oppure impostare l’esposizione toccando un punto dello schermo. Per quanto riguarda la messa a fuoco, con un obiettivo ultra-grandangolare e un sensore di piccole dimensioni, la profondità di campo è così ampia che tale regolazione sarebbe del tutto inutile. Non manca invece la possibilità di impostare manualmente il bianco. Altre funzioni interessanti sono la registrazione ad intervalli, da un minimo di 5 secondi fino a uno scatto ogni 10 minuti, per ottenere effetti di time-lapse; la pre-registrazione, per catturare anche i 3 secondi precedenti alla pressione del pulsante di avvio; infine le riprese accelerate e rallentate. Quest’ultima opzione permette di ottenere slow motion fluidi, a scapito però di una perdita di definizione dell’immagine: la risoluzione infatti scende a 1280×720 pixel a metà velocità e a 640×360 a 1/4 della velocità. Infine la Legria Mini X può anche scattare foto JPEG a 12 Megapixel. Per quanto riguarda invece i formati video sono disponibili due opzioni: l’AVCHD e l’MP4. Quest’ultimo semplifica la gestione dei file in fase di editing ed è a nostro avviso preferibile, anche se l’AVCHD ha il vantaggio di poter registrare l’audio in formato PCM lineare. È possibile impostare la qualità di codifica Full-HD su due livelli, a 24 e 17 Mbit/s, mentre solo in modalità MP4 si può scegliere un formato 1280×720 a 4 Mbit/s, per registrazioni di lunga durata in bassa qualità. Manca invece – e sarebbe stata utile, viste le caratteristiche della macchina – un’opzione per registrare solo l’audio senza video, magari in formato WAV non compresso. La Legria Mini X è dotata di un’ottica ultra-grandangolare di tipo fish-eye, che presenta un’inevitabile distorsione a barilotto per via dell’angolo di ripresa esagerato: 160 gradi in formato AVCHD e addirittura 170 in modalità MP4. Se non si vuole girare con il fish-eye, è disponibile anche una modalità di ‘ripresa ravvicinata’, in cui l’angolo di campo si riduce a 51° in AVCHD e 64° in MP4. Si tratta semplicemente di uno zoom digitale, ottenuto sfruttando la parte centrale del sensore, a cui può essere associato anche uno stabilizzatore elettronico di immagine (opzione assente invece sul modello più economico Legria Mini).

LEGRIA-mini-x-SIDE-LEFT

Nonostante il prezzo contenuto e il design compatto la Legria Mini X offre un uscita HDMI in formato non compresso 4:2:2, per l’uso di un eventuale recorder esterno.

Anche il Full-HD non compresso
Il CMOS da 1/2.3″ di diagonale ha una risoluzione molto elevata, di oltre 12 Megapixel, il che dovrebbe prevenire qualsiasi perdita di qualità nell’uso dello zoom digitale e dello stabilizzatore elettronico. In realtà, nel nostro test abbiamo potuto verificare come le immagini ravvicinate siano decisamente più rumorose rispetto a quelle ultra-grandangolari, sebbene la definizione Full-HD sia preservata. Girando con l’ottica fish-eye, infatti, vengono sfruttati oltre 8 Megapixel del sensore, successivamente interpolati per ottenere una risoluzione Full-HD da 2 Megapixel: proprio questa interpolazione consente di ottenere una maggiore pulizia delle immagini quando si usa tutto il sensore, cioè in modalità fish-eye. Tra la modalità ultra-grandangolare e quella ravvicinata sarebbe stato molto utile avere una o due posizioni intermedie, se non un vero e proprio zoom digitale progressivo, ad esempio per utilizzare un medio grandangolo con una distorsione geometrica meno evidente (le GoPro Hero 3 non a caso offrono tre livelli di zoom, ma sempre nel range dei grandangoli). Inoltre c’è da rilevare come l’altissima densità di pixel, su un sensore di piccole dimensioni, penalizzi le prestazioni alle basse luci: in condizioni critiche, sotto una certa soglia, le immagini girate con la microcamera Canon risultano abbastanza rumorose, anche perché non è possibile escludere in modo manuale il guadagno elettronico. C’è da dire, tuttavia, che nella sensibilità alla luce, così come nella gestione ‘auto’ dell’esposizione, la Legria Mini X si comporta comunque meglio della rivale GoPro. Inoltre non bisogna dimenticare che ci troviamo di fronte a un camcorder da 400 euro, con prestazioni che non possono certo competere con quelle di modelli professionali ben più costosi. In condizioni di luce normale, la Legria Mini X offre prestazioni molto buone, con una resa cromatica fedele e dettagli precisi in tutte le sfumature, al punto da poter essere usata anche in appoggio a camere broadcast, come seconda o terza camera. In questi casi, per ottenere una qualità di codifica più professionale rispetto all’H.264, è possibile sfruttare un recorder esterno – ad esempio un Atomos Ninja 2 – da collegare all’uscita HDMI della Legria Mini X. Tale uscita, infatti, offre un output Full-HD 4:2:2 non compresso con Timecode incorporato, una caratteristica davvero rara su una camera di questa fascia di prezzo. Infine anche i problemi di rolling shutter, tipici di tutti i sensori CMOS, sono quasi invisibili per via del grandangolo così spinto. Tirando le somme, la Legria Mini X offre prestazioni brillanti per una microcamera di questo prezzo, con un audio eccellente e una qualità d’immagine che, in determinate condizioni, ne consente l’uso anche in ambito professionali.

Legria Mini X_lucescarsa Legria Mini X_genericaTele

In condizioni di luce scarsa (sopra) la Legria Mini X presenta una certa dose di rumore, ma in condizioni normali la qualità d’immagine è adatta anche a un uso professionale.

Per i blogger e non solo
Al di là delle prestazioni, tra i punti di forza della microcamera Canon c’è senza dubbio il design innovativo che unisce un’estetica raffinata a soluzioni ergonomiche davvero funzionali. Innanzitutto la Legria Mini X è costruita per stare nel palmo di una mano, presumibilmente ad altezza del petto o della pancia dell’operatore. Si ottiene così un punto di vista leggermente dal basso che non è affatto sgradevole, per via del super-grandangolo che offre un’inquadratura sempre molto ampia. L’operatore può così puntare la camera verso la scena desiderata o seguire un soggetto in movimento, tenendo il braccio ed il polso sempre rilassati. Il display LCD, da sempre punto debole delle GoPro, in questo caso è montato su una staffa snodabile, che consente di ruotare lo schermo verso il retro dell’apparecchio oppure verso l’obiettivo, nel caso l’utente voglia filmare se stesso (in questo caso l’immagine viene ribaltata automaticamente). Un’altra piccola staffa sul fondo dell’apparecchio permette di appoggiare la camera su un tavolino o su qualsiasi superficie e regolare l’inquadratura anche senza l’ausilio di un treppiedi. Il cavalletto integrato e il display orientabile, uniti alle ottime funzioni di registrazione audio, fanno della Legria Mini X una soluzione ideale per girare selfie video, ad esempio per la produzioni di tutorial, lezioni, reportage giornalistici e video-blog. E per semplificare ulteriormente la condivisione via web, Canon ha aggiunto anche una connessione Wi-Fi: è così possibile scaricare i file su una rete locale e accedere ai numerosi servizi offerti dal portale Canon Image Gateway e da lì condividere foto e video con amici e followers, anche su Youtube, Facebook o Twitter. Inoltre, scaricando l’applicazione per iOS o Android Camera Access Plus è possibile interfacciare la Legria Mini X con uno smartphone o un tablet per il controllo remoto della videocamera o la riproduzione dei filmati già registrati. Le opzioni di monitoraggio in tempo reale via smartphone, sia all’interno di una rete locale che via Internet, consentono di utilizzare la microcamera Canon anche per applicazioni di video-sorveglianza e baby-monitor. Abbiamo detto del design ergonomico: la Legria Mini X, oltre a stare comodamente in palmo di mano, offre un menu intuitivo, un pulsante rec di grandi dimensioni e una leva di accensione rapida che funge anche da apertura del paraluce integrato sull’ottica. Il foro per viti da 1/4″ posto sul fondo permette non solo l’uso di cavalletti standard (laddove GoPro ha invece preferito un tipo di ancoraggio proprietario), ma tramite un piccolo adattatore commerciale permette anche l’installazione sopra la slitta accessori di un camcorder più grande o una HD-SLR: in questo modo un unico operatore può ottenere due inquadrature allo stesso tempo, una stretta e una larghissima, sfruttando la leggerezza e il fish-eye della Legria Mini X montata sopra la propria videcamera professionale. Fin qui abbiamo messo in evidenza i pregi di questo piccolo gioiello, che tuttavia presenta anche alcuni difetti. Tra questi c’è la mancanza di un’opzione per disattivare le varie informazioni e icone sovraimpresse sul display: in altre parole non è mai possibile avere l’LCD libero da scritte per concentrarsi sulla composizione dell’inquadratura – cosa che a volte risulta davvero irritante. Un’altra limitazione è data dalla scelta commerciale di Canon di differenziare i prodotti sui vari mercati internazionali: così la Legria Mini X, destinata al mercato europeo, può lavorare solo a 25 fotogrammi, mentre per girare a 24p o 30p bisognerebbe acquistare il modello americano Vixia Mini X. In un mondo digitale interconnesso, dove i vecchi standard PAL ed NTSC sono ormai superati, crediamo che ogni utente debba essere libero di scegliere se lavorare a 24, 25 o 30 fotogrammi, a prescindere dal paese in cui si trovi. Auspichiamo dunque che un prossimo aggiornamento del firmware possa risolvere questi piccoli problemi. Infine da segnalare la mancanza di un vero e proprio caricabatterie: per ricaricare l’accumulatore in dotazione bisogna collegare la camera all’alimentatore di rete e tenerla spenta. Un caricabatterie esterno è comunque disponibile come accessorio opzionale.

Legria Mini X_wide Legria Mini X_tele

La Legria Mini X è una soluzione ideale per girare il backstage di produzioni pro (foto in basso). Qui sopra le due modalità wide e close-up a confronto.

Una piccola grande soluzione
In conclusione Canon ha fatto davvero un ottimo lavoro: la Legria Mini X è una microcamera davvero comoda da usare, con un menu intuitivo, opzioni audio professionali e prestazioni video di tutto rispetto, che ne permettono l’utilizzo in accoppiata con una videocamere tradizionale, anche di tipo broadcast. Uno modo per aggiungere alle proprie riprese un punto di vista più ampio e un tocco di creatività in più.

Marco Zamparelli

Costruttore: Canon Inc., Giappone
Distributore: Canon Italia, Strada Padana Superiore 2b, 20063 Cernusco sul Naviglio (MI) – tel 0282481 – www.canon.it

Caratteristiche dichiarate dal costruttore
Sensore: CMOS da 1/2.3″ da 12.8 Megapixel
Formati di ripresa: AVCHD o MP4 1080/25p a 24, 17; 720p a 4 Mbit/s; foto JPEG 4000×3000 pixel
Ottica: F/2.8 equivalente a un 16.8 mm in formato 35 mm (MP4); messa a fuoco da 0,4 m a ∞
Supporti di registrazione: SD, SDHC e SDXC
Illuminazione minima: 8 lux a 1/25
Connessioni: USB 2.0, HDMI, ingresso microfono mini-jack, uscita cuffia, presa di rete, Wi-Fi
Dimensioni: 82 x 30 x 109 mm Peso: 205 g.

La pagella

ESTETICA     9/10
Design tascabile, più simile a un proiettore portatile che a una videocamera: il display orientabile e il piccolo cavalletto integrato offrono il massimo confort nelle interviste e negli autoscatti.

COSTRUZIONE      8/10
Nonostante i componenti siano adeguati al basso costo del camcorder, gli ingegneri hanno trovato soluzioni innovative e intelligenti. Solido il case.

VERSATILITA’     8/10
La sezione audio è più completa di quella di una videocamera tradizionale, mentre il particolare design permette di girare agevolmente da qualsiasi angolazione.

PRESTAZIONI     8/10
Per il prezzo, la Mini X si comporta molto bene in condizioni standard. Alle basse luci fa meglio di altre microcamere, ma non può competere con camcorder più costosi ed evoluti. Ottima la qualità audio, da migliorare gli effetti di slow-motion.

RAPPORTO QUALITÀ PREZZO     7/10
Il prezzo è in linea con quello di altre microcamere ultra-wide. Per risparmiare un po’ si potrà scegliere il modello Legria Mini, sprovvisto di zoom digitale e stabilizzatore elettronico, ma con molte caratteristiche simili alla versione Mini X.

PRO
✔ Design compatto
✔ Qualità audio
✔ LCD orientabile
✔ Output HDMI non compresso

CONTRO
✔ Prestazioni con poca luce
✔ Informazioni OSD non disattivabili
✔ Caricabatterie ‘vero’ solo optional

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