C’è un monitor davvero ‘particolare’ nel catalogo Asus: si chiama PB298Q ed è un 21:9 da 29 pollici con risoluzione 2560×1080. Il pannello LCD è realizzato con il più recente sviluppo della tecnologia IPS, l’AH-IPS (Advanced High Performance In-Plane Switching), che promette prestazioni al top per quanto riguarda l’angolo di visione e la riproduzione cromatica. E sono interessanti anche i valori dichiarati per luminosità (300 cd/m2), tempo di risposta (5 ms) e contrasto (1000:1 e ben 80000000:1 secondo un poco confutabile ‘ASUS Smart Contrast Ratio’)…
La scocca del monitor è abbastanza sottile e la base, da fissare per mezzo di viti, è solida e permette rotazione, inclinazione dello schermo e ‘pivot’, che ‘ribalta’ l’aspect ratio in ‘9:21’: questo, in accoppiata alla risoluzione elevata, semplificherà molto la vita a programmatori, webmaster ed anche a chi lavora con fogli di calcolo.
Fra le connessioni del PB298Q sono da citare connettori HDMI, DisplayPort e DVI-D Dual Link.
A queste si aggiunge poi un ingresso audio da 3.5″ per gli speaker, integrati con un design discreto sulla parte posteriore della scocca; un ‘extra’ non sempre presente su monitor di questo tipo, in genere indirizzati ad un’utenza di professionisti.
Ci sono anche i cavi
Nella scatola Asus fornisce cavi HDMI, DisplayPort e DVI-D, in aggiunta al cavo per l’audio: c’è tutto quello che serve per il collegamento del monitor ad un PC/Mac recente: ottimo!
Il monitor è principalmente dedicato ad un’utenza professionale, ma il design non è anonimo. Ci sono una cornice sottile e una ‘fascia’ in rilievo sulla parte bassa della scocca, con il logo Asus al centro e il LED di stato e i tasti di controllo nella parte destra. Insomma, l’impatto estetico è piacevole, anche se bisogna fare un po’ l’abitudine al pannello ‘ultrawide’.
Il menu a schermo è chiaro e facilmente gestibile per mezzo dei tasti dedicati e le impostazioni per la regolazione dell’immagine sono molte: le sei ‘tarature’ preimpostate (scenario, standard, teatro, gioco, notturno e sRGB) sono infatti tutte configurabili a piacimento, e, oltre ai ‘soliti’ luminosità, contrasto, saturazione e via di seguito, sono presenti anche controlli per il Gamma (2.2 o 1.8), per le tonalità della pelle e per il contrasto dinamico (ASUS Smart Contrast Ratio). Durante la nostra prova abbiamo però riscontrato come quest’ultima opzione contribuisca sì ad aumentare il rapporto di contrasto percepito, ma purtroppo a scapito della definizione; questo è particolarmente evidente nel caso del testo su sfondo bianco.
Poco male, in quanto l’ASCR può comunque esser disattivato per lavorare e chi lo apprezza lo può attivare per la visione di film e materiale video.
È proprio per il materiale video che un pannello come questo ha senso di esistere: nonostante la risoluzione non sia infatti da record (perché i monitor 4K si stanno diffondendo anche a prezzi abbordabili, per un esempio guardate l’Asus PQ321QE che abbiamo provato su Tutto Digitale 86), chi lavora con il video non potrà non apprezzare la possibilità di utilizzare tutto il pannello per riprodurre materiale cinematografico. Per non parlare dell’editing (con uno spazio per la timeline ampliato), del gaming (la stragrande maggioranza dei giochi moderni supportano il formato ultra-wide) e di chi lavora con documenti affiancati (fotoritocco ed editoria ad esempio).
Tanto spazio
Come sia, nel caso di questo 29″ Asus la risoluzione verticale è equivalente a quella di un tradizionale monitor Full HD, con un ‘bonus’ di 640 righe di risoluzione orizzontale: non sembrano tante ma sono una vera manna dal cielo per lo spazio di lavoro e permettono inoltre di rinunciare alle bande nere quando si visualizzano video in formato cinematografico.
Visto che si parla di video, analizziamo adesso le prestazioni del pannello.
Iniziamo dalla resa cromatica, veramente ottima: i colori sono riprodotti in modo fedele alla realtà, con sfumature graduali e senza artefatti di dithering. Sul piano cromatico l’unico piccolo difetto che abbiamo riscontrato è un nero non sempre all’altezza della situazione e in qualche caso tendente un po’ verso il bluastro, ma si tratta di un dato comunque in linea con i prodotti di questa categoria, e forse ci siamo abituati troppo bene con i pannelli ‘home theater’ di ultimissima generazione.
Lo schermo è inoltre molto luminoso e con retroilluminazione ben uniforme, ed è visibile in modo corretto anche da posizioni decisamente angolate.
Il pannello è accreditato di un buon tempo di risposta, ma qualche scia è inevitabile nel caso di movimenti molto rapidi: c’è modo di ridurre un po’ tale effetto con i preset ‘splendid’ e con la regolazione denominata ‘trace free’.
In questo ambito però non ci si avvicina ancora alle prestazioni garantite da monitor 120/144/240 Hz, che del resto sono pensati per il gaming ed hanno caratteristiche completamente diverse rispetto al PB298Q, che si candida invece come tuttofare ‘pro’ dal prezzo abbordabile.
Strada di non ritorno
E dobbiamo ammettere che questa sfida è vinta, e ci sentiamo quindi di consigliare questo PB298Q a chi non si accontenta di un monitor qualunque: una volta provato il formato 21:9, sarà davvero difficile resistergli, e tornare indietro.