Quando è in arrivo una nuova, importante macchina, i siti specializzati in rumors si scatenano, fra ipotesi di fantasia e possibili fatti. Da un po’ si sapeva di una nuova Nikon Full Frame, e, utilizzando una strategia inedita, la casa giapponese ha rilasciato qualche dettaglio – sigla in primis – del nuovo prodotto, pur senza dire tutto. Si parlava di una DSLR – erede della apprezzata D810 – ad alta risoluzione (ipotizzata sui 50 MP o poco meno, in funzione della scelta orientata più verso la velocità o più verso la definizione) e assai curata sotto il profilo della rapidità operativa e dello scatto in sequenza.
Ancora, qualche altro particolare lasciato trapelare da Nikon segnalava fra l’altro la possibilità di registrare time lapse in 8K, cosa che lasciava intendere l’importanza dell’aspetto ‘ripresa video’.
In anteprima per voi
Ora, finalmente, l’attesa è finita, e Nikon è pronta a distribuire la D850 che, prima ancora di essere commercializzata, va considerata una delle macchine del momento. Vediamo perché, in questo test che abbiamo potuto realizzare in anteprima assoluta – prima ancora della presentazione ufficiale alla stampa – grazie alla collaborazione del distributore italiano Nital. Collaborazione che si è estesa anche per la scelta dell’obiettivo con cui provare la D850, il nuovo grandangolare AF-S Nikkor 28 mm F1,4E ED.
E così abbiamo avuto la possibilità non solo di testare la nuova reflex con il consueto set di ottiche ‘classiche’, ma anche con quello che, come vedremo, si è dimostrato un obiettivo davvero molto valido.
Dobbiamo premettere che – per ovvi motivi legati alla disponibilità degli esemplari pre distribuzione ufficiale – il tempo a disposizione per la prova è stato ridotto, anche se certamente sufficiente per avere un’idea abbastanza precisa della macchina (o quantomeno delle sue possibilità fotografiche), ma abbiamo intenzione di tornare sulla stessa appena possibile per approfondire i tanti aspetti ‘nascosti’ e soprattutto per un completo esame delle possibilità video, in questa D850 più promettenti rispetto a quanto visto su altre fotocamere Nikon.
Impatto OK
Eccoci ora al cospetto della D850, appena estratta dall’imballo. L’aspetto, inutile dirlo, è quello tipico delle reflex ‘alte’ di Nikon, con un family feeling evidente con solo per il classico ‘baffo’ rosso della casa giapponese ma per l’impostazione generale. Impostazione generale che ricorda per alcuni versi la D7500, e soprattutto per altri la D810 di cui la D850 del resto è la diretta erede.
Anche se – come tradizione per l’azienda – buona parte dei comandi principali sono al ‘solito posto’, alcuni di quelli secondari sono in posizione inusuale (non contando naturalmente le ‘novità’, come l’aggiunta di un utile, piccolo joystick dedicato all’AF).
In generale, comunque, con un po’ di pazienza si viene a capo di tutte le possibilità operative, anche se naturalmente con macchine come questa è necessario un attento studio del manuale (che peraltro nella nostra confezione era assente, ed indisponibile on line al momento della prova) per scoprire ogni dettaglio.
Dal punto di vista costruttivo, la D850 ha il corpo realizzato con abbondante uso di lega di magnesio. L’impugnatura ha un nuovo profilo, che rende il tutto – anche quando è montato un obiettivo ‘importante’, come nel nostro caso, comodo in tutte le situazioni nonostante la mole non trascurabile, e non troppo faticoso da usare anche dopo periodi piuttosto intensi.
Altra importante differenza con la D810 è l’assenza nella D850 del flash integrato, cosa che ha determinato un diverso disegno del pentaprisma. Un piccolo flash pop up, ovviamente, su una macchina del genere serve a poco, considerando la probabile utilizzazione di flash esterni – se non set completi – nell’uso professionale. Tuttavia, nonostante le prestazioni necessariamente limitate di un illuminatore built-in, nonostante la grande sensibilità della macchina in oggetto, un accessorio del genere può comunque essere una risorsa fondamentale in alcune situazioni.
L’eliminazione del flash nella D850, peraltro, ha reso di fatto tutta la parte superiore della macchina più solida, e protetta da polvere ed agenti esterni, a vantaggio dell’affidabilità.
Affinità e diversità con altre Nikon sono poi relative al monitor LCD da 3”, che è realizzato nello stile della D750, e quindi è parzialmente orientabile. Questo display però ha una risoluzione ben maggiore e soprattutto è di tipo touchscreen. E non solo: a differenza delle analoghe unità montate sulla D500 e sulla D5, questa può essere utilizzata in live view, in playback ed anche per la navigazione e gestione dei menu.
è il momento di parlare di un elemento fondamentale di ogni fotocamera e videocamera, il sensore d’immagine. Questo è un nuovo dispositivo CMOS Full Frame (che Nikon, come tradizione, definisce formato FX, in opposizione con quello DX che corrisponde all’APS-C) esattamente da 45,7 megapixel.
Il sensore – per la prima volta nella storia di Nikon – è di tipo BSI (backsid illuminated, ovvero retroilluminato), tecnologia che consente di posizionare gli elementi sensibili alla luce vicino alla superficie del chip. Come dimostrato in altri casi, il sistema BSI, oltre ad incrementare l’efficienza del sensore a vantaggio soprattutto della resa alle basse luci, migliora la qualità ‘periferica’ dell’immagine grazie alla collocazione dei pixel vicino ai bordi.
Da segnalare poi che tale sensore è realizzato con la tecnologia di microlenti “gapless on-chip”che contribuisce, insieme ai vantaggi di retroilluminazione, alle prestazioni generali, ed è privo di filtro passa basso. Tale caratteristica, sempre più comune, offre le migliori prestazioni in termini di definizione, anche se comporta un maggior rischio di effetto moiré in determinate situazioni.
A tutta birra/1
Dal punto di vista della velocità di scatto, la D850 offre 7 fps, ma la raffica può salire fino a ben 9 fps utilizzando il multi power battery pack MB-D18 opzionale (con la batteria EN-EL18B).
Questa combinazione, oltre ad aumentare il ‘burst rate’, permette di incrementare l’autonomia operativa, dagli oltre 1500 scatti della macchina di serie, agli oltre 5000 (!) scatti per una carica.
Interessante notare che il buffer della D850 arriva a ben 51 file RAW 14-bit lossless, un valore certamente esuberante anche in caso di utilizzazioni intense.
Da segnalare infine che, sempre con il battery pack MB-D18, la fotocamera è in grado di registrare video per oltre tre ore (contro poco più di un’ora con la sola batteria di serie).
A tutta birra/2
Capitolo autofocus. La D850 eredita dall’ammiraglia D5 il notevole sistema AF Multi-CAM 20K AF, sia sul fronte della dotazione (modulo completo, sensore e processore dedicato) che delle opzioni, con la piena disponibilità di modi e configurazioni, regolazione fine compresa. Il sistema dispone di 153 punti, compresi 99 sensori a croce e 15 ‘AF points’ che supportano obiettivi F/8.
Veloce e precisa, ma la D850 come se la cava dal punto di vista della sensibilità? Grazie anche al felice accoppiamento con il processore d’immagini Nikon EXPEED 5, la nuova Nikon offre una gamma ISO 64-25.600, ampliabile da 32 a 102.400; l’intera estensione è poi anche disponibile per la ripresa video in 4K.
Nella pratica come ricordiamo anche più avanti, la resa alle basse luci è obiettivamente notevole, con un vantaggio evidente rispetto a macchine di precedenti generazioni: la resa a 6400 ISO, ad esempio, sembra incredibile pensando a quanto eravamo abituatio a vedere (o non vedere…) sino a qualche anno fa….
Diamo ora un’occhiata ad altre funzioni importanti e non sempre comuni, come ad esempio la possibilità di scelta nell’acquisizione in formato RAW in tre differenti dimensioni, grande, media o piccola, corrispondenti rispettivamente a 45,4, 25,6, o 11,4 MP.
Per la memorizzazione ci sono, come su ogni macchina di grandi ambizioni, due slot per altrettante memory card. Nikon ha scelto due formati diversi, ovvero la diffusa Secure Digital (per una scheda SD tipo UHS-II) e la meno comune, più moderna, più performante (e più costosa) XQD.
La doppia opzione, al solito, può essere usata per memorizzare dati in eccedenza e copie di backup o immagini in NEF/ RAW e JPEG separatamente; è anche possibile copiare le immagini e i filmati da una scheda di memoria all’altra.
Altre funzioni: una modalità Fotografia silenziosa rende possibile una ripresa priva del classico rumore sonoro/meccanico dell’otturatore, in modalità single-shot e continuo (ad un massimo di 3 fps, però), utilizzando la tendina frontale dello shutter elettronico.
Un otturatore ‘tutto elettronico’ è disponibile in modalità Live View ed offre una cattura delle immagini totalmente silenziosa: opera sino a 6 fps (con AF/AE bloccati) a piena risoluzione, e sino a 30 fps in DX.
Un’altra modalità (AF Pinpoint), disponibile in Live View, rende accurata e selettiva la messa a fuoco automatica (e quindi risulta molto utile, per esempio, nella fotografia macro).
Inoltre, la Nikon D850 è la prima reflex digitale in assoluto ad offrire “on camera” una modalità vista – con qualche differenza – su macchine Panasonic e Olympus, chiamata Focus Shift o anche focus-stacking.
Con questa funzione è possibile realizzare una serie di scatti della stessa inquadratura in sequenza, ma con il piano di messa a fuoco a varie distanze, scegliendo il numero di scatti, l’entità della distanza dei vari step, e l’eventuale ritardo fra scatti.
Da segnalare che – a differenza di altre soluzioni – la D850 non combina le diverse immagini, ma le conserva in una cartella ad hoc, dalla quale prelevarle per importarle in software di terze parti. Insomma, una nuova opzione, utile per giocare con la profondità di campo in determinate situazioni, come anche in macrofotografia, che approfondiremo nella seconda parte della prova.
Video, ci sono anch’io
E vediamo la sezione video: la D850 è la prima DSLR prodotta da Nikon capace di catturare immagini in movimento (video) in 4K video dalla piena dimensione del sensore. In altre parole, è possibile riprendere filmati Full Frame in 4K (o, più precisamente, in Ultra HD, 3860 x 2160, a 30p senza fattore di ritaglio/ crop: ciò consente di avere una perfetta corrispondenza della focale.
Ancora, si possono registrare timelapse di filmati accelerati in 4K direttamente “on camera” ed ancora – sfruttando i MP del sensore – in 8K in post produzione.
La macchina può riprendere a 24, 25 o 30p, ad un bitrate di 144 Mbps, con uscita contemporanea di un segnale UHD non compresso 4:2:2 8-bit UHD su un registratore esterno mentre registra sulla memory card interna. In Full HD, la D850 può registrare a 24, 25, 30, 50 ,60p ed in slow motion, a 24p x 5, 25p x 4, 30p x 4. Sempre in FHD, sono disponibili alcuni funzioni, come la stabilizzazione (digitale, con leggero crop), assenti in UHD.
La D850 non offre opzioni Log gamma, ma dispone di Picture Profile per diverse soluzioni di ripresa.
Anche per l’audio ci sono alcune opzioni, peraltro già disponibili in altre Nikon, come la regolazione della sensibilità microfono automatica o manuale (con 20 step possibili e due VU-meter), un filtro antivento e un attenuatore, e una sorta di controllo della risposta in frequenza, selezionabile fra due posizioni (gamma ampia, gamma vocale, ovvero più orientato alla musica o più ai dialoghi).
Ovviamente le possibilità nel complesso sono moltissime, e non tutte disponibili nelle differenti opzioni di ripresa; ci vuole un po’ di tempo per scoprirle tutte, ma ne vale certamente la pena.
Come nelle macchine Nikon di produzione più recente, anche la D850 dispone di sistema SnapBridge, che abilita la connessione Bluetooth LE tra la macchina e un dispositivo smart compatibile. Le caratteristiche professionali della macchina e il ‘peso’ dei file, magari RAW, da quasi 50’ MP, senza voler in questa sede entrare nel merito, però, richiedono un sistema più ‘potente’ per lo sfruttamento completo delle potenzialità.
In due parole
Ci sarebbe ancora molto, moltissimo da aggiungere, e ci vorrebbero diversi altri giorni per conoscere ogni minimo dettaglio della macchina. è quanto ci ripromettiamo di fare appena disponibile un esemplare in vendita ‘normale’.
Per il momento ci limitiamo a riportare qui le primissime impressioni d’uso, che comunque crediamo piuttosto realistiche e certamente destinate ad esser confermate dopo una prova approfondita.
In due parole, nell’uso come fotocamera abbiamo apprezzato la buona maneggevolezza nonostante la mole non trascurabile, la velocità operativa e di scatto, la precisione e velocità dell’autofocus. In quanto alla resa dell’immagine, questa è davvero di livello superiore per definizione, colore, ‘profondità’. Il sensore evidentemente la sa lunga, e di certo il grandangolare utilizzato per gran parte della prova (28mm F1,4) non è da meno… la notevole luminosità di quest’ottica, e la grande sensibilità della macchina, hanno permesso di ottenere immagini, in condizioni di luce critica, quasi impossibili.
A proposito dell’obiettivo, da segnalare anche l’inevitabile ingombro (per via della luminosità), l’eccellente costruzione e finitura (si tratta di un prodotto ‘made in Japan’ vecchio stile…) e la distanza di messa a fuoco ridotta, che amplia le opzioni di ripresa.
Per un giudizio definitivo sulla resa video, aspettiamo di effettuare la successiva parte del test. Per quello che abbiamo comunque potuto vedere ad una prima prova rapida, la resa in UHD è di qualità eccellente; il rolling shutter è presente, anche se in misura minima.
Appuntamento ad un prossimo numero per l’analisi completa di tutti i test foto e video. Nel frattempo ci spingiamo ad anticipare quello che certamente sarà il giudizio finale anche dopo il long term test: la D850 è una gran macchina!
Post Scriptum
Al momento di andare in stampa riceviamo i prezzi suggeriti al pubblico (tutti IVA inclusa) della macchina ed alcuni accessori. Eccoli:
– ND0851 – D850 Body: 3.799,00 euro
– ND0853 – D850 Body + AF-S 24-120mm f/4G ED VR: 4.599,00 euro
– 920449 – MB-D18 Multi-power battery pack x D850: 420,00 euro
– 548201 – ES-2 Film Digitizer Kit (la D850 offre la funzione di inversione positiva di negativi direttamente on-camera): 159,00 euro.
Ci vediamo presto per la II parte del test!