La GH4 eredita il form factor e buona parte delle caratteristiche costruttive dalla GH3 di cui vuole essere una evoluzione il più dolce possibile, almeno dal punto di vista dell’impiego e dell’integrazione con gli strumenti di produzione e post-produzione.
Il grosso delle novità, importanti, è racchiuso nel cuore elettronico sviluppato attorno ad un sensore CMOS 4/3 dotato di 17 milioni di pixel (di cui 16 effettivi) e capace di catturare video fino al nuovo livello di risoluzione 4K.
Con una impressionante velocità di scatto a 12 fps in RAW ed AFS, un sistema autofocus innovativo, le modalità di registrazione All-Intra fino a 200 Mbps in Full HD, il frame rate variabile per ottenere un vero slow motion, l’uscita video a 10 bit 4:2:2 ed una sovrabbondante quantità di funzioni personalizzabili, la GH4 si presenta sulla carta come un possibile campione dei due mondi per uso anche pro.
Potente fotocamera
Come fotocamera questa Panasonic si comporta veramente bene: è veloce, precisa, produce scatti nitidi e dettagliati ed offre un’ottima dinamica. Sono presenti così tante funzionalità accessorie per l’ottimizzazione degli scatti da far girare la testa… oltre che renderne impossibile un resoconto dettagliato. Basti pensare alla raffica a 7 esposizioni, l’HDR ‘in camera’, la personalizzazione delle curve di gamma, le funzioni di ottimizzazione della nitidezza e del contrasto, l’esposizione multipla.
Come fotocamera la GH4 può dare del filo da torcere a molte mirrorless ma anche reflex digitali ben più pretenziose sotto diversi punti di vista, e con i suoi 12 fps in RAW si candida come un potente strumento per i reportage sportivi ma anche naturalistici.
Rispetto ad una DSLR l’unica vera limitazione, a nostro giudizio, è tutta legata alle caratteristiche intrinseche del sistema mirrorless di qualsiasi formato: ovvero l’assenza di un mirino ottico.
Il sostituto è un buon viewfinder OLED molto nitido e luminoso, ma fin troppo saturo nella riproduzione cromatica e, comunque… digitale.
Ma questa è una considerazione del tutto indipendente dalle qualità della GH4.
Un mare di opzioni in 4K
Ma è la sezione video ad interessarci per questo approfondimento. Fin dalle specifiche tecniche la GH4 mostra i muscoli, e vale la pena iniziare con lo scorrere le modalità di registrazione per capire quali sono state le intenzioni di Panasonic nel progettare questa macchina.
Si può registrare in quattro formati, AVCHD, MP4, MOV ed MP4 con audio LPCM.
In AVCHD la registrazione avviene in Full HD a 17 e 24 Mbps e framerate 50i cui si aggiungono il livello 50p a 28 Mbps ma anche la modalità a frame rate variabile, impostabile fino a 96 fps per realizzare slowmotion reali 4x (rispetto al 24p). In MP4 la registrazione può avvenire a vari livelli di risoluzione: VGA a 4 Mbps, 720p a 10 Mbps, 1080p25 a 20 Mbps e 1080p50 a 28 Mbps e finalmente in 4K 4096×2160 a 100 Mbps in 25p!
Nelle modalità MOV e MP4/LPCM invece, sono disponibili tutte le potenzialità dell’apparecchio, e compaiono oltre al 4K a 100 Mbps anche le modalità Full HD All-Intra a 50, 100 e 200 Mbps fino al frame rate 50p, e Full HD IPB a 50 e 100 Mbps 25p. In tutti i casi, intervenendo sulla specifica opzione è possibile commutare l’apparecchio dai frame rate 25p/50p (modo PAL) a quelli 30p/60p (modo NTSC) per tutti i livelli di registrazione così come in modalità Cinema 24p.
Per il 4K è possibile scegliere fra il formato televisivo UltraHD (3840×2160) oppure quello cinematografico DCI (4096×2160) sempre impostando l’apposita opzione. Già così è chiaro che la GH4 non è una semplice video-mirrorless consumer.
La vocazione “professionale” dell’apparecchio viene consolidata dalle possibilità di registrazione esterna mediante l’uscita HDMI disponibile sia in 4:2:2 8 bit con scrittura simultanea sulla scheda di memoria (in 4:2:0 8 bit), che in 4:2:2 10 bit, in questo caso senza scrittura su scheda.
Acquistando la (grossa) base opzionale, che costa praticamente quanto la fotocamera, ecco che si dispone anche di uscite SDI video quadlink 4:2:2 10 bit, raggiungendo così la massima flessibilità e qualità nelle connessioni anche in 4K ed una maggiore compatibilità con recorder esterni (SDI oltre che HDMI).
Grazie a queste opzioni evolute di registrazione ed output video, la GH4 può essere pensata per l’inserimento in una produzione anche di livello semi-pro o professionale. Le modalità ad alta risoluzione cromatica, infatti, garantiscono precisione nel croma key e green screen, mentre la compressione All-Intra assicura registrazioni capaci di reggere meglio editing e ricompressione.
Certo, non è possibile estrarre video RAW (sarebbe stato un miracolo!), che garantirebbe la massima flessibilità nel color grading, ma la GH4 offre comunque alcune importanti opzioni anche sotto questo profilo. Sono disponibili infatti 8 modalità personalizzabili ed una completamente custom, nelle quali troviamo ora le opzioni Cinelike D e Cinelike V che regolano il gamma per massimizzare rispettivamente dinamica e contrasto.
Sempre per non far mancare nulla è anche possibile impostare l’ampiezza dei livelli fra 0-255, 16-235 e 16-255 nonché regolare il livello del nero (Master Pedestal Level) offrendo così ulteriore flessibilità nel caso in cui si vogliano applicare post-processing successivi e sfruttare al meglio la gamma dinamica.
Con la flessibilità garantita dalle dimensioni compatte ed il peso irrisorio rispetto ad una videocamera professionale, la GH4 può così rappresentare sia un valido strumento complementare per le riprese in studio, che uno strumento sostitutivo per riprese altrimenti complicate o impossibili.
La sensibilità del sensore raggiunge i 25600 ISO in modalità foto, mentre in video è possibile operare fino ad 6400 ISO. A proposito di dimensioni, le dimensioni del sensore – micro quattro terzi – sono superiori a quelle delle videocamere tradizionali, ma inferiori rispetto ai sensori APS-C o Full Frame di alcune mirrorless concorrenti o delle DSLR.
In termini di sensibilità questo si traduce in prestazioni in genere inferiori all’APS-C e soprattutto al Full Frame; nello specifico, la resa è comunque ottima fino ad ISO 800 in video, e buona salendo ad ISO 1600.
Ad ISO3200 il rumore, specie in 4K, è visibile, ma utilizzando il materiale anche in downscale 1080p si ottengono comunque risultati dignitosi.
Veloce e precisa
Dal punto di vista elettronico e tecnico le caratteristiche della GH4 sono tali da far presagire risultati veramente interessanti in ripresa. Eccezion fatta per la registrazione in studio, però, nel video giocano un ruolo fondamentale anche altre funzionalità, in primis il sistema di messa a fuoco automatico.
Per la GH4, a differenza di buona parte delle più recenti mirrorless, Panasonic ha scelto di mantenere per l’autofocus esclusivamente il metodo a contrasto; niente metodi ibridi, comparsi invece in molte mirrorless concorrenti a garantire una maggiore precisione soprattutto nella focalizzazione di soggetti in movimento e nel mantenimento della messa a fuoco.
Per migliorare le prestazioni del suo AF, invece, Panasonic ha introdotto il metodo DFD, Depth from Defocus. Questo impiega degli speciali algoritmi che, conoscendo le caratteristiche di immagine delle diverse ottiche 4/3 (mediante un database aggiornabile nel tempo), confrontano continuamente i dati provenienti dal sensore per capire se la messa a fuoco è corretta e soprattutto in che direzione deve essere apportata l’eventuale correzione, ovviando quindi alla limitazione più importante dei sistemi a contrasto rispetto a quelli a fase.
Il risultato si vede soprattutto nella messa a fuoco continua. La GH4 è rapidissima nella messa a fuoco iniziale, durante la quale è anche possibile notare, occasionalmente, l’oscillazione tipica del DFD che “cerca” il punto di messa a fuoco confrontando i punti vicino e lontano. Durante la ripresa o lo scatto continuo di soggetti in movimento, invece, la messa a fuoco mostra prestazione tutto sommato molto buone, mantenendo il soggetto nitido anche su variazioni della distanza importanti. Questo permette sia di effettuare scatti a raffica con ottimi risultati, che di ottenere riprese corrette di soggetti in movimento. In ripresa in effetti è possibile, occasionalmente, incorrere ad alcune oscillazioni della messa a fuoco, che “insegue” o cerca il soggetto anche in casi che che raramente avrebbero messo in difficoltà sistemi a fase.
Il sistema AF con DFD della GH4, quindi, è promosso con buoni risultati, anche se probabilmente si potrebbe fare ancora di più implementando sistemi ibridi a fase. Nel complesso, però, la GH4 risulta sicura, veloce e precisa nella messa a fuoco, con solo occasionali correzioni spurie.
Considerato che è anche possibile mediante il touch screen impostare manualmente il punto di messa a fuoco o tracciare il soggetto, la flessibilità è notevole.
Abbiamo effettuato le prove con l’obiettivo zoom 10x 14-140 mm, che si è dimostrato più che adeguato alla ripresa 4K.
La qualità delle riprese è eccellente. Complessivamente la GH4 restistuisce immagini bilanciate, nitide, con una buona dinamica. Già solo in AVCHD, per il normale impiego in rec/play senza particolari velleità di editing, la qualità delle riprese Full HD è ottima, a livello delle migliori videocamere in circolazione. Ma è al 4K che il salto di qualità è evidente, grazie alla profondità e ricchezza che acquisiscono le immagini grazie al più elevato livello di risoluzione.
Dove non si raggiunge l’eccellenza è sicuramente con la sensibilità, almeno a confronto con apparecchi con sensori più ampi, ma il compromesso fra prezzo e prestazioni è tutto sommato ottimale.
Considerato il bitrate di 100 Mbps, la dimensione delle registrazioni 4K è poco più di 3 volte superiore a quelle AVCHD 28 Mbps, e confrontabile con le registrazioni Full HD intraframe. Questo significa che, a meno di specifica necessità di registrare in All-Intra, un’opzione molto interessante è quella di riprendere sempre in 4K per poi produrre in downscale la versione Full HD. Questo dà vantaggi in termini di rumorosità, che viene ridotta, e nitidezza. Ma offre anche la possibilità di intervenire sulle immagini ritagliando la porzione 1080p, con maggiori possibilità creative di panning e zoom in post-processing senza perdita di qualità.
Praticamente unico
La Panasonic Lumix GH4 è un prodotto praticamente unico, con una vocazione video di stampo quasi professionale. È il solo apparecchio al momento ad offrire la combinazione della registrazione 4K/Ultra HD direttamente su scheda di memoria con la compressione Full HD All-Intra fino a 200 Mbps nonché la potente funzione di registrazione a frame rate variabile fino a 96 fps in Full HD. Le uscite 4:2:2 anche a 10 bit per la registrazione esterna rappresentano un plus importante.
Considerato che per meno di 2000 euro è possibile acquistare il kit comprenivo di zoom 10x, il prezzo è decisamente interessante (anche se aumenta di molto con la base per la connessione SDI).
Non a caso la GH4 è già discussa ed ambita…