Fotocamera mirrorless Sony Alpha 7III

Test estratto da: Tutto Digitale 122 – Luglio 2018
Fotocamera mirrorless
Sony
Sony Alpha 7III
– Prezzo: € 2.300,00 (solo corpo)
Foto e video, per me pari sono. Parola di Sony A7III, la mirrorless universale, ed anche la più conveniente della serie…
Sony Alpha 7 III

C’è poco da dire. Assente (come è logico, del resto) dal mercato fotografico pre-era digitale, Sony probabilmente nel tempo è diventata l’azienda – pur continuando con successo a proporre televisori, sistemi hifi e home theater, e molto altro) – forse più prolifica nel settore dell’imaging digitale. Un’occhiata al sito permette di contare – solo per le macchine ad ottica intercambiabile, dalle compatte alle reflex – ben 19 modelli diversi, se abbiamo fatto bene i conti.
Dai tempi della gloriosa Mavica in poi, soprattutto negli ultimi anni abbiamo quindi assistito al lancio di tante macchine, ed in particolare al continuo affinamento – con un catalogo che nel tempo ha spaziato dalle compatte ultratascabili alle reflex Full Frame – di alcune linee di prodotto.
Oggi il focus, come dicono i giovani manager che non vogliono dire ‘il centro’, ‘l’attenzione’, l’interesse principale’ nel settore photo è soprattutto sulle mirrorless, con due linee-base (compatte e di dimensioni quasi reflex) e sulle macchine compatte e bridge ‘premium’.
Per quel che riguarda le premium, è notizia di questi giorni (ne parliamo in altre pagine) del lancio addirittura della sesta generazione di RX100, compatta da 1”, mentre, lasciando da parte in questa sede le mirrorless compatte (α5000, α5100, α6000, α6300), per quello che riguarda la fortunatissima serie α7 (o Alpha 7, o A7 che dir si voglia), il lancio del modello più recente, in prova in queste pagine, è del ‘lontano’ (si fa per dire) febbraio scorso. Ci riferiamo ai giorni dell’evento privato organizzato nella campagna inglese da Sony per la presentazione della nuova versione della mirrorless A7, la terza della serie (A7III, nome in codice ILCE-7M3).
Ai nuovi del settore dobbiamo ricordare che – come in pochi altri pochi casi – il lancio della A7, qualche anno fa, ha cambiato il volto del mercato non solo fotografico ma anche video. Sony ha infatti deciso di realizzare una macchina di alte prestazioni, adatta ad entrambi gli usi, che costituisse un deciso passo in avanti rispetto a quanto in commercio. Il tutto, declinando la formula in tre varianti, A7, A7S, A7R, in modo da fornire altrettante opzioni adatte alle diverse tipologie di utenti e di utilizzazioni.
E così, impostazione identica ma sensori e dettagli diversi: la A_7R punta molto sulla massima definizione (R=Resolution?), con un sensore che (da 36,4 MP nella prima versione, è passato a 42,4 nella II e III). La A7S (S=Sensitivity) invece è per chi cerca sensibilità record, garantita da un sensore ad hoc, da ‘appena’ 12,2 MP, adottato sulle versioni I e II (la III non è stata ancora annunciata, anche se molti si aspettano un lancio entro la prossima Photokina). La A7 versione base, senza altre lettere o numeri, infine, è in qualche modo il modello universale, il miglior compromesso per la maggior parte delle utilizzazioni; non una macchina ‘specializzata’, ma un prezioso jolly, oggi arrivata alla versione III che proviamo in queste pagine. Una relativa novità, ma in ogni caso una macchina importante, perché in qualche modo non offre spunti da record ma tutto il buono dei modelli della serie ed anche – aggiungiamo noi – il non trascurabile vantaggio di un prezzo nettamente più abbordabile di quello delle sorelle di qualsiasi versione.
Del resto – a quanto dichiarato dalla casa giapponese – si tratta di una fotocamera destinata a rivoluzionare l’idea di “modello base”, stabilendo un nuovo standard di ingresso per il mercato delle full frame.
Sarà vero? Niente di meglio che metterla alla prova, magari corredata di un obiettivo Vario-Tessar T* FE 24-70 mm F4 ZA OSS firmato Zeiss…
A proposito, naturalmente l’attacco di questa macchina è il classico E-mount di Sony… e, a proposito di E-mount, la A7III è compatibile con tutti gli accessori per fotocamere  Sony con questo attacco, inclusi il caricabatterie BC-QZ1 e l’impugnatura per l’uso in verticale VG-C3EM.

Squadra che vince…

… non si cambia! Ed infatti la A7III sostanzialmente si presenta con la medesima impostazione estetica, ergonomica e funzionale delle versioni precedenti e delle varianti (R ed S). Se una vista esterna conferma il family look e di fatto anche la validità delle scelte progettuali, diverse sono le piccole-grandi novità all’interno. Innanzitutto dobbiamo segnalare l’adozione di un nuovo sensore d’immagine CMOS Exmor R retroilluminato, da 24,2 MP, associato ad un chip LSI frontale per un aumento della velocità di lettura. A questo sensore è accoppiato un processore all’altezza, ovvero il classico Sony Bionz in edizione ad hoc per questa macchina, che è accreditato di una la velocità di elaborazione di circa 1,8 volte rispetto alla A7II.
Come sempre, sensore e processore lavorano in tandem per raggiungere i migliori risultati. E così, la sensibilità va da 100 a 51200 ISO (espandibile a 50 – 204800 ISO per le foto), mentre la gamma dinamica raggiunge 15 stop a basse sensibilità. L’accoppiata sensore/processore permette anche di ottenere uno scatto continuo fino a 10 fps (in modalità “Hi+” continua, e in funzione delle impostazioni della macchina) con otturatore meccanico o con scatto silenzioso e tracking AF/AE accurato e continuo (177 immagini JPEG standard, 89 RAW compresse o 40 RAW non compresse). La A7III può anche scattare a raffica ad un massimo di 8 fps in modalità Live View, con un ritardo minimo nel mirino o sul display LCD.

AF, manca un pizzico

Sempre più oggi, il sistema AF è importante per le foto e anche per il video (almeno quando non si riescono a realizzare progetti di tipo cinematografico o simili, con sistemi di follow focus e operatore (focus puller). La A7III adotta un sistema AF adeguato alla situazione, con l’aggiunta delle funzionalità 4D Focus. Il sistema si basa su 693 punti AF a rilevamento di fase che coprono circa il 93% dell’inquadratura e 425 punti AF a rilevamento di contrasto; non manca un’opzione Eye AF rapida e affidabile. Risposta e tracking AF sono più veloci (velocità di messa a fuoco di quasi 2 volte più rapida in condizioni di bassa illuminazione e di tracking di 2 volte) rispetto al passato. Sempre per la messa a fuoco, da segnalare l’aggiunta di un multiselettore (joystick) per lo spostamento rapido dei punti di messa a fuoco e della funzionalità touch, la disponibilità AF nella modalità di zoom, e altro ancora.
Il mirino è un OLED Tru-Finder da circa 1,3 cm/0,5 pollici, 2,35 milioni di punti, ad avvio rapido, e dispone di varie regolazioni (luminosità auto/manuale, temperatura colore manuale e visualizzazioni con display grafico, tutte le info, nessuna info, livella digitale, istogramma). L’ingrandimento è di 0,78 x, la copertura del 100% e la regolazione diottrie -4/+3. Per inquadrare o visualizzare le immagini, non manca un bel monitor TFT da 7,5 cm/3 pollici circa e 921.600 punti).
Naturalmente non è certo finita qui. Tra le altre caratteristiche interessanti, ad esempio, c’è la presenza di uno stabilizzatore ottico su 5 assi (che permette di compensare sino a 5 stop).
Altro miglioramento, la batteria (NP-FZ100 della serie Z)  che offre una capacità di circa 2,2 volte superiore rispetto alla NP-FW50 della serie W, usata nella A7II e già vista sull’ammiraglia A9. Sony assicura fino a 710 scatti per carica utilizzando il monitor (610 con il mirino) e circa 125/115 minuti rispettivamente per le video riprese effettive.
Ovviamente la continua evoluzione fra modelli simili della stessa famiglia di mirrorless permette un utile travaso di tecnologie. In questa A7III ci sono ad esempio funzioni ed opzioni ereditate dall’ammiraglia A9 e poi trasferite anche su altri modelli della gamma, come il doppio slot per l’alloggiamento di schede di memoria (SD), uno dei quali compatibile con le più aggiornate SD UHS-II. Del resto, per riprese in formato XAVC S è richiesta una SDHC/SDXC di classe 10 o superiore; per riprese a 100 Mbps serve una UHS con classe di velocità 3 o superiore.
Il doppio slot, inoltre, come di fatto sempre in questi casi, offre alcune opzioni per la memorizzazione dei contenuti: si può scegliere  fra JPEG/RAW indipendente, registrazione separata di foto e video, registrazione relay e altro.
Da segnalare che la A7III offre anche un formato RAW a 14 bit persino nelle modalità di scatto silenzioso e continuo.
La nuova fotocamera consente il trasferimento dei file su dispositivi portatili, computer o server FTP tramite Wi-Fi ed è dotata di un terminale USB-C SuperSpeed (USB 3.1 gen. 1).
In una macchina del genere, inutile sottolineare quante funzioni ed opzioni accessorie siano disponibili. In generale, si notano una cura del dettaglio (la presenza dell’anti sfarfallio, la resistenza a polvere e  umidità) e un occhio di riguardo alle esigenze di ottimizzazione per gli utenti, con ad esempio il “My Menu”, (per registrare più di 30 voci di menu da richiamare all’istante) e la possibilità di assegnare ben 81 funzioni a 11 tasti personalizzabili, oppure la classificazione a stella per le immagini preferite.
Infine, la mirrorless Sony è corredata della nuova suite “Imaging Edge”, che offre tre software per la gestione completa dei diversi contenuti.
Come prevedibile, la nuova A7 III offre anche la registrazione video 4K, o meglio UHD (3840 x 2160 pixel) sull’intera superficie del sensore full-frame. In modalità video, come altri modelli Sony, la fotocamera utilizza la lettura completa dei pixel senza pixel binning.
La A7 III offre, oltre a S-Log2 e S-Log3, il profilo immagine HLG (Hybrid Log-Gamma), che supporta un workflow in Instant HDR. In tal modo è possibile la riproduzione di immagini 4K HDR  su TV compatibili. Sempre in ambito video, da segnalare la disponibilità delle funzionalità Zebra, Gamma Display Assist e la registrazione di proxy, e, per realizzare effetti di slow motion, la possibilità di registrare video Full HD a 120 fps fino a 100 Mbps.

La prova della verità

Dopo tanti discorsi, arriva il momento del test ‘vero’, quello sul campo, in giuro per le strade o in studio. Abbiamo avuto occasione di effettuare la prova fotografica in due diverse occasioni, con varie ottiche, e possiamo semplificare tutto con una parola: ‘sufficiente’. Attenzione: sufficiente non significa 6 voti su 10 disponibili. Sufficiente, in questo caso, è un modo di definire le prestazioni à la Rolls. Come è noto, infatti, da sempre i costruttori della autovettura più blasonata del mondo dichiarano, per le voci ‘potenza’, ‘velocità massima’ e simili, semplicemente ‘sufficiente’.
Se non fosse ancora abbastanza chiaro, vogliamo dire che quanto si ottiene dalla A7III in termini di definizione e qualità cromatica permette di affrontare qualsiasi lavoro senza problemi, certi che il risultato sarà impeccabile!
In quanto al video, nella prima occasione di test abbiamo avuto poco tempo per un vero giudizio, ma successivamente, con la macchina stabilmente nelle nostre mani per un bel po’ di tempo, abbiamo potuto effettuare una prova assai approfondita (fra l’altro, trovate il video test sul nostro canale YouTube).
Del resto, la macchina giapponese si merita davvero una prova approfondita. Negli ultimi anni, Sony è sicuramente tra le aziende che ha investito di più nel reparto video delle proprie fotocamere e la A7 III non fa certo eccezione: grazie al nuovo sensore con tecnologica BSI, le prestazioni della sono ai vertici della categoria sia in termini di gamma dinamica che di resa alle basse luci, con immagini ultra dettagliate e con poco rumore anche ad alti ISO. La vecchia A7S II, ancora in commercio ad un costo simile, offre forse ancora qualcosa in più in termini di sensibilità alla luce, in virtù del sensore da soli 12 Megapixel, ma la A7 III si difende benissimo e supera il modello precedente in molti altri aspetti: quasi 2 stop di range dinamico in più (per un totale di 15 EV, come le migliore macchine per il cinema digitale), uno stabilizzatore integrato più efficiente, capace di compensare fino a 5 stop (contro i 4.5 della A7S II), e soprattutto un sistema di autofocus più veloce e preciso anche nelle riprese video. Mentre infatti la A7S II adotta ancora il classico sistema a rilevamento di contrasto, la nuova A7 III sfrutta la tecnologia a rilevamento di fase, mutuata dall’ammiraglia Sony A9. È anche possibile impostare la velocità dell’autofocus su tre livelli diversi, per ottenere cambi di fuoco più morbidi o più bruschi a seconda delle esigenze.
Le prestazioni dell’autofocus nelle riprese video forse sono ancora leggermente inferiori a quelle del sistema Dual Pixel di Canon, ma rappresentano comunque un deciso passo in avanti per Sony e di fatto non creano alcun problema.
Altra novità che può risultare molto utile nella produzione video è il display touch screen, che serve ad esempio per aiutare le operazioni di messa fuoco manuale: basta infatti toccare due volte lo schermo sul punto desiderato per ottenere un ingrandimento dell’inquadratura e regolare al meglio la messa a fuoco. Sempre per chi preferisce lavorare in manuale è presente un’ottima opzione peaking, con tre livelli diversi di tolleranza. Per regolare in manuale anche l’esposizione è possibile poi affidarsi allo zebra pattern, funzione tipica dei camcorder video professionali e assai rara per una fotocamera.

Buone notizie per i videomaker

Un’altra novità che sarà particolarmente apprezzata dai film maker riguarda il nuovo tipo di batterie, che garantiscono una maggiore autonomia – circa 110′ di riprese contro i 60′ dell’A7S II – mentre il doppio slot di memoria permette registrazioni di lunga durata.
Dunque, sebbene la ‘vecchia’ A7S II (in attesa della III…) resti ancora in assoluto la fotocamera più sensibile alle basse luci e offra una migliore qualità video in Full HD, la nuova A7 III rappresenta uno strumento più versatile e completo sul fronte video. Il livello di definizione raggiunto in 4K è probabilmente il più elevato che si possa ottenere oggi con una fotocamera: l’immagine viene infatti processata e scalata internamente leggendo tutti i pixel del sensore, per ottenere un 4K di altissima qualità.
La resa video è superiore anche a quella che si può ottenere con il modello gemello A7R III, che partendo da un sensore da 42 Megapixel utilizza un sistema di interpolazione incapace di restituire lo stesso livello di dettaglio. La Sony A7R III resta dunque principalmente destinata ad applicazioni fotografiche di alto livello, mentre la più economica A7 III appare lo strumento ideale per la produzione video in 4K.
I disturbi legati al rolling shutter sono abbastanza contenuti, anche se le panoramiche veloci restano ancora un problema quando si riprendono architetture o altri elementi verticali. Su questo Sony deve ancora migliorare rispetto alla concorrenza. Le deformazioni geometriche diminuiscono, tuttavia, se si imposta la modalità di ripresa in formato Super35 mm: già, perché la Sony A7 III può girare anche con un fattore di crop 1.5x invece che in full-frame, per ottenere un look più simile a quello offerto da molte cineprese digitali. In questo caso la definizione delle immagini 4K è leggermente inferiore, ma come dicevamo, i difetti legati al rolling shutter migliorano sensibilmente.
Tra i punti di forza della nuova Sony c’è la gestione di resa cromatica e contrasto. Sono infatti compresi già di serie (diverse camere concorrenti richiedono invece un upgrade a pagamento) moltissimi profili d’immagine, tra cui 4 diversi look cinematografici, 2 stili ITU709, 4 tipi di Hybrid Log-Gamma HDR (HLG) e infine i famosi S-Log2 ed S-Log3, i profili che registrano immagini flat per ottenere il massimo della gamma dinamica in fase di color grading.
È poi possibile regolare il punto di nero, la compressione, la saturazione, la fase e l’intensità colore, oltre al gamut (Pro, Cinema, ITU709, B/N, S-Gamut, BT.2020), parametri più familiari a chi utilizza una telecamera o videocamera che una macchina fotografica. Tutte queste impostazioni possono essere memorizzate su 10 profili utente.
I videomaker potranno avere un buon controllo anche sull’audio, grazie all’ingresso microfono e all’uscita cuffie. Inoltre i 4 pulsanti custom possono essere personalizzati in modo distinto per le modalità foto e video, in modo da avere sempre le opzioni giuste al momento giusto.
Infine, lavorando in Full HD invece che in 4K, è possibile impostare la frequenza dei fotogrammi fino a un massimo di 100 fps, oppure lavorare in modalità S&Q, per ottenere direttamente in macchina un rallenti 4x su un file 25p. È anche possibile utilizzare i frame rate più diffusi sul mercato americano, ovvero 24p, 30p, 60p e 120p, ma per selezionare queste velocità bisognerà scegliere dal menu la modalità NTSC, impostazione che richiede il riavvio della macchina e la formattazione della scheda di memoria.
Alcuni tra i primi possessori della A7 III hanno lamentato problemi di surriscaldamento durante la registrazione in 4K, circostanza che durante il nostro test non si è mai verificata. A nostro avviso, anzi, sembra che Sony abbia migliorato questo aspetto. In ogni caso se si ha l’esigenza di realizzare registrazioni di lunga durata, per evitare che la camera vada in blocco, il consiglio è sempre quello di alzare il display dal corpo macchina e utilizzare schede di memoria ad alta velocità di marchi noti (pare infatti che SD card di bassa qualità amplifichino il problema del surriscaldamento). Nel menu è anche presente un’opzione per alzare la temperatura limite a cui la macchina va in auto-spegnimento.

Parola d’ordine: equilibrio

Tirando le somme, sicuramente la A7 III è una fotocamera versatile e assai performante, ed anche è una delle migliori soluzioni Sony per il videomaker indipendente per girare video in 4K. Al di là del corpo macchina tipico di una mirrorless, la A7 III offre molte funzioni tipiche di una macchina da presa, oltre a garantire una qualità d’immagine altissima e una definizione dei dettagli superba.
In assoluto, insomma, una delle migliori fotocamere attualmente sul mercato, per scattare foto e girare video. Che siate fotografi, videomaker, o fotovideomaker, con la A7III disporrete di un vero jolly, adatto a tutte le situazioni.

Salvatore Coppola e Marco Zamparelli

Pagella

ESTETICA         9/10
Impostazione ed estetica di fatto identiche a quello delle altre mirrorless full frame Sony della gamma A7; linee piuttosto squadrate, aspetto più da strumento di lavoro (come è giusto che sia) che da oggetto da salotto.
COSTRUZIONE     9/10
Corpo tropicalizzato, protetto da umidità e polvere; costruzione nel complesso affidabile, senza particolari problemi.
VERSATILITA’   9/10
Delle tre ‘sottoserie’ A7, questa è quella più universale, meno specializzata. Non ha i numeri – spesso da record – delle sorelle su vari aspetti, ma è una macchina che offre tutte le possibilità d’uso importanti a fotografi e videomaker, ed anche qualcosa di più..
PRESTAZIONI  9/10
Vale quando detto a proposito della versatilità: questa A7III è una macchina molto equilibrata, a suo agio sia con foto e con video. AF migliorato, autonomia pure, ottima resa anche in 4K. In sostanza un vero jolly per chi ha scelto l’E-mount
RAPPORTO Q/P        8/10
La A7III, anche in questa versione aggiornata, è la più economica macchina della serie 7. Il motivo risiede nella scelta di ‘limitarsi’ (per modo di dire..) su pixel in più e simili, ma questo di fatto non influisce sulla bontà delle prestazioni generali, quantomeno se non si ha bisogno di prestazioni esasperate. Il risultato è un prodotto che – pur non propriamente economico – è decisamente più conveniente della maggior parte dei concorrenti sul mercato.

PRO
✔  Autofocus migliorato
✔  Touch screen valido
✔  Stabilizzazione 5 assi
✔  Resa notevole anche ad alti ISO
✔  Autonomia
✔  Rapporto qualità/prezzo
CONTRO
✔  4K ‘solo’ UltraHD (3840 x 2160)
✔  120p solo in Full HD
✔  Rolling shutter evidente

Costruttore:  Sony, Giappone
Distributore: Sony Europe Limited – Sede Secondaria Italiana, via Rizzoli 4 20132 Milano – tel. 02 618381 – www.sony.it

Caratteristiche dichiarate dal costruttore

Sensore: Sony CMOS Exmor R full-frame 35 mm (35,6 × 23,8 mm) ris. effettiva 24,2 MP
Supporto ottiche: Sony E-mount
Stabilizzatore: 5 assi – compensazione 5,0 stop.(standard CIPA. Solo vibrazioni pitch/ yaw. Con Planar T* FE 50 mm F1,4 ZA. Riduzione rumore lunga esposiz. non attiva)
Otturatore: A controllo elettronico, a traslazione verticale, su piano focale – Foto: da 1/8.000 a 30 sec., posa prolungata, video: da 1/8.000 a 1/4 (in step di 1/3) fino a 1/60 in modalità AUTO (fino a 1/30 in modalità otturatore lento Auto) – Sync flash 1/250
Autofocus: ibrido, a rilevamento di fase e contrasto ad alta densità su 693+425 punti
Schermo LCD: Touch da 3,0″, OLED, 921.000 punti
Viewfinder: OLED 0,5” con risoluzione di 2.359.296 MP e copertura 100% del campo
Raffica fotografica: Hi+: max. 10 fps, Hi: max. 8 fps, Mid: max. 6 fps, Lo: max. 3 fps
Tropicalizzazione: Si, corpo resistente ad umidità e polvere.
Schede memoria: Slot 1: slot per scheda di memoria SD (conforme a UHS-I/II), Slot 2: multislot per Memory Stick Duo/scheda di memoria SD (conforme a UHS-I)
Video (PAL): XAVC S 4K Ultra HD: 3840 x 2160 (25p, 100 M), 3840 x 2160 (25p, 60 M), XAVC S HD: 1920 x 1080 (100p, 100 M), 1920 x 1080 (100p, 60 M), 1920 x 1080 (50p, 50 M), 1920 x 1080 (25p, 50 M), AVCHD: 1920 x 1080 (50i, 24 M, FX), 1920 x 1080 (50i, 17 M, FH).
Audio: Microfono stereo integrato o XLR-K2M/XLR-K1M/ECM-XYST1M (optional)
Profilo immagine: ì (Off / PP1-PP10) Parametri: Livello del nero, gamma (video, foto, Cine1-4, ITU709, ITU709 [800%], S-Log2, S-Log3, HLG, HLG1-3), gamma del nero, Knee, modalità colore, saturazione, fase colore, profondità colore, dettagli, copia, reset
Dimensioni e Peso: circa 126,9 x 95,6 x 73,7 mm, 650 g con batteria e scheda incluse.

Condividi:

Potrebbero interessarti anche...
Tutto Digitale

Buone feste da Tutto Digitale!

Dalla redazione di Tutto Digitale i più affettuosi auguri per le prossime festività. Appuntamento ai primi di gennaio con una nuova newsletter ricchissima di informazioni, e le anteprime dal CES 2025 di Las Vegas

In edicola
Tutto Digitale News
IL CINEMA DIETRO LE QUINTE