Negli ultimi anni la giapponese Fujifilm ha imboccato una strada coraggiosa, quasi controcorrente, per la sua gamma di CSC e compatte top class: puntare su tecnologia collaudata ma aggiornata in fotocamere di impostazione classica, quasi rétro.
Una scelta che finora ha pagato, visto il successo più o meno marcato di tutti i modelli prodotti negli ultimi anni, una scelta che l’azienda del Sol Levante sembra voler confermare per il futuro, per continuare a mantenersi una posizione sul mercato, in qualche modo, di unicità.
Apparentemente molto simili ma in realtà piuttosto differenti, i vari modelli nel tempo si sono evoluti in successive implementazioni, con calma, quasi con discrezione.
La compatta de luxe X10, ad esempio, si è poi evoluta nella X20, che abbiamo provato su Tutto Digitale numero 82.
L’estate scorsa, poi, la X20 è diventata X30, ancora una volta aggiornamento del modello precedente, con le modifiche che l’azienda ha ritenuto opportune per tenere sul mercato un prodotto al passo con i tempi. Del resto, la X10 è apparsa sul mercato dopo l’IFA di Berlino 2011, quasi quattro anni fa: un’eternità nel mondo digitale che va sempre ultraveloce. Riuscirà l’ultima erede, la X30, ad essere all’altezza dell’attuale momento storico?
Squadra che vince
Nemmeno a dirlo, la X30 conserva in sostanza l’impostazione generale della X20, a sua volta basata sulla X10. Se il passaggio dalla10 alla 20 ha comportato importanti modifiche, (un nuovo sensore CMOS, siglato Trans II, e un nuovo processore EXR Processor II), significativi aggiornamenti rispetto alla 20 ci sono anche in questa 30: i due più importanti sono legati alla visione e visualizzazione dell’immagine (nuovo mirino elettronico e un monitor LCD basculante da 3″ e 920.000 pixel dall’elevata luminosità), ma non mancano altri aggiornamenti, piccoli e grandi.
Ciò premesso, bisogna dire che, se da un parte Fujifilm continua a migliorare i prodotti, dall’altra la stessa operazione è compiuta ovviamente anche dai concorrenti. E, a volte, il salto generazionale è più facile partendo da zero con nuovi componenti (o addirittura un nuovo modello) piuttosto che affinando il precedente.
Dunque, ce la farà la (e)X10, (e)X20 o meglio la X30 a combattere e magari vincere con i diretti concorrenti di oggi?
Ieri, oggi e domani
Poco da dire, esteticamente, della X30 che non si sia detto della X20 e X10: look piacevolmente rétro, impostazione classica, costruzione affidabile.
Una macchina che – come praticamente tutte le attuali Fujifilm – piacerà a chi non va in cerca della (spesso sterile) innovazione estetica funzionale a tutti i costi, ma al contario apprezza i controlli old style (rotelle e selettori meccanici) accanto ai classici pulsanti. Una situazione che facilita l’uso istintivo e riduce il rischio di errate manovre.
Ingombro e peso della X30 collocano la macchina nella categoria delle compatte top class; la realizzazione, grazie anche all’adozione di magnesio per parte della struttura, appare curata ed affidabile.
Come nelle versioni precedenti, la X30 adotta uno zoom manuale 4x – equivalente a un 28-112 mm – F2-2.8, con 11 elementi in vetro in 9 gruppi, con 3 lenti asferiche e 2 lenti ED, e rivestimento anti riflessi HT-EBC di Fujinon. Il diaframma è a sette lamelle, caratteristica che consente di creare un piacevole sfocato (effetto ‘bokeh’).
Sempre in tema ‘obiettivo’, da segnalare anche la presenza della modalità Super Macro, per avvicinarsi fino a 1 cm dal soggetto, e di un sistema di stabilizzazione ottico di tipo lens shift: lo spostamento di un gruppo di 5 elementi compensa le vibrazioni della fotocamera (fino a 3 stop dichiarati).
Come in altre macchine Fujifilm, anche nella X30 l’obiettivo funziona come ‘interruttore generale di accensione’; va girato in senso antiorario dalla posizione ‘off’ a quella ‘28’ (corrispondente alla minima escursione) per attivare la macchina. E non solo; agendo in combinazione con il pulsante sul frontale è possibile agire direttamente su alcuni parametri senza staccare l’occhio dal mirino: il default setting offre un’impostazione con regolazioni dirette per Program shift, Diaframma e otturatore, Film Simulation, Scene (16 possibilità), Effetti (8 filtri avanzati), Modo Avanzato e Fuoco Manuale.
E’ poi possibile customizzare alcune funzioni, come ISO, Film Simulation, White balance, Continuous shooting su tre posizioni (Super high speed, High speed, Medium speed e Low speed).
Parlando di personalizzazioni, bisogna ricordare che le regolazioni di frequente uso possono essere raggiunte in un attimo, grazie ai 6 controlli customizzabili Function buttons. Queste funzioni sono aumentate dal pulsante Q (sul retro) che attiva un menu user-defined di ulteriori regolazioni, utili per velocizzare lo shooting.
Torniamo al frontale. Accanto all’ottica, in alto, c’è il pulsante per il controllo – appunto – delle funzioni comandate dalla ghiera dell’obiettivo; in basso, il selettore meccanico a tre posizioni del fuoco (AF-S, AF-C e manuale); più in alto, ove c’era il mirino ottico, una delle novità della X30, il viewfinder elettronico.
Un bel Viewfinder
Questo è un Oled da 0,39 pollici e ben 2.360K punti, con angolo di copertura del 100% e ingrandimento 0,65 x. Il dispositivo è dotato di un sensore dell’occhio e rende visibile tempo di posa, apertura del diaframma, e una scala con il rapporto fra i due, e poi sensibilità ISO, area di messa a fuoco, numero di scatti, carica della batteria e altre informazioni per permettere di continuare a scattare senza distogliere gli occhi dall’inquadratura.
Sul piano superiore, il flash pop up che resta nel volume della carrozzeria in fase di riposo, la hot shoe per flash esterni ed accessori, al centro, e poi, verso destra, il selettore di modo, e il selettore (utile e comodo) per la compensazione dell’esposizione, da -2 a +2 stop, a passi di 1/3. Leggermente diversa, rispetto alla X20, disposizione e forma del pulsante di accensione, accanto al quale c’è quello in avvio diretto in registrazione video.
Il tasto Fn di selezione rapida, un tempo collocato da queste parti, è stato spostato sul retro.
Uguale ma diversa
Eccoci ora al retro, che mostra le maggiori differenze rispetto alla X20, per effetto della collocazione di un monitor leggermente più grande e soprattutto orientabile, a vantaggio di una maggiore versatilità d’uso.
In quanto ai comandi collocati sul pannello posteriore, dobbiamo segnalare che sono cambiate alcune opzioni rispetto alla precedente versione (vedi ad esempio la funzione macro, prima nella posizione Ovest del multicontrollo 4+1, oggi in quella Nord), ma in sostanza non c’è bisogno di grandi descrizioni, visto che siamo nella norma per fotocamere di questo genere.
Per finire con la descrizione della macchina, da segnalare le connessioni disponibili (mini USB e mini HDMI, oltre minijack per microfono) e il vano per scheda di memoria (SD) e accumulatore, dalle prestazioni migliorate rispetto alle precedenti versioni.
Parola d’ordine: versatilità
Non ci dilunghiamo sulle tante funzioni e possibilità della macchina, che ricalcano quasi integralmente quelle della X20. Rapidamente ricordiamo funzioni comuni (la selezione del formato) ed altre esclusive (la ‘Simulazione pellicola’, che permette di scegliere tra differenti modalità che ricreano gli effetti delle storiche pellicole Fujifilm (come Velvia, Provia e Astia…, le negative a colori PRO Neg.Std / PRO Neg.Hi), e i filtri monocromatici (Monochrome, filtro Ye, filtro R e filtro G) e Sepia.
E ancora, esposizione multipla, Filtri Avanzati per 8 differenti effetti (POP colour, Toy camera, Miniature, Dynamic tone, Partial color, High-key, Low Key, Soft Focus), tutti visualizzabili in preview sul monitor LCD e con controllo manuale dei filtri.
La macchina poi, come nella X20 e ormai d’obbligo anche sulle compatte, può riprendere in Full HD (1920×1080 a 60fps, oltre che a 50fps, 30fps, 25fps e 24fps, con bit-rate di 36 Mbps). In tale modalità sono poi disponibili molte funzioni utili: è possibile ad esempio scegliere la modalità di simulazione della pellicola, inclusa la nuova ‘Classic Chrome’, come anche impostare il bilanciamento del bianco oppure usare l’Intelligent Hybrid AF (che commuta tra AF a rilevamento di fase e AF a contrasto secondo il tipo di scena anche durante la ripresa; è possibile anche effettuare la messa a fuoco manuale.
Durante le riprese video si può anche impostare l’esposizione manuale, ed è possibile modificare diaframma e tempo di posa (può essere scelto solo un tempo superiore rispetto a quello di partenza) e sensibilità ISO. E ancora, si può scegliere fra una delle sei funzioni di riconoscimento della scena (Movie Scene Recognition) oppure delegare il compito alla fotocamera.
Insomma, funzioni e possibilità sono quasi infinite. Ah, quasi dimenticavamo: è possibile pilotare remotamente la X30 con uno smartphone o tablet usando la app gratuita Camera Remote, o anche utilizzare il WiFi in-built per trasferire le immagini e condividerle facilmente e rapidamente.
La resa dei conti
E’ ora il momento della prova pratica, che iniziamo dalla valutazione della reattività, e delle prestazioni diciamo ‘velocistiche’ in genere.
I risultati, grazie anche alla presenza del nuovo EXR Processor II e di un buon accordo fra le parti in causa, sono notevoli. I dati dichiarati sono infatti da record o quasi per la categoria: il tempo di avvio è di soli 0,5 secondi, il ritardo e l’intervallo di scatto rispettivamente di 0,01 e 0,5 secondi, con una velocità di ripresa con raffiche di 12 fps (max. 11 fotogrammi consecutivi) alla massima risoluzione effettiva di 12 milioni di pixel (in formato JPEG).
La buona impostazione ergonomica, nell’uso, si apprezza fin da subito; con un minimo di esperienza non ci saranno difficoltà di sorta a padroneggiare la situazione.
Come accennato in apertura, la FX30 adatta il collaudato e valido sensore CMOS X-Trans II da 2/3” e 12 MP.
Come indica il nome, si tratta sostanzialmente della variante di un CMOS, dotato di un originale configurazione del filtro a colori, con un pattern caratterizzato da una disposizione altamente random. Una soluzione che permette di eliminare il filtro ottico low-pass (OLPF), che è utilizzato nei sensori tradizionali per limitare – se non azzerare – l’effetto moiré, a spese della risoluzione..
Un sensore che in passato, in diverse situazioni, ha mostrato ottime prestazioni sotto il profilo della resa complessiva dell’immagine, con foto ben equilibrate, adeguatamente definite, cromaticamente corrette, e tali impressioni si hanno anche osservando i risultati proposti dalla X30, foto e video.
Un sensore da 12 MP può oggi sembrare poco attraente, ma il valore è più che adeguato per una compatta anche top level, e comunque sufficiente anche a garantire ingrandimenti di una certa entità. Semmai, con la progressiva diffusione dei modelli da 1”, sembra quasi ‘piccola’ la taglia del sensore (2/3 di pollice), comunque ben superiore a quella delle maggior parte delle compatte che adottano sensori di minori dimensioni – tipicamente 1/1.7 oppure 1/2.3 di pollice. ‘Piccola’, considerando la solita regola che dice sensori più grandi a parità di pixel = minore densità = migliore resa alle basse luci.
In ogni caso, come nelle versioni precedenti di questa macchina, la resa in condizioni di scarsa illuminazione, almeno sino a valori corrispondenti a 1600 e talvolta anche a 3200 ISO (solo con luce naturale) è ancora interessante.
Bisogna anche considerare che la X30, a vantaggio di chi saprà trarne profitto in post produzione, offre scatti non solo in JPEG ma anche in RAW (e JPEG + RAW)…
A buon intenditor…
Next stop: the future
La conclusione della prova della X30, inevitabilmente, ricalca quella del test della X20. Stiamo parlando di una compatta de luxe, quasi una ‘premium economica’; una macchina ben costruita, ricca di funzioni & opzioni, che può essere usata senza problemi dai principianti assoluti, ma che offre grandi possibilità ad utenti esperti.
Una macchina che, in questa terza implementazione, in sostanza ha migliorato alcuni difetti (vedi autonomia disponibile e monitor) e offerto nuove soluzioni (vedi mirino elettronico).
Tutto considerato, quindi, il costo non popolarissimo può risultare complessivamente giustificato per tre buoni motivi, ovvero la qualità della realizzazione, la versatilità a disposizione e la resa equilibrata nelle riprese fotografiche e video.
Ma la competizione è sempre più serrata, i modelli da 1 pollice sempre più comuni e… non resta che scoprire quale sarà la prossima mossa di Fujifilm! Intanto, per risparmiare, leggete qui a destra…
Fujifilm Italia sostituisce e potenzia la promozione Cash Back prevista per la fotocamera X30. Fino al 31 maggio, per l’acquisto della X30, infatti, il rimborso previsto ora è pari a 100 euro. La nuova promozione sostituisce la precedente che si è esaurita al 31 marzo. Approfittiamo dell’occasione per segnalare che un Cash Back pari a 100 euro è previsto anche per la X-Pro1 per tutti gli acquisti effettuati dal 1 marzo 2015 al 31 luglio 2015.
La Promozione Cash Back è cumulabile ed è valida solo per i prodotti nuovi ed autentici distribuiti da Fujifilm Italia S.p.A entro la fine del periodo di validità, acquistati presso un rivenditore autorizzato con punti vendita fisici sul territorio. È riservata a utenti finali residenti in Italia, Città del Vaticano e Rep. di San Marino, che dispongano di un cc bancario attivo e intestato alla persona che usufruisce della promozione. www.promozioni.fujifilm.it