2004. Sul mercato si affaccia una videocamera dalle misure ridotte, anzi ridottissime. Un oggetto del mistero, una ‘scatoletta audiovisiva’, dal nome GoPro. Un’idea che fa parlare subito di sé, riuscendo a farsi spazio fra i colleghi ben più ‘ingombranti’.
Nessuno poteva immaginare che di lì a poco sarebbe nato un nuovo segmento di mercato, oggi in piena crescita, quello delle cosiddette ‘Action Cam’: macchine, come suggerisce la stessa definizione, adatte ad utilizzazioni dinamiche, anche estreme. Oggetti semplici da usare, non troppo costosi, perfetti per cogliere i momenti più spettacolari, in bici, sul surf, sott’acqua e così via.
In questi giorni di inizio estate, ci è sembrato naturale provare una camera di questo genere, in particolare proprio una GoPro. La scelta è caduta sulla top di gamma Hero 4 Black Edition, da qualche tempo sul mercato, che rappresenta il meglio attuale della azienda californiana.
Approfittando della costruzione con scafandratura incorporata, abbiamo testato la Hero 4 in due diversi contesti marittimi, sotto il sole cocente e giù nelle limpide acque del mare, fra immersioni nell’Area marina protetta di Tavolara e quelle intorno all’isola di Ponza. Con l’occasione abbiamo realizzato altrettanti video-test, che vi invitiamo a vedere sul canale YouTube di TuttoDigitale.
Facile intuire come quel ‘4’ della sigla stia ad indicare 4K, ovvero la massima risoluzione a cui è possibile girare con la Hero 4. Precisiamo che in realtà si tratta del formato UHD (3840 x 2160 pixel), quello standardizzato per le trasmisioni televisive, invece del vero 4K che si riferisce al mondo cinematografico e in genere viene comunque utilizzato per definire il passo successivo all’HD.
Per registrare video, la GoPro utilizza il diffuso codec H.264 con un bitrate che varia da 25 Mb/s fino a 60 Mb/s (in UHD).
La Hero 4 presenta anche altre caratteristiche interessanti, tra cui numerosi frame rate, disponibili a seconda del formato video impiegato. Dopo aver verificato la consistenza della macchina, che appare adeguatamente robusta, diamo uno sguardo alla dotazione di base. Che, come si può ben immaginare – visto lo spazio a disposizione, la ‘vocazione’ no limits, e il costo – è ridotta all’essenziale, o comunque priva dei gadget hi-tech di moda, spesso inutili. In compenso, come vedremo, ci sono varie funzioni utili per il videomaker…
Non solo Ultra HD
Messa alla prova, la ‘piccoletta’ ha mostrato una resa notevole: il sensore 4:3 da 1/2.3″, pur non troppo ‘grande’, contribuisce alla produzione di immagini molto nitide. Alla risoluzione di 2,7K, fra l’altro, è possibile realizzare moderati slowmotion, da 24 a 50 fps. In FullHD invece (1920 x 1080), si raggiunge un frame rate più ‘spinto’ rispetto al modello precedente, fino a 120 fps.
Mano a mano che si scende di risoluzione i fotogrammi per secondo aumentano; si arriva a 240 fps in risoluzione WVGA.
Conferme e novità, rispetto alla versione Hero 3, per quello che riguarda l’angolo di ripresa. Come nella precedente versione, è possibile impostare la modalità Narrow (ristretto) per tutte le risoluzioni dai 1080 p in giù, perdendo qualche pixel in risoluzione. Novità, invece, il SuperView, che sfrutta un FOV (angolo di ripresa) Ultrawide, ma ancora più spinto, distorcendo l’immagine sui margini quasi come un Fish-eye.
La Hero 4 offre anche la modalità di ripresa in Timelapse, di due tipologie: foto (timelapse) e video (video- timelapse). In modalità Foto, la GoPro crea una serie di scatti, con risoluzione che va da un minimo di 5 MP ad un massimo di 12 MP, con la possibilità di regolare gli intervalli tra uno scatto e l’altro da 0.5 fino a 60 secondi.
In modalità Night Lapse è invece possibile scegliere intervalli che vanno dai 4 secondi fino a 60 minuti e settare l’otturatore con velocità automatica o regolabile da 2 fino a 30 secondi.
In modalità video-timelapse, infine, è possibile regolare l’intervallo tra uno scatto e l’altro, scegliendo tra due risoluzioni: 2,7K (in 4:3) e 4K.
Abbiamo provato anche la modalità Burst (scatto continuo), effettuando 30 scatti in 1 secondo totale ad una risoluzione di 12 MP in Ultrawide: il risultato è interessante e si presta a svariate soluzioni creative.
È proprio il caso di dirlo, l’unico limite nell’impiego di questa ‘piccoletta tutto pepe’ sta nella fantasia (e, perché no, anche nel coraggio di osare!)
Parola d’ordine: No Limits!
Durante la prova acquatica siamo scesi a diverse profondità, fino ad un massimo di 12 m durante l’immersione con le bombole. La custodia fornita con la camera è dichiarata subacquea sino ad un massimo di 40 metri – profondità alle quali è necessario dotarsi di illuminatori – e rende la camera a prova non solo d’immersione ma anche di riprese meno impegnative, sotto la pioggia o sulla neve.
Per il test in mare abbiamo utilizzato il Protune, funzione che permette di sfruttare appieno le potenzialità della macchina, assicurando una qualità d’immagine foto e video pulita, per lavorare al meglio in fase di post produzione. Tale funzione consente il controllo manuale di Bilanciamento del bianco, profilo colore (FLAT e GOPRO), Limite ISO, Nitidezza e Compensazione del valore di esposizione. In questo modo abbiamo aperto la strada per la color correction delle riprese acquatiche.
L’obiettivo ultra-wide, caratterizzato da un’apertura F 2.8, ci ha permesso inoltre di sfruttare al meglio la poca luce disponibile a 12 m di profondità, con il valore ISO più basso disponibile (400).
Bisogna sottolineare però, che per ottenere il massimo dalla GoPro, è sempre bene avere molta luce a disposizione. Dai test effettuati, infatti, abbiamo notato chiaramente come, con luce ridotta, la camera (che offre una scelta fra 400, 1600 e 6400 ISO) inizia a faticare e non poco già a 1600 ISO, evidenziando un rumore fastidioso. Riprendendo a 6400 ISO poi, diventa quasi impossibile eliminare il noise in post produzione.
Interessante la modalità Spot meter, attivabile dal menu video. Una volta in azione, la macchina riesce a variare automaticamente l’esposizione al variare della luce a disposizione, sia che questa aumenti che diminuisca. Per esempio se si passa da un ambiente chiuso all’aperto e viceversa, o inquadrando una finestra che affaccia in esterni dall’interno di un’abitazione.
La Hero4 Black Edition permette anche di scattare foto, con risultati notevoli considerando la categoria della macchina.
In modalità ‘Ultra-wide’ le foto a 12 MP sono più che godibili. La nitidezza dei dettagli è evidente anche negli scatti panoramici, come provano i risultati dei nostri test effettuati dopo il tramonto del sole, con valore ISO minimo.
La possibilità di realizzare Timelapse , come accennato in precedenza, rende la Hero4 perfetta per completare il ‘kit’ del moderno videomaker.
La macchina dispone di connessione Wi-fi (e Bluetooth) integrata. Una volta attivata, la videocamera può essere controllata con lo Smart remote (venduto separatamente) o attraverso l’App ufficiale GoPro (disponibile per smartphone e tablet) con cui è possibile anche archiviare foto e video all’interno del proprio device.
L’ultimo aggiornamento dell’App consente il Live view, ovvero la visualizzazione in tempo reale durante la registrazione, molto utile per controllare l’inquadratura a distanza o nel corso di riprese particolarmente elaborate.
Di più… sempre di più
La GoPro è famosa non solo per il suo ‘formato tascabile’ ma anche per il numero (spropositato) di accessori disponibili per le varie utilizzazioni.
Ricordiamo comunque che a corredo, con la Hero 4 Black, viene fornito lo scafandro subacqueo. Gli sportelli di chiusura di questa custodia sono di due tipi: standard (per l’impermeabilità) e Skeleton (non impermeabile) il quale garantisce una migliore qualità acustica perché lascia passare più suono verso il microfono della foto/videocamera.
Nel corso delle prove abbiamo utilizzato anche lo Schermo LCD touch BacPac (venduto separatamente). Una volta montato sul retro della camera, il display permette di controllare l’inquadratura e di selezionare tutti i parametri desiderati.
Il Chesty invece, è un ‘corpetto’ che permette di indossare la GoPro, collocandola al centro del torace. È stato utile per realizzare le riprese acquatiche in soggettiva.
Durante la navigazione abbiamo posizionato la videocamera in più zone della barca, utilizzando il supporto a ventosa (a prova di terremoto!).
I due accessori più importanti sono ovviamente l’accumulatore ricaricabile, costituito da una batteria agli ioni di litio da 1160mAh (vi consigliamo di munirvi di svariati esemplari vista la durata ridotta della carica – circa 50 minuti girando in 4K) e la scheda di memoria.
Insomma, pur con qualche limite, questa è una videocamera unica, da integrare nella propria attrezzatura per avere a disposizione uno strumento capace di aiutare a sfogare la propria creatività.