Sony A7S III: test in anteprima assoluta

Sony A7S III

Tutto Digitale vi offre – in anteprima assoluta, in contemporanea con il lancio mondiale ufficiale – il super test foto e video di un esemplare di preserie della Sony A7S III, la macchina più attesa del momento. E ancora, collegandovi al nostro canale YouTube, troverete un esclusivo ‘4 K extensive test’ della macchina!

È appena arrivato il comunicato stampa ufficiale, è finito l’embargo, e riusciamo contestualmente a pubblicare la prova di una macchina ‘segreta’ fino a qualche minuto fa.
Parliamo dell’attesissima Sony A7S III, della quale si chiacchierava da molto tempo, anche se poi tutti i rumors erano stati sempre smentiti. Riusciamo a pubblicare la prova perché abbiamo avuto la possibilità di testare approfonditamente, per alcuni giorni, un esemplare di pre-produzione. Una macchina dotata di firmware 0.91, e con dettagli estetici e funzionali che potrebbero variare nella versione finale, disponibile a partire da Settembre 2020.

Per scoprire quali sono le differenze fra l’esemplare in prova e quello definitivo, basta effettuare un confronto diretto fra le immagini della A7SIII scattate da noi e quelle ufficiali fornite da Sony: buon divertimento!

Ed ora la nostra prova con i momenti essenziali, e alcune immagini dei lunghi test effettuati. Sul prossimo numero di settembre di Tutto Digitale, il 138, integreremo quanto qui pubblicato con altre informazioni, caratteristiche definitive e pagelle, immagini, eventualmente arricchendo il materiale di queste note con quello di un secondo test su un esemplare definitivo, se le prestazioni risulteranno diverse.

Ricordiamo brevemente che le A7S, I e II, (i test sono stati pubblicati rispettivamente su Tutto Digitale 92 e Tutto Digitale 103) hanno stravolto il videomaking, essendo strumenti in grado di riprendere praticamente al buio totale con un livello di rumore molto ridotto. Allo stesso tempo la qualità d’immagine è risultata elevata, sia in HD che in 4K, grazie all’assenza del pixel binning, ovvero il metodo più semplice e diffuso per ridurre la risoluzione di sensori fotografici agli 8MP richiesti dal video 4K. Il pixel binning prevede infatti l’eliminazione brutale di linee e pixel, e non l’interpolazione.

Per ottenere un risultato valido, Sony ha fatto una scelta semplice ma coraggiosa, ovvero la riduzione della risoluzione del sensore a circa 12 MP. In questo modo, grazie anche a tecnologie molto avanzate, le dimensioni dei fotositi hanno permesso di catturare la luce in maniera molto efficace ed al processore d’immagine di riscalare alle risoluzioni video tutta la superficie del sensore, senza scartare informazioni.

Sony A7 SII

L’aspetto finale della macchina potrebbe ancora variare; il bel logo A7S III si trova sulla parte posteriore (come in altri esempi Sony) e sulla tracolla.

 

EVERYTHING IS NEW

Durante la presentazione in anteprima e a numero chiuso, riservata alla più qualificata stampa del settore, Sony ci ha accolto con una slide semplice ma perfettamente esplicativa, Everything is New, ogni cosa è nuova, concetto sottolineato da Kenji Tanaka, vice presidente e Senior General Manager di Sony Imaging. Tutte le modifiche sono state effettuate ascoltando le richieste dell’utenza.

Il cuore della A7S III è un sensore nuovo, ovviamente sempre full frame, che mantiene la risoluzione da 12,1 MP, ma che migliora il precedente sotto ogni punto di vista. Si tratta di un Sony Exmor R, dotato di tecnologia CMOS BSI, retroilluminato insomma, che perfeziona la resa alle basse luci con ISO altissimi. In modalità normale il range spazia da 80 a 102.400 ISO, in estesa da 40 a 409.600.

Fra l’altro è stata introdotta anche una modalità estesa per poter operare in S-Log a partire da 160 ISO. Aumentata notevolmente (nell’ordine del 200%), poi, la velocità di read out, per ridurre notevolmente gli effetti del rolling shutter.

Uno degli obiettivi del nuovo modello è aumentare anche la qualità assoluta in ogni condizione, e il dato relativo alla gamma dinamica, in modalità video, è impressionante: oltre 15 stop, rispetto ai 12 della A7S II. Il sensore è affiancato da un nuovo processore Bionz XR, addirittura più veloce dell’800% rispetto al precedente: il risultato è il raggiungimento di prestazioni over the top, soprattutto in ambito video. Il frame rate massimo in 4K passa da 25/30p a 100/120p (crop 1.1x), mentre in Full HD si arriva a 200/240p (a seconda della modalità PAL/NTSC). Ovviamente c’è una lettura completa del sensore senza pixel binning per non degradare le immagini.

Anche se caratterizzata da una grande vocazione video, bisogna ricordare che la A7S III è pur sempre una fotocamera, in grado di fare delle ottime foto, seppur a risoluzione ridotta rispetto a quella ottenibile con altre macchine dotate di sensori con maggior numero di pixel (anche nello stesso catalogo Sony).

L’adozione del nuovo processore Bionz XR, in effetti, ha portato grossi benefici anche nel comparto ‘photo’. Oltre alle prestazioni dell’AF, di cui parliamo di seguito, il nuovo processore migliora la gestione del rumore agli alti ISO ma soprattutto la velocità di scatto che passa, con gli automatismi abilitati, da 2,5 fps (5 senza) a ben 10, ovvero un miglioramento di 4 volte! La A7S III non è la prima ad avere questi numeri, ma sottolineiamo che la macchina supporta la registrazione fotografica in HEIF, il nuovo formato nato per soppiantare il JPEG, con una compressione più efficiente e il campionamento a 10 bit.

Sony AS 7III

Il nuovo monitor con articolazione completa non interferisce in alcun modo con il connettore del microfono e quello dell’HDMI, a differenza invece del connettore cuffie e USB-C. Basta però non aprire del tutto il monitor per poterlo comunque inclinare in alto o in basso senza problemi


AF SUPERFAST E DOPPIA STABILIZZAZIONE 

In ambito di autofocus le novità non sono poche. Intanto, i punti di messa a fuoco passano da 169 a rilevamento di contrasto a 759 a rilevamento di fase, con una copertura del 92% del fotogramma.

Altrettanto migliorati velocità e funzionalità, con il supporto di tutte le tecnologie più avanzate di Sony, racchiuse nella formula Real Time (che, ricordiamo, sfrutta l’intelligenza artificiale per riconoscere soggetti animati e inanimati, esseri umani e animali e i loro occhi). Anche la sensibilità in scarse condizioni di luminosità migliora notevolmente, raggiungendo una soglia minima di -6EV, praticamente oscurità totale.

Uno dei motivi del successo delle fotocamere Sony è stata anche l’ottima implementazione dello stabilizzatore sul sensore IBIS. Ovviamente tale dotazione è confermata anche su questo modello con un’opzione inedita in più, ovvero la possibilità di potenziarlo con un sistema elettronico. In tal modo, al prezzo di un crop aggiuntivo di 1,1x, è possibile ottenere ancora qualcosa in più.

CODEC, PROFILI COLORE, AUDIO 

La potenza di elaborazione permette ora di supportare una gamma di codec di registrazione interni davvero notevole. Innanzitutto c’è il classico codec delle Sony Alpha, ovvero l’XAVC-S H264 4:2:0 a 8 bit da 100 Mbps massimi, disponibile anche in una variante inedita da 140 Mbps con campionamento 4:2:2 a 10 bit.

Sony A7S III

Un altro confronto tra i due codec, dove si nota, su soggetti in movimento, quanta differenza possa fare disporre di un codec 4:2:2 a 10 bit con un bitrate doppio. L’XAVC-HS preserva una definizione enormemente superiore e mostra pochissimi artefatti di compressione, a differenza del classico codec Sony, finora limite di tutte le fotocamere Alpha

Nuovi sono poi due codec con campionamento 4:2:2 a 10 bit, basati su H265, uno Long GOP, l’XAVC-HS (fino a 280Mbps) e uno All-Intra, l’XAVC S-I.

Utilizzando un recorder esterno, collegato via HDMI, si potrà registrare anche in RAW a 60p con campionamento a 16 bit per canale!

Sony ha lavorato molto anche per fornire una gestione del colore ancora superiore. A parte una Color Science complessivamente migliorata, sono previsti nuovi profili colore e la possibilità di creare dei Creative Look, dove si può intervenire su molti parametri, alcuni dei quali si trovano in genere solo nello sviluppo dei RAW fotografici, come il Clarity. Ovviamente sono presenti i vari S-Log, fino al 3, e l’HLG per avere un profilo HDR pronto.

Come Tutto Digitale ha più volte ribadito, una parte molto importante di una produzione video è costituita dall’audio. Oltre a un ottimo sistema microfonico integrato, la A7S III sfodera una caratteristica davvero notevole. Utilizzando la slitta flash hot shoe si possono sfruttare opzioni che forniscono sia l’audio analogico bilanciato XLR che gli ingressi audio digitali, il supporto diretto per radiomicrofoni senza utilizzare cavi esterni, ma soprattutto si possono registrare fino a 4 canali audio a 24 bit: insomma caratteristiche da videocamera broadcast!

ERGONOMIA, VISUALIZZAZIONE, GESTIONE ENERGETICA E DEL CALORE 

Dal punto di vista ergonomico ci sono dei miglioramenti a tutto tondo. Pulsanti e grip più grandi, un nuovo e finalmente pratico tasto REC, nuovi menu di gestione camera – con il supporto del touch screen – e soprattutto nuovi strumenti di visualizzazione.

Ci sono un nuovo monitor, migliore sotto tutti i punti di vista e dotato di articolazione multi angolo, ed anche un nuovo mirino elettronico. La A7S III è la prima macchina in assoluto, di qualsiasi fascia di prezzo, a montare un’unità da quasi 10 milioni di punti (9,44 milioni per l’esattezza). Un valore quasi da fantascienza, se pensiamo che, a meno di un nostro errore, l’unità finora più ‘ricca’ arrivava a 5,7 milioni.

Dal punto di vista costruttivo, da sottolineare un ulteriore miglioramento della tropicalizzazione e l’adozione di una porta HDMI full size, molto più robusta della versione mini, con un accessorio di protezione del connettore fornito in dotazione.

Alcune persone sono rimaste scettiche nell’uso video professionale delle fotocamere per i vari casi di surriscaldamento originati in condizioni climatiche ostili. La A7S III è stata studiata per non fermarsi mai, con una gestione del calore – a quanto dichiarato dalla casa giapponese – migliorata del 500%. Per questo motivo non viene più indicato un limite per la registrazione video continua.

La scelta di adottare batterie serie Z permette di aumentare l’autonomia del 60%, ed è previsto anche un inedito battery grip, di cui al momento non conosciamo ancora le specifiche. Inoltre è supportata la ricarica veloce via USB Type C, con un miglioramento del 400% nella rapidità. Come abbiamo visto altre volte, è necessario però utilizzare caricabatterie e power bank dotati del supporto del Power Delivery, in genere tutti quelli dotati del Quick Charge.

Sony A7 SIII

Molto interessanti i due nuovi slot che permettono di alloggiare sia schede SDXC UHS-II che le nuove CFexpress A.


DUE SLOT CHE VALGONO QUATTRO

Infine, veramente interessante la nuova implementazione del doppio slot di memoria. In ciascuno si può inserire sia una scheda SD, che supporta anche lo standard veloce UHS-II (da oltre 300MBps/2400Mbps), sia una scheda CFexpress Type A, minuta e ultra prestazionale, che non avevamo visto finora su nessuna macchina. È più piccola non solo del CFexpress B, ma anche di una SD e grazie al protocollo PCI-Express (una linea) ha una velocità massima teorica di 1000 MBps (8000Mbps)!

Sui due slot è supportata sia la registrazione alternata, sia quella simultanea per il backup, con la possibilità di utilizzare due formati differenti. Come visto altre volte, è anche possibile registrare simultaneamente un file di proxy: in questo caso l’operazione è possibile anche a risoluzione e qualità più elevate, pure Full HD e con il nuovo codec XAVC-HS.

C’è da aggiungere che Sony, oltre alla macchina, propone anche le nuove schede CFexpress A, nei tagli da 80 e 160 GB, al prezzo di lancio indicativo di 230 e 420 Euro. In catalogo c’è anche un bel lettore, realizzato interamente in alluminio e studiato per dissipare il calore; dispone di attacco USB Type C e due cavi per adattarsi a tutte le necessità (140 Euro).

FINALMENTE IN AZIONE 

Dopo tutte queste premesse tecniche è arrivato finalmente il momento di parlare della nostra esperienza d’uso. Come abbiamo detto in apertura, il nostro esemplare era un modello di preserie, e quindi ricordiamo che nella versione finale, quella destinata alla vendita, potrebbero esserci delle differenze non solo estetiche ma anche funzionali e prestazionali.

Da segnalare anche che abbiamo ricevuto una serie di avvertimenti in merito al software non definitivo, ma in realtà durante la prova non abbiamo riscontrato alcun problema.

Prendendo in mano la A7S III è subito evidente la modifica effettuata al grip, più esteso, che consente da un lato di alloggiare la batteria a capacità pressoché raddoppiata, sia di avere un comfort maggiore durante l’uso. Sia chiaro, specialmente utilizzando obiettivi pesanti, è la mano che deve adattarsi a lei, e non il contrario. Una mano medio grande riesce a trovare spazio per tutte le dita in altezza, ma siamo curiosi di vedere e provare anche il power grip quando sarà disponibile.

L’ergonomia sfrutta l’esperienza maturata in questi cinque anni da Sony e si ispira ovviamente ai modelli più recenti, come A7R IV e A9 II, su cui avevamo già apprezzato le modifiche effettuate, con comandi più grandi e disposti in maniera più razionale. Inedita la collocazione del tasto REC video, finalmente posizionato correttamente. La gestione in manuale, che a noi sta sempre molto a cuore, è perfetta: a disposizione una ghiera per ogni funzione, IRIS, shutter e ISO, oltre ad una quarta per la compensazione della modalità program, protetta nella rotazione involontaria da un tasto di blocco che troviamo anche sulla rotella delle modalità.

MONITOR, VIEWFINDER, MENU

Certamente la novità più grande relativa al monitor riguarda il nuovo sistema di snodo, che abbandona il classico Sony solo verticale, per abbracciare una soluzione più versatile.

I connettori presenti sul fianco, di microfono e HDMI, sono posizionati in modo tale da non ostacolarne mai i movimenti. Mini jack cuffie e USB Type C invece possono creare qualche problema. In realtà, più che il connettore delle cuffie, il “nemico” è lo sportellino di protezione . Basta però sfruttare l’articolazione e aprire il monitor di taglio per poterlo angolare anche in verticale, quindi possiamo dire che va bene così.

Il monitor, migliorato in risoluzione e resa, ci ha fatto una buona impressione, e tutti i comandi touch vengono eseguiti in maniera accurata. Solo il sole delle ore di punta riesce ad ostacolarne la visibilità.

Il viewfinder è uno dei biglietti da visita più interessanti di questo modello, come accennato il primo a poter contare su un pannello OLED da oltre 9 milioni di punti. Probabilmente, per risparmiare batteria, ha una modalità standard che ne riduce la qualità, ma in modalità top è davvero molto buono e fornisce una rappresentazione della scena perfetta. È dotato di tutte le funzioni che servono e anche dello zoom out che agevola la visione delle zone periferiche per chi ha gli occhiali.

L’utilissimo menu rapido, richiamato dal tasto Fn, si può ora personalizzare separatamente per audio e video, permette di commutare al volo le funzioni di ripresa più frequenti. Il nuovo menu principale è una grande novità. Non solo è più bello, ma è anche molto più pratico e ordinato, e non ci si perde più alla ricerca di funzioni. Possono essere impostate memorie diverse tra le modalità foto e video, e nel menu si opera finalmente anche con il touch screen! Molto pratica la possibilità di creare il My Menu con le funzioni utilizzate più frequentemente.

PRESTAZIONI DI VERTICE 

Insomma, nell’uso abbiamo verificato un netto miglioramento dell’ergonomia, cosa che ritroviamo al capitolo prestazioni.

Innanzitutto, la parte più semplice, quella relativa alla resa fotografica. Sebbene la macchina sia attesa soprattutto dai videomaker per le funzioni e prestazioni video, la A7S III resta pur sempre una signora fotocamera, e svolge anche questo compito in maniera egregia. L’unico limite è la risoluzione, che si adatta perfettamente a chi scatta con lo schermo di un computer o di uno smartphone come destinazione finale, meno a chi deve o vorrebbe operare dei ritagli o desideri stampare le immagini con ingrandimenti notevoli. Ma conosciamo fotografi professionisti che utilizzano le vecchie versioni, e potrebbero apprezzare tutte le novità del nuovo modello, ergonomia, qualità e velocità.

Passiamo ora all’esame della qualità video, che coinvolge diversi aspetti e necessita quindi di maggiore spazio. La risoluzione 4K, innanzitutto, resta quella della generazione precedente, ma sebbene non abbiamo potuto effettuare un confronto diretto con la stessa ottica, la A7S III mostra un miglioramento deciso, a tutto tondo. Gli oltre 15 stop di gamma dinamica dichiarati trovano riscontro nell’uso: sfruttando il profilo S-Log3, infatti, si nota la capacità di conservare informazioni in tutte le aree di esposizione, anche nelle alte luci, dove ci si aspetterebbe un clipping.

Anche la definizione delle immagini è notevole. Guardando un filmato ricco di dettagli, come Roma vista dall’alto, su un monitor 4K HDR, non si può rimanere immuni dal provare grandi emozioni. Osservando gli esempi pubblicati è evidente che, chiudendo il diaframma a F6.3 dell’ottica G Master, siamo di fronte ad una delle macchine migliori mai provate da Tutto Digitale.

Questa caratteristica è ben sfruttabile utilizzando tutti i codec quando le immagini sono statiche, ma le nuove opzioni costituiscono una marcia in più quando i soggetti o la camera sono in rapido movimento. L’effetto mosaico, dovuto all’alta compressione e tipico della registrazione interna delle macchine Sony, diventa solo un ricordo lontano. Bitrate più alto, codec più efficienti, campionamento 4:2:2 a 10 bit, sono il completamento di un sistema virtualmente perfetto.

Abbiamo anche effettuato dei test sui gradienti, come i cieli al tramonto, ed è evidente il miglioramento rispetto al vecchio codec. La macchina è predisposta anche per la registrazione RAW via HDMI, che non abbiamo potuto provare in occasione del test, ma, con questo bagaglio tecnico, pensiamo che costituisca davvero qualcosa in più.

Sony A7S III

Uno dei nostri benchmark preferiti, Castel Sant’Angelo di notte. Con i suoi milioni di mattoncini mette spesso in crisi sensori e codec. Con inquadratura fissa, tutti i codec, anche il più basso a 100Mbps, riescono a preservarne l’integrità. Fotogrammi estratti da video 4K, immagine a schermo pieno e dettaglio ingrandito con aumento estremo della saturazione colore.

Naturalmente abbiamo messo alla frusta i nuovi codec, e tutti hanno mostrato ottime prestazioni, al punto che è difficile trovare dei difetti. La cosa che ci ha impressionato maggiormente però è stata la facilità con cui siamo riusciti a gestire e montare i file. In realtà ci aspettavamo qualche difficoltà, come assai spesso avviene con le ‘novità’, considerando anche che sono basati su codec ad alta efficienza H265. Invece, complice anche un computer di potenza medio/alta, tutto è andato liscio come l’olio. Che dire, Sony, ottimo lavoro!

SLOWMOTION & ROLLING SHUTTER 

Un’altra delle caratteristiche di spicco di questo nuovo modello è la possibilità di girare in 4K a frame rate elevati. Rispetto ai 24/25/30p massimi della seconda versione, questa terza non solo riesce a fare il 50/60p, ma addirittura il 100/120p!

Sony A7S III rolling shutter

Chi ci legge da tempo sa che sottolineiamo che spesso le macchine da presa nelle modalità a frame rate più elevato scendono a grandi compromessi con la qualità, rinunciando a gamma dinamica e risoluzione reale, oppure introducendo dei fattori di crop notevoli. Sulla A7S III è tutta un’altra storia. In 4K, qualsiasi sia il frame rate, la qualità resta sempre la stessa, elevatissima, e non si rinuncia a nessuna funzione, né all’audio, né all’autofocus. C’è solo un fattore di crop, molto limitato (1,1x), che forse potrebbe anche sparire con versioni di software successive. Insomma, lo slowmotion 4K è un altro dei fattori che ci ha sorpreso davvero in positivo.

In Full HD ci si può spingere anche oltre, a 200/240p, ma sfruttando la modalità S&Q. Quest’ultima ha una configurazione indipendente nel menu e si richiama rapidamente con la rotella delle modalità. Il file registrato viene fuori senza audio e già rallentato, con il frame rate di base prescelto in precedenza. A 200/240p si nota, rispetto ai frame rate fino a 100p, un abbassamento della definizione abbastanza marcato, visibile anche senza ingrandire l’immagine.

Durante la presentazione in anteprima, gli ingegneri Sony hanno sottolineato il lavoro per rendere il nuovo sensore più rapido nella lettura della scena. Effettivamente nei test che abbiamo effettuato, sia sullo skew che sul flash banding, i risultati sono evidenti. I fenomeni sussistono, ma sono ridotti in una maniera impressionante. Con lo shutter a 1/50s e il flash a tempi standard, la A7S III cattura sempre un fotogramma con una singola esposizione. Per lo skew, ovvero le deformazioni orizzontali, indotte dal movimento della camere, bisogna esagerare davvero. Insomma uno dei migliori risultati, se non il migliore in assoluto, mai riscontrato da Tutto Digitale. Di conseguenza anche il wobble, l’amplificazione delle oscillazioni delle riprese effettuate a mano libera, è pressoché assente.

SUPER ISO

La A7S III, modello di punta della serie S-Sensitivity, non poteva non sfoggiare grandi prestazioni notturne. Conserva la capacità di raggiungere ISO da capogiro, pur mantenendo il rumore in ambiti contenuti.

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Qui sopra, fotogrammi estratti da video 4K. La A7S III permette di utilizzare valori di ISO vertiginosi senza che il rumore salga notevolmente. Stessa inquadratura e stessa luminosità ottenuta variando shutter e diaframma. Il valore ottimale si ottiene a ISO 3200 ma anche a 102.400 il rumore è sufficientemente contenuto. Le modalità estese, fino a 409.600, vedono una riduzione della definizione.
Altri valori sono sul video pubblicato sul canale di Tutto Digitale su YouTube e sulla prova che troverete sul prossimo numero 138

Con un ramping, ovvero registrando facendo salire progressivamente il guadagno, abbiamo riscontrato un cambio della rumorosità, attorno ai 3200/6400 ISO, che sembra attestare la funzionalità dual ISO del sensore. Oltre tale soglia la gamma dinamica e la definizione diminuiscono leggermente, ma il rumore crolla. Tale funzionalità viene gestita automaticamente, senza che l’utente debba o possa variarne il comportamento.

Stessa cosa per la riduzione rumore che, almeno in questa versione del software, non è regolabile. In una macchina pressoché perfetta per l’uso professionale, questa è una delle poche cose su cui ci piacerebbe intervenire in maniera manuale.

Tornando al guadagno, spesso, durante le prove, identifichiamo il valore massimo con cui si potrebbe lavorare. Qui potremmo dire tutti i valori nativi, quindi fino a 102.400 ISO, possono essere utilizzati senza problemi. Da notare tuttavia che quando il sensore è investito da pochissima luce (e si usano valori da 51.200 ISO in su) è evidente l’azione della noise reduction, che non riesce del tutto a mascherare rumore e falsi colori.

Le modalità estese, che trasformano la macchina in un visore notturno, di tipo militare, permettono di vedere anche in oscurità totale: possono essere utili in contesti di reportage, ma rumore e abbassamento della risoluzione reale sono molto marcati.

REAL TIME AF E STABILIZZAZIONE

In un quadro di eccellenza tale, rischia addirittura di passare inosservato uno degli aspetti principali della camera, ovvero un autofocus avanzatissimo. In poche parole ritroviamo quanto di meglio abbiamo visto non solo sulle fotocamere Sony più recenti, ma in tutto il panorama mondiale.

Il sistema predittivo, basato su intelligenza artificiale, riesce a riconoscere soggetti animati, distinguendoli tra umani e animali, e anche il riconoscimento occhi funziona alla grande. Abbiamo provato la messa a fuoco in oscurità totale e neanche in questa occasione siamo riusciti a mettere in crisi il sistema. Abbiamo apprezzato la possibilità di regolare la velocità di transizione su molti step in modo da poter effettuare il passaggio da un punto focale all’altro con la massima morbidezza e progressione, alla stregua di un focus puller di Hollywood, ma in modo molto più semplice, con il touch focus o con il joystick.

I test sul sistema di stabilizzazione sono risultati molto buoni. Tenendo la camera ferma, la stabilizzazione è ottimale già in modalità standard, che riesce a smorzare le inevitabili vibrazioni indotte dalle mani. La nuova modalità Advanced dello stabilizzatore IBIS (In Body Image Stabilizer) al prezzo di un leggero crop, del 10%, garantisce un ulteriore vantaggio.

A mano libera, realizzando dei movimenti di camera, certamente non si hanno i risultati di un gimbal, ma non avvengono scatti di compensazione, anche durante le carrellate orizzontali.

NE VALE DAVVERO LA PENA

Insomma, nonostante il poco tempo a disposizione siamo riusciti ad esplorare ogni dettaglio di questa nuova ed eccellente fotocamera. Sony è riuscita in un solo prodotto ad introdurre tutte le modifiche che l’utenza e la stampa specializzata avevano richiesto sui modelli precedenti. Ci sono notevoli miglioramenti ergonomici, sia sul corpo macchina, sia nei menu completamente rivisti (e su cui si può interagire anche via touch), ma anche miglioramenti prestazionali notevoli.

L’accoppiata sensore/processore fornisce risultati spesso sorprendenti, con il supporto di nuovi codec in grado di imbrigliarne le qualità (e anche senza utilizzare il video RAW, disponibile sull’uscita HDMI). Stupisce la qualità del 4K,e soprattutto quella del 4K a 100/120p, accoppiata a un rolling shutter molto contenuto. Completano il quadro un autofocus eccellente e un audio da vera cinema camera, con il supporto di 4 canali con opzioni digitali ed XLR.

In breve, Sony è riuscita a fornire ai videomaker una fotocamera in grado di dare filo da torcere a qualsiasi macchina da presa. Certo la nuova macchina non registra in 8K, che forse diventerà lo standard del film making del futuro, ma oggi è veramente difficile trovare un difetto trascendentale nella A7S II…

Il prezzo è elevato, ma in linea con quello delle dirette concorrenti progettate per il video professionale.

In due parole: brava Sony!

Ricordiamo che, ad integrazione di quanto sopra pubblicato, disponibile sul nostro canale YouTube, troverete un esclusivo ‘4K extensive test’ della macchina!

Inoltre, sul prossimo numero di settembre di Tutto Digitale, il 138, integreremo queste note con altre informazioni, caratteristiche definitive e pagelle, immagini, eventualmente aggiungendo altre note relative ad un secondo test su un esemplare di produzione normale, se le prestazioni risulteranno diverse.

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