Arriva nei cinema il biopic dedicato a Lee Miller, corrispondente di guerra americana talentuosa e tenace, considerata tra le fotografe più significative del XX secolo
Kate Winslet è Lee Miller, straordinaria e coraggiosa fotografa americana vissuta in Europa dagli anni ’30, donna determinata, libera e indipendente.
La storia ha inizio in Francia dove Elizabeth “Lee” Miller si trasferisce dopo aver lavorato come modella per alcune pubblicazioni e si avvia alla carriera fotografica affiancando Man Ray. Quando conosce il surrealista Roland Penrose se ne innamora, ricambiata, e lascia la sua cerchia di amici surrealisti composta tra gli altri anche dalla editor dell’edizione parigina di Vogue, Solange d’Ayen (interpretata da Marie Cotillard) e da Nusch Éluard, moglie del poeta Paul (Noémie Merlant), e si trasferisce a Londra.

Scoppia intanto la Seconda Guerra Mondiale e Lee, già affermata fotografa, ottiene un lavoro per British Vogue. Presto però si infastidisce delle impostazioni patriarcali dell’epoca e delle restrizioni imposte alle fotografe fino a quando, grazie al sua tenacia, si trova in prima linea a testimoniare le atrocità della guerra. Lee e il collega e amico David Sherman (Andy Samberg) saranno tra i primi a fotografare le conseguenze dei campi di sterminio di Buchenwald e Dachau appena liberati.
Il film è ispirato all’opera Le molte vite di Lee Miller (edito da Contrasto) di Antony Penrose, figlio di Lee Miller e Roland Penrose, e fortemente voluto dalla Winslet, che è stata anche coproduttrice. L’idea nasce casualmente durante un’asta quando l’attrice acquista un tavolo antico, che si scopre essere appartenuto alla famiglia Penrose. Il fatto la porta a conoscere la storia della fotografa e a chiedersi perché nessuno ne abbia mai tratto un film. Dopo aver contattato il figlio, la Winslet scopre che in realtà molti uomini hanno cercato di fare un film ma nessuno è riuscito a comprenderla veramente.
A questo punto l’attrice si attiva e insieme al team creativo approfondisce la vita della Miller, focalizzandosi sugli anni in cui era stata fotografa di guerra, analizzando gli Archivi Lee Miller.
“Non volevamo fare un biopic tradizionale,” ha dichiarato la Winslet “Lee ha vissuto troppe vite per essere raccontata in un solo film. Dovevamo scegliere il periodo più significativo della sua esistenza.”

Il risultato è un affascinante ritratto magnificamente interpretato da Kate Winslet, che le è valso la candidatura al Golden Globe come migliore attrice in un film drammatico.
Come spiega la coproduttrice Kate Solomon, “Kate ha messo insieme questo film nello stesso modo in cui Lee Miller metteva insieme le cose, con una passione e un’energia capaci di coinvolgere le persone e farle sentire parte di un’avventura.” Anche il coprotagonista Andy Samberg è dello stesso parere: “Kate ha cercato di realizzare questo progetto per più di otto anni perché lo riteneva importante. Sono certo che molte persone le abbiano detto di no, proprio come accadde a Lee, ma come lei non si è lasciata fermare. Ed è grazie a questa tenacia che il film ha finalmente visto la luce.”

Una storia di speranza e resilienza, afferma ancora la produttrice Kate Solomon, “siamo partiti da una prospettiva di dolore, ma il nostro obiettivo finale era di trasmettere la forza e l’importanza della fotografia come strumento di testimonianza. Quello che Lee Miller ha fatto, quello che ha passato, tutto aveva lo scopo di ricordarci l’importanza di ciò che non possiamo dimenticare.”
Il film è distribuito in Italia da Vertice 360 e nelle sale dal 13 Marzo 2025