Ipersonnia, segnali da un (possibile) futuro

Ipersonnia - Stefano Accorsi e Matteo Vieille Rivara

È il sogno di molte persone e di tanti lettori della nostra rivista: riuscire, prima o poi, a realizzare un film, che venga proiettato al cinema e poi proposto da una delle piattaforme più munifiche. Ciò è riuscito ad un caro amico di Tutto Digitale, Alberto Mascia, che ha firmato, come regista e co-autore, Ipersonnia, il secondo film più visto sulla piattaforma Amazon Prime ad inizio febbraio.

Parliamo di un successo propiziato da un grande Stefano Accorsi, che, con la sua interpretazione, rafforza un soggetto molto interessante, già vincitore del premio Solinas. In un futuro distopico, i crimini più efferati non vengono più scontati con una classica detenzione, ma con un sistema che assicurerebbe recidive minori e maggiore sicurezza sociale, ovvero lunghi sonni rieducativi.

Quando la trama entra nel vivo, la visione è però tutt’altro che soporifera, e si nota la bravura del regista nel coinvolgere empaticamente lo spettatore, che cercherà inutilmente di intuire lo sviluppo della sceneggiatura. Come in Tenet ed Inception di Christopher Nolan, o forse anche meglio, il pubblico faticherà infatti a capire dove si trova, disorientato nello spazio e nel tempo.

Alberto, scusateci la confidenza, riesce pertanto a far passare quasi inosservato un aspetto tutt’altro che secondario, ovvero il budget limitato di cui disponeva per la realizzazione del film. Normalmente le pellicole ambientate nel futuro necessitano infatti di grandi risorse, sia per la realizzazione degli effetti speciali che delle ambientazioni fisiche. Senza avere a disposizione un capitale, l’abile scenografo Fabrizio D’Arpino ha fatto un ottimo lavoro, creando elementi e strutture credibili. Regista e scenografo sono però stati aiutati nella resa estetica anche dalla fotografia – efficace, e spesso eccellente – di Matteo Vieille Rivara. Il cinematographer ha scelto di girare il film con Sony Venice e ottiche sferiche Zeiss, e i campi stretti sono spesso notevoli, grazie anche ad un bokeh di estrema efficacia. Di buon livello il color grading, mentre è ottima la colonna sonora, che non sfigurerebbe in un film hollywoodiano, firmata da Federico Bisozzi e Davide Tomat. Crediamo però che merito del successo vada anche attribuito alla locandina, in grado di catturare l’attenzione, e di fare intuire, con un solo sguardo, che Ipersonnia è un film in cui si alternano omogeneamente generi non sempre solubili tra loro, ovvero fantascienza, thriller e noir.

Che dire, chapeau Alberto, a te ed a tutto il team! Chissà, magari qualcuno dall’altro lato dell’ Oceano vedrà il film e deciderà di farne un remake, affidandovi le risorse che il soggetto merita. Nel frattempo, prima che ciò accada, sul prossimo numero di Tutto Digitale, parleremo con il regista Alberto Mascia ed il DOP Matteo Vieille Rivara: ci sveleranno gli aspetti tecnici di questo piccolo, ma grande, successo italiano.

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