Ritrovato e ricostruito grazie a Cinemazero il film “maledetto” di Orson Welles, che il primo settembre debutterà alla Mostra del Cinema di Venezia, in una sorprendente anteprima mondiale
Nell’anno del centenario di Orson Welles (1915-1985), rivive alla 72° Mostra del cinema di Venezia il film perduto del grande regista – che ne dichiarò il furto del negativo, in circostanze misteriose – che racconta a colori la città lagunare nel “classico” shakespeariano.
L’opera è stata ritrovata e ricostruita grazie all’associazione culturale Cinemazero di Pordenone e al Filmmuseum di Monaco di Baviera, e il primo settembre farà da preapertura alla Mostra, in una sorprendente anteprima mondiale.
La ricostruzione è stata realizzata seguendo lo script originale scritto dallo stesso Welles: alcuni frammenti rimangono ancora mancanti e probabilmente perduti per sempre, in particolare il finale del film, che probabilmente Welles stesso non girò mai.
Il film si offre come un documento di eccezionale importanza per la storia del cinema e per comprendere il genio multiforme del suo autore. Nel Mercante di Venezia si può apprezzare infatti tutto il talento creativo di Welles, che – oltre alle classiche inquadrature con angolazioni ardite, l’uso della profondità e i campi e controcampi estremamente ritmati – si manifesta nei mille artifici e invenzioni per risolvere i vari problemi di budget, visto che – dopo che la TV americana CBS smise di finanziarlo – il regista tentò di terminarlo con le sue risorse
(foto © Oja Kodar-Cinemazero-Filmmuseum München)