Due iniziative per un’operazione di salvataggio della memoria e creazione di consapevolezza, un appello ai film-maker e non solo per realizzare documentari di testimonianza
La Storia siamo noi, diceva una canzone di Francesco De Gregori. E mai come in questo momento ci sembra vero, ora che tutti noi siamo stati catapultati in pochi giorni dalla piccola cronaca quotidiana a un evento che segnerà la vita dell’intero pianeta.
Noi tutti siamo testimoni, ma possiamo fare di più: possiamo essere testimoni attivi attraverso il video, registrando emozioni, speranze, paure, insomma tutti i fatti e gli stati d’animo che contrappuntano questa nostra vita con il Coronavirus.
È una “chiamata” forte che viene da più parti, ad esempio da DOC-COM, che partecipa con la Cineteca di Bologna al progetto dell’International Filmmaking Academy, al grido “Testimoniare la storia: un diario globale”.
Tutti i film-maker sono infatti invitati a girare un cortometraggio documentario – in pratica un video-diario personale di durata 5/10 minuti, da inviare entro il 20 maggio – che prenderà parte al progetto in forma di macro-documentario collettivo. Maggiori info al link
Il risultato finale sarà proiettato durante il festival Il Cinema ritrovato e tre dei partecipanti saranno selezionati per partecipare al workshop con John Landis, durante il quale avranno modo di girare un corto sotto la guida del famoso regista americano.
Il cinema come antidoto all’isolamento, dunque, ma anche come mezzo vivo e veritiero, ideale per documentare i cambiamenti nel mondo e comprendere questo momento storico, raccogliendo poi tutte le esperienze in un archivio di documenti visivi.
Sulla stessa linea si muove l’AAMOD, anch’esso con una campagna di raccolta video a documentazione partecipata (di massimo 15 minuti, girati con qualunque mezzo) per un nuovo fondo di archivio storico sul tema “Il lavoro ai tempi del contagio”.
Un’attività quasi naturale per l’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, ma che assume un carattere straordinario per via dei tempi e delle situazioni, davvero fuori dall’ordinario, che stiamo tutti vivendo.
La chiamata riguarda documenti audiovisivi sul lavoro all’epoca dell’emergenza Covid 19 – riguardanti in particolare i lavoratori improvvisamente trovatisi senza attività e reddito, con le loro testimonianze e riflessioni – che andranno ad ampliare, grazie al fondo speciale dedicato ai materiali video autoprodotti, uno dei più rilevanti patrimoni filmici italiani in materia di Storia e società.