La Giordania richiama alla mente luoghi di millenarie culture e splendidi monumenti, naturali o realizzati dalla mano dell’uomo; siti meravigliosi come Petra, il deserto di Wadi Rum, il Mar Morto e la Valle del Giordano, che popolano l’immaginario occidentale grazie alle testimonianze dei viaggiatori che nei secoli hanno visitato queste terre, e soprattutto più recentemente grazie a numerosi capolavori cinematografici, come Lawrence d’Arabia, Indiana Jones e Star Wars. I moderni viaggiatori occidentali, che negli ultimi anni con sempre maggior interesse visitano questi luoghi, lo fanno proprio perché attratti da queste meraviglie.
Ma la Giordania non è solo questo, non è soltanto un luogo fantastico che nutre le nostre fantasie d’avventura; è una terra popolata da tempo immemore da genti di culture diverse che convivono in armonia, ricca d’arte, fatta di sensazioni, sguardi umani, accoglienza, tolleranza, ospitalità.
È una terra che sin dall’antichità, grazie alla sua posizione strategica, è stata crocevia di scambi culturali e commerciali, rotta di pellegrinaggi verso La Mecca, teatro di battaglie e conquiste imperiali di cui rimane traccia nei numerosi siti archeologici.
Una terra che è testimone della nascita e dello sviluppo delle tre religioni abramitiche e nella quale ancora oggi, a dispetto di quanto succede in molte altre aree del Medio Oriente, cristiani e musulmani convivono in armonia e nel rispetto reciproco, tanto da rendere questa particolare attitudine alla tolleranza e alla fratellanza uno degli aspetti fondanti del tessuto sociale e identitario del Paese.
Ne è testimonianza anche l’accoglienza che i giordani hanno riservato nel recente passato ai profughi palestinesi, che ancora oggi ospitano nella loro terra, e più recentemente a quelli siriani.
Queste sono le motivazioni che ci hanno spinto a intraprendere questo SAFAR (“viaggio” in lingua araba).
Tra i tanti punti di osservazione che la Giordania ci ha offerto, siamo stati rapiti in modo particolare da quello costituito dall’incontro con i suoi abitanti. Per le strade di Amman, o lungo le numerose rotte che attraversano il deserto, abbiamo scoperto una mescolanza di popoli e culture che convivono in pace e armonia, e siamo stati accolti con generosità, ospitalità, solidarietà: tutti aspetti che richiamano una universale umanità che ancora oggi, purtroppo, è necessario rivendicare.