Chromotherapia: tra surreale e iperreale una mostra che rende felici

Miles Aldridge Five Girls in a Car #1, 2013 Courtesy the artist

Così dicono i curatori dell’evento di Villa Medici di Roma, dedicato alla fotografia che offre una visione intensamente cromatica del mondo, infondendo una gamma di emozioni che solo il colore può trasmettere

La cromoterapia è un’arte molto antica, se già al tempo degli Egizi ad ogni colore era assegnata una proprietà dell’essere umano (rosso l’energia, nero la fertilità…) con la capacità di influire sui nostri stati d’animo, e ancora oggi la questione è dibattuta, anche in ambito scientifico.

Quello che è certo invece è che la visione dei colori, sia essa in un dipinto o in un’immagine, può soddisfare il nostro senso estetico e quindi sicuramente incidere sull’umore: da questa idea di base nasce la mostra Chromotherapia, ovvero “la fotografia a colori che rende felici”, di scena a Roma dal 28 febbraio al 9 giugno 2025, all’Accademia di Francia di Villa Medici.

© Daniele Molajoli
Uno scatto di Daniele Molajoli che mostra un angolo dell’allestimento dell’esposizione

L’esposizione, curata da Maurizio Cattelan e Sam Stourdzé, ripercorre, in sette sezioni, la storia della foto a colori del XX secolo attraverso lo sguardo di vari artisti: un viaggio in cui il colore – che sia giallo limone, blu intenso, rosso vivo o arancione brillante – trascende il semplice strumento pittorico per diventare essenziale elemento narrativo.

L’intento artistico è quello di ridipingere l’immaginario collettivo, tra pop e surrealismo, kitsch e barocco, reinventando i generi classici – dalla natura morta al ritratto – per offrire una visione nuova, gioiosa e colorata del mondo.

Immagine © Toiletpaper
Maurizio Cattelan & Pierpaolo Ferrari, Toiletpaper, Courtesy of Toiletpaper

Le sette sezioni della mostra

Early Birds
Erwin Blumenfeld, Harold Edgerton, Yevonde Middleton e Toiletpaper

Raining cats and dogs
Walter Chandoha, William Wegman e Toiletpaper

Glossy
Guy Bourdin, Hiro e Toiletpaper

Femme fatale
Adrienne Raquel, Miles Aldridge, Juno Calypso (immagine in apertura di articolo), Alex Prager e Toiletpaper

Stranger things
Arnold Odermatt, Sandy Skoglund

Foodrama
Martin Parr e Toiletpaper

Make a face
Hassan Hajjaj, Ouka Leele, Pierre et Gilles, Ruth Ossai e Toiletpaper

 

© Martin Parr, Real food
Martin Parr, Ramsgate, England, 1996. From Common Sense ©️ Magnum Photos

I curatori

Maurizio Cattelan è uno dei principali artisti italiani della scena contemporanea. Da oltre trent’anni, le sue opere mettono in luce i paradossi della società e offrono una riflessione acuta sugli scenari politici e culturali. Attraverso l’uso di immagini iconiche e di un linguaggio visivo caustico, le sue creazioni provocano un vivace dibattito pubblico, stimolando uno spirito di partecipazione collettiva. Per Chromotherapia, Maurizio Cattelan aggiunge una nuova freccia al suo arco e diventa curatore di mostra.

Sam Stourdzé è specialista dell’immagine contemporanea e del rapporto tra arte, fotografia e cinema. Curatore di mostre è anche autore di innumerevoli opere di riferimento. Dal 2020, dirige l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici, di cui in passato è stato borsista. In precedenza è stato direttore dei Rencontres d’Arles e del musée de l’Élysée di Losanna, nonché redattore capo della rivista di fotografia ELSE.

 

Villa medici - Chromoterapia
Anche Villa Medici si è “vestita” per l’occasione. Foto di Giorgia Vaccari/Motoperpetuopress

Fondata nel 1666 da Luigi XIV, l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici, è un’istituzione francese che dal 1803 ha sede presso Villa Medici, un edificio del XVI secolo circondato da un giardino di 7 ettari che sorge sulla collina del Pincio, nel cuore di Roma.

Ente pubblico nazionale dipendente dal Ministero della Cultura, l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici adempie oggi a tre missioni complementari:

– accogliere artisti, creatori e ricercatori di alto livello in residenza per soggiorni lunghi della durata di un anno –, o più brevi
– realizzare una programmazione culturale e artistica che integri tutti i campi delle arti e della creazione e che si rivolga a un vasto pubblico
– conservare, restaurare, studiare e far conoscere al pubblico il suo patrimonio architettonico e paesaggistico e le sue collezioni.

La copertina del catalogo della mostra dove spicca una foto di Walter Chandoha (© Walter Chandoha Archive, New-Jersey, 1962

Foto in apertura © Miles Aldridge, Five Girls in a Car #1, 2013, Courtesy the artist

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