L’azienda giapponese presenta all’IBC il kit CBK-3610XS, studiato per separare corpo e sezione sensore della CineAlta Venice e riprendere a distanza fino a poco più di 5 metri. Cameron lo sta già usando per il seguito di Avatar…
Arriva una nuova opzione per le macchine da presa per il cinema Sony CineAlta Venice: l’azienda giapponese ha infatti presentato ad IBC CBK-3610XS, un sistema che aumenta la flessibilità di ripresa grazie alla possibilità di separare il corpo della camera da ottica e sensore fino ad oltre 5 metri di distanza. Il kit consiste in una cover per il pannello frontale e un case per il blocco sensore/ottica, collegati tramite un cavo da 2.7m (che si può estendere di ulteriori 2.7m tramite una prolunga). CBK-3610XS aumenta le possibilità creative permettendo di effettuare riprese – senza perdita di dettaglio – da posizioni impensabili per una ‘cinema camera’ tradizionale. Per la massima versatilità il sistema è dotato di una uscita HD-SDI, di filettature per il montaggio di rig e accessori e di una porta 24V alimentata. Il kit, che è già in uso sul set del sequel di Avatar di James Cameron, sarà disponibile a partire da febbraio 2019.
È previsto poi sempre per febbraio 2019 il firmware 3.0 per Venice, che ha come novità principale il supporto per X-OCN (eXtended tonal range Original Camera Negative), un formato – registrabile sul recorder esterno AXS-R7 – che offre file più leggeri e bitrate a valori moderati se confrontato col RAW, ma mantiene un encoding a 16 bit indicato per offrire il massimo della flessibilità in post-produzione.
Le altre novità del firmware includono inoltre: nuovi modi immagine come il 6K 2.39:1 e il 5.7K 16:9; nuove opzioni di de-squeezing per le ottiche anamorfiche; cache rec di 30 secondi in X-OCN; output 6G/12G-SDI commutabile; maggiori opzioni per il controllo remoto wireless CBK-WA02.