In attesa della pubblicazione del test foto & video definitivo, ecco le nostre prime impressioni d’uso sulla nuova mirrorless full frame Canon EOS R5
Come abbiamo segnalato più volte in passato, pochi mesi dopo la EOS 1DX Mark III, il costruttore giapponese ha presentato anche la sua mirrorless di riferimento, una versione assai spinta della EOS R, ovvero la Canon EOS R5 (qui sotto). Una macchina che ha molto in comune con la reflex ammiraglia EOS 1DX Mark III – come il processore Digic X e la logica dell’autofocus che sfrutta il Dual Pixel AF II – ma vanta anche tante soluzioni inedite.
Ad iniziare dal nuovo sensore CMOS, 45MP, e da una dotazione intelligente che si traduce in prestazioni fotografiche al top in ogni comparto, con un felice matrimonio fra velocità e altissima risoluzione.
Last but not least, la EOS R5, anche se non nasce primariamente per il video, sfodera doti eccezionali con la ripresa di immagini in movimento. In particolare, si tratta della prima fotocamera ‘pro’ a supportare il RAW 8K, fino a 30 fps, con registrazione interna.
Non meno importanti altri elementi, come lo stabilizzatore integrato da 8 stop, la registrazione 4K fino a 120p ed il 4K HQ (una modalità affine a quella delle EOS 1DX Mark III e Cinema EOS C500 Mark II, che sfrutta il surplus di risoluzione per generare un 4K senza gli artefatti tipici dello schema Bayer).
Tutto Digitale sta concludendo in questi giorni un test approfondito della Canon EOS R5 che sarà pubblicato sul prossimo numero. Nel frattempo, per avere un’idea della resa in determinate situazioni, iniziate a visionare questi fotogrammi estratti da video 8K e 4K HQ: la qualità complessiva dei file generati è in linea con le aspettative, ovvero altissima! Non disponendo di monitor 8K, per le valutazioni ci affidiamo ad un 4K HDR, utilizzato sia in modalità standard (quindi con immagini riscalate a pieno schermo), che 1:1. L’8K non si discute: dettagli infinitesimali vengono catturati dal sensore e registrati da codec a compressione minima, con artefatti invisibili anche ingrandendo notevolmente. A sorprendere però è anche il 4K HQ, di una buona spanna superiore al 4K standard e al 4K a 100p, che a confronto appaiono sbiaditi. La resa agli alti ISO è ottima.
Due note per l’aspetto operativo: l’ergonomia ben curata facilita l’uso, l’autofocus è perfetto.
Appuntamento a prossime newsletter per altre analisi, e al successivo numero di Tutto Digitale per il test completo e tutti i dettagli, anche sul presunto surriscaldamento in 8K. Un tema assai discusso in rete, che, a nostro avviso, non è davvero un problema.
Nella foto sopra al titolo confronto tra il 4K HQ e il 4K normale, a 50 e 100p. L’HQ ha una marcia in più, con nitidezza superiore e assenza di scalettature sulle linee oblique.
Qui sopra un fotogramma estratto da video 8K. La resa notturna è eccellente, nonostante la densità dei pixel del sensore CMOS da ben 45MP.
Ancora un fotogramma estratto da video 8K RAW. Si nota la ricchezza dei colori contenuti nel file a 12 bit e il pochissimo rumore nonostante l’assenza totale di noise reduction.