Dopo averne annunciato lo sviluppo a più riprese, svelando una parte delle caratteristiche tecniche, arriva finalmente la presentazione ufficiale di una delle novità più importanti del 2021 e del 2022, la mirrorless Canon EOS R3
Nata dalla sintesi dei due mondi Canon, DSLR e mirrorless, e soprattutto dei due modelli di punta delle rispettive tipologie, 1DX Mark III ed R5, arriva finalmente la Canon EOS R3 che rappresenta il massimo della tecnologia attuale del colosso giapponese.
Le caratteristiche costruttive, la velocità di scatto da primato, l’autofocus avanzatissimo, ed il rolling shutter estremamente contenuto, la rendono una macchina ideale per la fotografia sportiva, quella per cui vengono realizzate le ammiraglie.
Il cuore della macchina è un sensore completamente nuovo, il primo sensore a strati, retroilluminato, realizzato da Canon. È proprio da questo componente che nascono le prestazioni d’eccezione della R3, incluso il bassissimo rolling shutter dell’otturatore elettronico, che permette raffiche silenziose da 30fps, senza doversi preoccupare delle deformazioni e i vari artefatti generati dal rolling shutter dei sensori tradizionali.
La risoluzione da 24MP circa resta quella ritenuta ottimale dai clienti tipo di questa tipologia di fotocamere, alla ricerca sì di qualità, ma anche velocità di scatto e soprattutto di file di dimensioni contenute da poter inviare rapidamente da qualsiasi parte del globo, anche con connessioni non propriamente da città occidentale.
L’autofocus è adeguato al rango ed alle altre caratteristiche della R3. L’algoritmo dotato di intelligenza artificiale è stato ancora migliorato rispetto alle già eccellenti 1DX Mark III ed R5, cosa che permette di riconoscere non solo esseri umani ed animali, ma per la prima volta anche veicoli, sia auto che moto, con la possibilità di selezionare la priorità tra veicolo e pilota. Per la cattura di immagini con le moto è stato poi ottimizzato il riconoscimento del casco. Notevole il fatto che tutte le funzioni dell’autofocus sono disponibili in qualsiasi modalità operativa, non solo foto, ma anche come vedremo in seguito, in video. Strabiliante la resa dell’AF in condizioni di scarsa luminosità, che raggiunge vette mai toccate. Finora un valore da -6EV ci è parso già incredibile, visto che, in tali condizioni, anche l’occhio umano fa fatica a distinguere i soggetti. Ebbene la Canon EOS R3 si spinge ben oltre, facendo partire il suo AF da -7,5EV! Ciò vuol dire prestazioni incredibili anche ad aperture di diaframma limitate.
Merito di tutto l’insieme, il sensore ovviamente, ma anche processore, e algoritmi. La massima sensibilità ISO nativa supera i 100.000 ISO e in estesa si va oltre i 400.000. Chi scatta di notte, ma anche chi fa video, potrà beneficiare di un altro parametro da record, ovvero quello relativo alla stabilizzazione del sensore, che come su EOS R5, raggiunge gli 8 stop di guadagno, e che nel nostro test si è dimostrato il migliore dell’intero panorama mondiale.
ELETTRONICO VS. OTTICO
L’EVF, il mirino elettronico, ha la stessa risoluzione della R5, ma la dimensione maggiorata dell’oculare fa capire che di differenze ce ne sono tante. Il massimo di visibilità e risoluzione è disponibile anche al frame rate massimo di 120 fps. Canon dice di aver lavorato per permettere un passaggio indolore anche a chi da sempre ha utilizzato una reflex, garantendo anche dei vantaggi tangibili. Ad esempio non possiamo non citare l’assenza del cosiddetto blackout: anche durante lo scatto elettronico, la visione non viene mai oscurata!
Già da mesi si parla della reintroduzione della selezione del punto di messa a fuoco tramite il posizionamento della pupilla. Un sistema di sensori ad infrarossi, non dannosi per l’occhio, riesce a leggere con precisione cosa sta osservando il fotografo ed ad istruire conseguentemente l’AF. Si tratta di un sistema non continuo, nel senso che non è possibile utilizzarlo per attribuire un punto di partenza per il tracking.
CANON EOS CINEMA
Su una macchina il cui target primario è certamente quello fotografico di alto livello, abbiamo lasciato alla fine l’analisi del comparto video, ma anche sotto questo aspetto vale il concetto compromessi zero. Per la risoluzione del sensore non c’è l’8K della R5, ma i numeri sono stellari. Si può registrare, senza pixel binning e senza crop sia in 6K RAW fino a 60p, ma anche in 4K fino a 120p!
Come abbiamo anticipato, in qualsiasi formato video l’AF resta operativo con tutte le funzioni e prestazioni, incluso il riconoscimento di corpi, teste, visi e occhi sia di animali che persone, ma anche di veicoli e piloti! Un numero fa capire quanto sia vero il concetto zero compromessi. Per la prima volta su una fotocamera EOS si possono registrare clip ininterrotte di durata superiore a 6 ore!
Nel corso della presentazione abbiamo chiesto se ciò stia ad indicare che i limiti imposti su R5 ed R6 per evitare il surriscaldamento siano stati completamente eliminati. I tecnici Canon ci hanno detto che al momento non avevano dati per confermarlo, ma le dimensioni e la struttura del corpo lasciano supporre che la nostra intuizione sia valida. Per chi fa video professionale l’audio costituisce una parte molto importante del lavoro. In questi anni abbiamo spesso evidenziato tra i limiti delle fotocamere Canon l’assenza di un modulo opzionale per avere gli ingressi XLR nativi. Pare che infine Canon ci abbia ascoltato, ed ha dotato la R3 di una nuova slitta hot shoe, che permette sia di alimentare che ricevere l’audio in digitale, per trasformare la fotocamera in una vera e propria videocamera professionale.
La nuova slitta permetterà l’interazione con una nuova serie di accessori, e non a caso insieme alla R3 è stato presentato un nuovo microfono digitale, multi capsula, che si avvale delle nuove connessioni, e che – tramite un comando apposito – permette di richiamare sul display della R3 le impostazioni relative all’audio, con un grande beneficio in termini di praticità. Oltre al microfono sono stati anche presentati altri accessori per la slitta hot shoe, come un adattatore classico, un modulo di controllo per i flash SpeedLite, e un adattatore per smartphone Android per un controllo diretto.
Se avete uno smartphone Apple, non vi preoccupate. Canon ha pensato anche a voi, fornendo alla R3 una connessione speciale via USB, certificata da Apple (‘Made for Iphone’), che consente la comunicazione perfetta anche in ambienti saturi di connessioni wireless, come le sale stampa.
I grandi contenuti tecnologici della nuova macchina ci hanno spinto a parlare subito di loro prima di concentrare la nostra attenzione sul lato ergonomico. Il corpo con impugnatura verticale ricorda molto più una reflex ammiraglia che una mirrorless, ma gli ingombri sono leggermente più contenuti, e soprattutto lo è il peso, notevolmente inferiore, e ridotto anche rispetto ad una R5 con battery grip. Questa dieta non ha costretto però ad alcuna rinuncia. Funzionalità, posizione e praticità dei comandi sono quelli delle 1DX e lo sono anche la resistenza, l’affidabilità e la protezione agli agenti atmosferici, necessari ai professionisti che operano nelle condizioni più impegnative.
A differenza della 1DX Mark III, il monitor è articolato, e ciò rappresenta ovviamente un grosso vantaggio in termini di flessibilità operativa. Il comparto alimentazione beneficia ovviamente di tutte le funzioni offerte dagli altri modelli, con alimentazione via USB-C e supporto per batterie già parte dell’ecosistema EOS.
Non l’abbiamo citato finora, ma ovviamente l’attacco ottico è il Canon RF, che ha debuttato ormai tre anni fa, e che permette sia di utilizzare lo sterminato parco ottiche EF tramite adattatori potenti e versatili, sia l’ormai nutrita schiera di obiettivi nativi RF, che oggi si arricchisce di altri due modelli, l’RF16mm F2.8 STM, leggero, luminoso ed economico, e lo zoom RF100-400mm F5.6-8, di cui parleremo più ampiamente in un altro contesto.
Chiudiamo questa anticipazione, aspettando di poter mettere le mani con calma su una delle prime unità, riportando il prezzo della EOS R3, 6.289,00 Euro IVA inclusa, ovvero una via di mezzo tra la R5 e la 1DX Mark III. Certo non una quotazione definibile ‘popolare’, alla portata di tutte le tasche, ma in ogni caso una buona notizia per i fotografi super pro, e anche per i videomaker e gli appassionati di tecnologia esigenti ed ambiziosi. Date le premesse, infatti, tutto avrebbe lasciato pensare che il prezzo finale potesse essere ben più alto!