Canon EOS R1, numero 1 oppure occasione perduta?

Canon EOS R1

Note a margine di una macchina che non c’è        di Stefano Belli

A sorpresa, Canon ha organizzato una call per un annuncio davvero importante: una fotocamera mirrorless che è la nuova ammiraglia dell’azienda giapponese, caratterizzata da dotazione e prestazioni inimmaginabili… ecco tutti i dettagli o quasi

Come accennato nell’introduzione, qui sopra, davvero si tratta di una macchina caratterizzata da dotazione e prestazioni inimmaginabili… nella definizione ufficiale del vocabolario Treccani, “inimmaginàbile (letter. inimaginàbile) agg. [comp. di in-2 e immaginabile]. – Che non si può neppure immaginare, che non s’immagina facilmente (…)
In altre parole, ciò che abbiamo scoperto ieri nel corso di una breve call (era possibile scegliere fra diversi slot temporali disponibili – previa compilazione nell’NDA, vedi oltre) è sostanzialmente quanto accennato nell’email di accompagnamento del comunicato ufficiale arrivata in serata con l’indicazione dell’embargo per oggi, alle 6 am, ovvero, letteralmente, quanto segue fra virgolette:

“Canon annuncia lo sviluppo di EOS R1, l’ammiraglia del Sistema EOS R.
EOS R1 è una fotocamera mirrorless full-frame destinata ai professionisti che unisce prestazioni di altissimo livello e un’eccellente affidabilità.
La nuova fotocamera migliora in modo significativo le prestazioni sia fotografiche sia video (anche rispetto a EOS R3) e sarà in grado di soddisfare le esigenze dei professionisti che operano in un’ampia gamma di settori, tra i quali produzione video, fotografia sportiva e cronaca.”

That’s all folks! O ben poco di più, fra celebrazione dei progressi tecnici e richiamo a ciò che chiede il mercato. In effetti, non siamo in presenza di un’anteprima, ma semplicemente “di un annuncio di sviluppo”(?!). Sviluppo… più o meno quello che avviene in tutte le aziende di tutto il mondo, Canon compresa, in qualsiasi categoria merceologica, fino al momento in cui l’oggetto viene effettivamente presentato e soprattutto commercializzato.

I sempre cordiali responsabili di Canon Italia hanno chiesto ai presenti (on line, come abbiamo detto) un parere sulla macchina. Il sottoscritto si è permesso di dire che potremo avere un parere, o anche solo un’idea, se non con una prova, almeno dopo una rapida occhiata alla macchina e alle caratteristiche di targa.

Questa situazione nel suo complesso, francamente, mi ha lasciato più che perplesso, ed ho sentito il desiderio di puntualizzare un po’ di cose. Ciò comporta diverse parole, ed anche citazioni autobiografiche. Se – comprensibilmente – non avete la pazienza necessaria a leggere tale riflessione, vi suggeriamo di saltare alla fine di queste note: troverete il comunicato stampa ufficiale, che del resto il 90% di chi opera sul web a vario titolo probabilmente pubblicherà come testo proprio con poche o nessuna variazione, e non avrete necessità di fare ricerche on line. A voi la scelta!

Sono costretto ad iniziare con una nota autobiografica. Negli anni ’70, più o meno mezzo secolo fa, ho partecipato alla prima conferenza stampa della mia vita come collaboratore del mensile Suono (pubblicazione, per inciso, che è in edicola ancora oggi, dopo 582 numeri). Conferenza che si tenne nella sala di un albergo romano, gestita da un personaggio non da poco, una delle persone più influenti di tutti i tempi per la storia delle riproduzione del suono: Amar G. Bose, ingegnere, imprenditore, professore del prestigioso MIT Massachusetts Institute of Technology, istituto dove aveva mosso i primi passi come studente.
Un uomo di grande carisma, con idee originali ed anche per alcuni aspetti controverse (mai sentito parlare di directed/reflecting?) che si mise a disposizione dei presenti per l’ascolto delle sue nuove casse e per rispondere a tutte le domande. Alla fine, ci venne fornita una “cartella stampa” (che conservo gelosamente) ricca di informazioni tecniche, notizie varie, fotografie in b/n e a colori…

Saltiamo mezzo secolo avanti, ai giorni nostri: in questi 50 anni sul campo dell’informazione tecnica ci sarebbero tante cose da dire, tanti ricordi da riportare in vita, tante situazioni che hanno contribuito a formare quella che comunemente viene definita esperienza, ma non posso abusare della pazienza altrui…
Oggi di conferenze si sono (quasi) perse la tracce, in favore delle cosiddette call o videocall che dir si voglia. Una scelta moderna (=web), pratica (=nulla da organizzare, salvo qualche slide e possibilità di partecipare anche in smart working) ed economica (=costo vicino allo zero assoluto): insomma, una bella comodità per le aziende. Manca il vero rapporto umano, molti partecipanti fanno finta di seguire e alla fine, come direbbe Snoopy, è come dare un osso di gomma ad un cane affamato.

Nel 95% dei casi tutto si svolge con un preciso rituale: arriva un’email dell’azienda o del suo ufficio stampa che chiede di firmare un’NDA (non disclosure agreement, una sorta di contratto che impegna i giornalisti partecipanti a non divulgare le notizie presentate nel corso della call prima del momento dell’embargo, pena taglio della mano, pardon della tastiera, ed altre cose terribili)
Al momento opportuno (se non ci sono impedimenti o problemi tecnici che spesso affliggono la call) alcuni personaggi dell’azienda ricordano di rispettare l’embargo, chiedono di non memorizzare le immagini che appaiono sullo schermo, presentano i prodotti, e poi chiedono se ci sono domande.

Ora, a me – che, come sanno gli amici, sono soprannominato Brontolo – già mi dà fastidio riempire l’NDA, che peraltro poche aziende rispediscono controfirmato, e che in sostanza obbliga gli onesti ad essere onestissimi, mentre tanti altri – più furbi, o diciamo pure disonesti – escono con la notizia prima della scadenza dell’embargo con la scusa dei rumors eccetera. Peraltro, se l’embargo è a breve scadenza, mi chiedo a cosa possa davvero servire, che cosa cambia nel mondo se la notizia”esce” alle 9 o alle 10. Se invece è, per dire, a 20/25 giorni di distanza, a me viene da dimenticare la questione, sic et sempliciter, e peggio per loro. Come si dice a Roma, “beato chi c’ha ’n occhio”…

Altra storia è legata al fatto che ben difficilmente si sa – prima della partecipazione alla call – di cosa si scoprirà: ultimamente qualche azienda ha chiamato tutti a raccolta per dire che il modello XY ha un nuovo firmware… va bene tutto, ma il tempo è denaro, ed anche il firmware più prezioso per la macchina più importante al mondo può essere studiato con un comunicato stampa, senza coinvolgere direttamente i giornalisti…

In quest’ottica mi riallaccio alla call di oggi di Canon. Credo che nessuno possa accusarmi/ci di non essere ben disposti verso l’azienda giapponese – come di nessuno, per la verità – per il valore dei suoi prodotti ed anche i rapporti personali (questi sì, valgono qualcosa) con alcuni personaggi della struttura italiana e quindi se dico di essere restato deluso ed amareggiato per aver partecipato a questo appuntamento utile solo a salutare qualcuno dei partecipanti, potete credere alla mia sincerità.
Ma non voglio nemmeno gettare (troppo) addosso la croce a Canon. L’episodio “R1” è semplicemente lo specchio dei tempi, l’andazzo che si sta prendendo da quando si preferisce guardare il mondo attraverso lo schermo da 7 pollici dello smartphone, anche mentre si cammina, si mangia, si guida… anziché spalancare gli occhi, aprire bene le orecchie e semplicemente “vivere”.

Sono cresciuto, personalmente e professionalmente, con l’idea di base delle redazioni di Suono e Stereoplay, ovvero che una rivista specializzata dovesse studiare, capire ed interpretare la cosiddetta “anima” dei prodotti, per trasmettere ai lettori quanto scoperto ed aiutarli a formarsi una propria idea che avrebbe forse condotto ad un confronto con altri apparecchi, e magari, alla fine del processo di studio e ragionamento (parlo sempre dei lettori) ad un acquisto meditato, consapevole. Un acquisto “giusto”, insomma, non in assoluto ma per le esigenze del singolo.

Oggi tutto è nel segno della velocità, che troppo spesso però fa rima con superficialità. Non a caso almeno il 10% dei comunicati che riceviamo ci arriva con un palese errore, e quindi aspettiamo l’inevitabile errata corrige per verificare la materia effettiva su cui scrivere; nel frattempo, buona parte dei comunicatori di oggi, in maggioranza purtroppo senza arte né parte, hanno già pubblicato il comunicato con l’errore, senza nemmeno accorgersene…

L’informazione onesta e corretta viene bruciata sull’altare del “tutto e subito”. Se ad una conferenza stampa “vera” una fotocamera o videocamera viene fatta girare fra i presenti, state pur certi che mezz’ora dopo aver acceso la macchina, agìto sullo zoom e (forse) effettuato uno scatto o ripresa, molti vlogger e simili lanceranno un video con il messaggio “in anteprima la prova della XY”. Non le “prime impressioni”, come sarebbe corretto (e finanche esagerato), ma proprio”la prova”.

Per fortuna, i nostri lettori conoscono bene il proverbio della gatta e dei figli ciechi e preferiscono aspettare analisi meditate piuttosto che informazioni in tempo reale ma imprecise.

Come sia, così (oggi) va la vita, Lulù. Spesso mi chiedo se forse quello fuori posto sono io…

Il vostro dinosauro Stefano Belli

PS- Per finire, pur essendo una persona ultra razionale, quasi inevitabilmente atea, seguo con interesse anche quello che accade all’interno di alcune religioni, in particolare quella cattolica. Voglio concludere con una citazione che ho già riportato in un recente passato,  che va al di là del bene e del male, della fede o meno, ed esprime una constatazione della situazione difficilmente criticabile: parlo di alcune parole di Sua Santità Papa Francesco (dal discorso del 29/4/2023 “Papp László Budapest Sportaréna)
“(…) la vita è reale, non virtuale, non avviene su uno schermo, la vita avviene nel mondo! Per favore, non virtualizzare la vita! Lo ripeto: non virtualizzare la vita, che è concreta. Capito?”

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Comunicato ufficiale Canon

Nasce EOS R1, il primo modello di punta del Sistema EOS R. 
AF e qualità immagine migliorate grazie al nuovo sistema di elaborazione delle immagini

Milano, 15 maggio 2024 – Canon annuncia lo sviluppo di EOS R1, il primo modello di punta del Sistema EOS R dotato di innesto RF, che verrà presentato sul mercato nel 2024.

EOS R1 è una fotocamera mirrorless full-frame destinata ai professionisti che riunisce le tecnologie più all’avanguardia di Canon e coniuga prestazioni di altissimo livello con l’eccellente affidabilità che ci si attende da un modello di punta. Questa fotocamera migliora in modo significativo le prestazioni sia fotografiche sia video (anche rispetto a EOS R3) e soddisfa le elevate esigenze dei professionisti che operano in un’ampia gamma di settori, tra i quali produzione video, fotografia sportiva e cronaca.

EOS R1 si avvale di un nuovo sistema di elaborazione delle immagini, composto da due processori – l’innovativo DIGIC Accelerator e il preesistente DIGIC X – e un nuovo sensore CMOS. Questo sistema consente l’elaborazione ad alta velocità di un elevato volume di dati e ottimizza la messa a fuoco automatica (AF) e una serie di altre funzioni.

Grazie alla combinazione avanzata del nuovo sistema di elaborazione delle immagini con la tecnologia deep learning, Canon ha raggiunto il massimo livello di precisione e velocità nel riconoscimento dei soggetti. Per esempio, durante gli eventi sportivi di squadra dove più atleti si incrociano tra loro, la maggiore precisione di tracciamento del soggetto consente di seguire continuamente il target anche se un altro soggetto si frappone tra lui e l’obiettivo. Inoltre, la funzione AF “Priorità azione” riconosce il movimento del soggetto analizzandone rapidamente lo stato. Nei momenti più concitati e imprevedibili, questa funzione individua automaticamente come soggetto principale il giocatore che svolge una determinata azione, per esempio colpire il pallone, e sposta immediatamente l’area AF, aiutando a catturare i momenti decisivi del gioco.

La combinazione del nuovo sistema di elaborazione delle immagini e della tecnologia deep learning contribuirà al miglioramento della qualità. Canon ha implementato nella fotocamera una versione migliorata della funzione di riduzione del rumore, precedentemente sviluppata e disponibile solamente come parte del software Digital Photo Professional, per ottimizzare la qualità immagine e contribuire alla creatività del fotografo.

L’azienda nipponica sta sottoponendo la nuova fotocamera a prove sul campo per offrire un prodotto in grado di catturare i momenti più straordinari durante gli eventi sportivi futuri.

Canon continuerà a espandere la linea di fotocamere e obiettivi RF del Sistema EOS R per soddisfare le esigenze di un’ampia gamma di utenti e contribuire allo sviluppo della cultura fotografica e della produzione video.

 

 

 

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