Blackmagic Ursa Mini Pro G2, la seconda generazione

Blackmagic Ursa Mini Pro G2

4K a 150fps e Blackmagic RAW: dopo due anni la Ursa Mini Pro si rinnova nel sensore e nel codec RAW, ma scompaiono le vecchie opzioni. Arriva Blackmagic Ursa Mini Pro G2

Esattamente due anni fa pubblicavamo la notizia della presentazione a sorpresa, prima del NAB, di una nuova macchina da presa, la Ursa Mini Pro di Blackmagic.

Sul numero 123 ne abbiamo pubblicato un test approfondito, da cui scaturivano una serie di aspetti positivi ed alcuni negativi. Tra questi avevamo segnalato la scarsa propensione a lavorare con ISO elevati. Il limite massimo era 1600 ISO, ma già a questo valore il rumore era molto invasivo. Con un recente aggiornamento software, il valore massimo utilizzabile era passato a 3200; un piccolo, apprezzabile salto in avanti, ma senza modifiche hardware certamente non si potevano fare miracoli. Così, nuovamente come due anni fa – a sorpresa, e un mese prima del NAB – Blackmagic presenta la Ursa Mini Pro G2.
La più grossa novità di questa nuova versione è l’adozione di un sensore inedito, di taglia Super 35 e risoluzione pari a 4.6K, per il quale Blackmagic dichiara una gamma dinamica di 15 stop e la capacità di riprendere immagini ad un frame rate notevole.
A piena risoluzione il frame rate massimo arriva infatti fino a 120 fps, mentre, con un piccolo crop a 4K, ci si può spingere fino a 150 fps. Riducendo ulteriormente la superficie del sensore al Full HD, si raggiunge la ragguardevole velocità di 300 fps. Per una riproduzione dei colori ancora più efficace viene introdotta la quarta versione della color science di Blackmagic. In questo quadro generale di miglioramento delle prestazioni, stupisce nuovamente il valore massimo di ISO raggiungibile, che resta di 3200 ISO. Non dichiarato il valore di read out del sensore per il rolling shutter.

La seconda novità hardware è l’introduzione di una porta USB type C analoga a quella vista sulla Pocket 4K, per poter registrare direttamente su dischi SSD esterni. Questi infatti hanno costi molto più accessibili rispetto alle schede CFast, a parità di velocità e dimensioni.

Sul fronte software, il nuovo codec  Blackmagic RAW supporta quattro livelli di compressione a bitrate fisso da 3:1 a 12:1 e l’inedita modalità a qualità costante, che adatta il bitrate a seconda della complessità dei frame. Curiosamente segnaliamo che con il nuovo software 6.2 scompare il codec per il RAW CinemaDNG, non solo sulla G2, ma anche sulla prima Ursa Mini Pro e sulla Pocket 4K.

La G2, pur appena presentata, è già disponibile per gli ordini, alla stessa cifra della precedente; 5995.00 dollari americani, 5409,00 euro IVA esclusa al cambio attuale, per il solo corpo, che ricordiamo non include viewfinder, shoulder kit, né piastra per l’alimentazione a batterie (e nemmeno obiettivo).

Sul prossimo numero di Tutto Digitale 128, in arrivo nei prossimi giorni in edicola e già disponibile in versione elettronica, è pubblicato il test completo della Pocket 4K, con la quale, in questi giorni, stiamo provando anche la nuova versione del codec Blackmagic RAW. A presto!

In apertura, la nuova macchina, venduta in versione solo corpo’, senza accessori. Qui sotto, la stessa attrezzata con l’obiettivo e gli ‘accessori necessari’ per la piena operatività in ripresa

Blackmagic Ursa Mini Pro G2

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