Una trentina di novità Blackmagic al NAB 2024: quella forse più interessante per chi riprende è la nuova URSA Cine 12K. Come vedremo, per le sue caratteristiche, in qualche modo è “la camera dei sogni”…
Mentre vi diamo appuntamento al prossimo numero 162 di Tutto Digitale per un’approfondita analisi di tutte le novità Blackmagic viste al NAB di quest’anno – più di 30, come accennato – qui presentiamo la nuova URSA Cine 12K, evoluzione della URSA Mini Pro 12K ma completamente nuova sotto ogni punto di vista.
Il sensore, sempre 12K, è passato dalla taglia Super 35 (simile all’APS-C) a Full Frame (paragonabile al 36x24mm): offre 16 stop di dinamica, ed è sfruttabile interamente in 3:2 open gate (in 12K Open Gate, sfruttando appieno anche la risoluzione verticale, si arriva fino ad 80fps, in 12K 17:9 fino a 100 fps, e valori crescenti di frame rate sino a 224 fps in 4K 2.4:1). Da senalare l’adozione di una tecnologia innovativa, WRGB: si tratta di uno schema che supera il limite del Bayer, fornendo una quantità identica di pixel RGB e prevenendo i tipici artefatti sulle linee oblique e sul moiré.
Per ottenere il massimo da questa tecnologia, debutta anche una nuova scienza colore, ovviamente supportata nativamente da DaVinci Resolve. Ancora, da segnalare che la flangia ottica è sostituibile rapidamente e ci sono ben quattro possibilità di scelta, fra PL, LPL, EF ed addirittura Hasselblad mount!
Alimentazione: nella dotazione c’è un B-Mount, il formato open di Arri, ma si possono sfruttare anche altre batterie, con piastre V-Lock ed Anton Bauer opzionali, o con il connettore di alimentazione Lemo 24V a 8 pin. Il salto di qualità nel cinema high-end è testimoniato dai connettori di alimentazione in uscita, un Lemo a 7 pin (che supporta anche start/stop e comandi seriali), ed un Fischer 3 pin per alimentazione e trigger REC/stop. Ci sono poi due porte USB-C, per la connettività dati e per il collegamento del nuovo mirino con schermo OLED siglato URSA Cine EVF (disponibile a 1.655,00 Euro+IVA) in aggiunta al display integrato. Il mirino ha quattro lenti in vetro per supportare al meglio il pannello OLED, una stella Siemens integrata per una perfetta regolazione diottrica, una serie di tasti fisici ed un sistema di fissaggio sulla camera molto versatile e leggero, grazie all’abbondante uso di fibra di carbonio.
Un’altra grande novità, che forse potremmo definire epocale, è l’adozione di un grande slot per il Blackmagic Media Module, che permette di gestire perfettamente le possibilità di registrazione, che avvengono nel formato nativo Blackmagic RAW, sia nelle modalità a qualità o bitrate costanti (con una forbice, in 12K a 24 fps, che va da 1.432 a 90MB/s9. In 12K a 80fps si arriva fino a 4GB/s o 32 Gb/s, un unità di misura 1000 volte superiore rispetto a quella utilizzata dalle comuni cinema camera o mirrorless!
Blackmagic Media Module è un SSD di formato proprietario, che contiene internamente dei dischi M2 di prestazioni elevatissime e prezzo per GB estremamente contenuto. Il BMM è disponibile inizialmente nel taglio da 8TB (1.545,00Euro +IVA), ma sarà seguito presto da una versione da 16TB; caso più unico che raro, per consentire l’uso immediato, assieme alla camera viene già fornito in dotazione un Media Module da 8TB!
La dotazione di serie è completissima: oltre a corpo camera e Media Module da 8TB, ci sono la flangia Blackmagic URSA Cine Mount PL (pre-installata), una seconda EF-mount, maniglia e supporti, Rod Mount, Baseplate, paraluce pieghevole e removibile per il display da 5”, URSA Cine Battery Plate B Mount, antenne WiFi, un alimentatore da +24V DC 250W per camera e tanti accessori, una valigia rigida per il trasporto Pelican 1510 ed una licenza di DaVinci Resolve Studio.
Il tutto a 13.625,00 Euro+IVA, quotazione che, tutto considerato, sembra estremamente conveniente, come del resto tradizione Blackmagic.
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