In anteprima per gli iscritti alla newsletter, le primissime impressioni d’uso sulla Canon XC10: una videocamera Ultra HD/4K sui generis, una macchina-ponte fra i mondi della fotografia e del video, qui letteralmente nelle mani (anzi, ‘manone’…) del nostro direttore Stefano Belli
Dalla presentazione ufficiale al pubblico, avvenuta allo scorso NAB 2015, si è tanto parlato della Canon XC10, ancora non disponibile ma prevista in distribuzione nei prossimi giorni. Abbiamo avuto la possibilità di effettuare una breve ma completa utilizzazione in anteprima della macchina, e di ricavarne le primissime impressioni, che vi riportiamo di seguito.
Abbiamo deciso invece di non pubblicare immagini o fotogrammi registrati, né commenti ‘definitivi’ sulla resa degli stessi, perché l’esemplare in nostro possesso era un ‘sample’, un campione di preserie, quindi soggetto a possibili, piccole modifiche tecniche dell’ultimora.
Torniamo ora alla XC10. Il motivo di tanto interesse da parte di appassionati e professionisti è semplice: innanzitutto stiamo parlando di una macchina capace di registrare in 4K (o meglio, a voler essere precisi, Ultra HD) offerta ad un prezzo tutto considerato decisamente conveniente (al pubblico, € 2.050 IVA inclusa, ovvero € 1.680 IVA esclusa). Ma non solo: come è facile notare anche dalle immagini, la macchina ha un’impostazione originale, praticamente unica nel panorama delle attuali proposte, che la rende una sorta di ponte fra i mondi del video e della fotografia.
Una soluzione adottata, grazie anche alla compattezza del tutto, per garantire una buona manovrabilità nelle diverse situazioni di ripresa foto e video, a vantaggio di una grande versatilità d’uso. L’ingombro ridotto, infatti, la rende (quasi) una action cam, cioè permette la collocazione in situazioni difficili, dove c’è poco spazio; una possibilità in più per effettuare riprese impossibili, con il vantaggio di poter controllare la videocamera da remoto tramite browser da uno smartphone o tablet grazie al Wi-Fi.
ORIGINALE, BEN FATTA
In mano, la XC10 lascia un’ottima impressione. Il look è cool, se ci perdonate due termini inglesi a breve distanza, e l’apparenza è quella di un prodotto serio, professionale o almeno prosumer. In realtà, a ben guardare, si nota che la costruzione è studiata per il miglior rapporto qualità/prezzo; non troviamo qui infatti parti in fibra di carbonio né altre raffinate e costose soluzioni a vantaggio dell’assoluta affidabilità, ma l’insieme appare comunque adeguatamente robusto.
Almeno, questa considerazione è valida per il corpo macchina. Ricordiamo infatti che la Canon XC-10 nell’uso ‘normale’ funziona senza mirino, mentre per inquadrare e visionare il registrato è disponibile un classico monitor sul piano posteriore. Stiamo parlando di un LCD touch da 7,66 cm ad angolazione variabile, con una copertura del 100%, che offre accesso diretto al menu; un buon dispositivo, ma – come si sa – in certe situazioni un mirino è preferibile.
Per tale ragione la XC-10 è fornita di serie di una loupe che si può letteralmente ‘montare’ sul monitor e fare in modo che la visione avvenga sul mirino che si troverà in alto, in una posizione naturale. Tale loupe, a dire il vero, appare di fattura piuttosto economica, e l’installazione sembra piuttosto macchinosa. Una volta presa la mano, però, si riesce a montare questo accessorio senza problemi, e il tutto risulta adeguatamente solido.
ZOOM INTERESSANTE, STABILIZZATORE NOTEVOLE
Tutta la videocamera sembra studiata per favorire un uso ‘sempre e comunque’, diremmo universale, come è facile capire analizzando le scelte progettuali tecniche e pratiche. Iniziamo dal sensore, che è di tipo CMOS da 1” appositamente sviluppato; la taglia lascia intendere che le prestazioni in termini di resa alle basse luci saranno buone, certamente superiori a quelle della maggior parte delle macchine della stessa categoria di prezzo (ed anche superiore, forse), ma non potranno certo competere con quelle di una reflex APS-C o Full Frame, e di una videocamera con sensore di taglia Super 35 mm (corrispondente all’incirca quelle di un APS-C fotografico).
In compenso, l’adozione di un sensore grande ma non troppo ha permesso l’installazione di uno zoom ottico piuttosto potente (10x), capace di coprire tutte le focali dal 24 al 240 mm (27,3-273 mm nell’uso video) equivalenti. In altre parole, nel 95% dei casi non serviranno altri obiettivi, ed infatti tale zoom è fisso…
La luminosità è buona in posizione wide (F2,8), e piuttosto ridotta (F5,6) in tele, ma è pur vero che escursioni focali di 200 mm ed oltre, si utilizzano principalmente in esterni, ove in genere le condizioni di illuminazioni sono sufficienti a non avere problemi.
A proposito dell’ottica, dobbiamo segnalare che l’effetto dello stabilizzatore incorporato, una volta tanto è risultato davvero efficace; durante le nostre prove ha mostrato un comportamento ineccepibile, al punto da far ipotizzare utilizzazioni diverse da quelle previste, come la realizzazione di panoramiche ‘a mano’ dall’effetto (quasi) slider…
VARIE OPZIONI DI RIPRESA
Per quello che riguarda le opzioni di ripresa, la macchina offre la possibilità di scattare fotografie a 12 MP, o estrarre immagini a 8,29 MP da video 4K; si tratta di valori relativamente bassi, rispetto a quanto possono offrire anche solo le moderne compatte, ma 12 megapixel possono essere sufficienti per ingrandimenti di discreta taglia.
In quanto al video, la XC10 può registrare in formato UHDTV (3840 x 2160), cioè nel formato televisivo che ha qualche pixel di meno di quello cinematografico 4K, (su una scheda interna CFast 2.01) fino a 305 Mbps, o Full HD (1920 x 1080) su una card SD fino a 50 Mbps, con campionamento colore pro-standard 4:2:2. Dunque, se è vero che una CFast è una soluzione ancora piuttosto rara e costosa, è altrettanto vero che la XC-10 offre la possibilità all’utente di iniziare a lavorare in Full HD con il minimo della spesa ed una comune scheda SD (magari di tipo ‘veloce’, per stare tranquilli…) e passare al 4K successivamente, con l’acquisto delle schede CFast.
Il codec utilizzato è il nuovo Canon XF-AVC H.264, che supporta la registrazione sia in 4K sia in Full HD e non crea problemi nell’integrazione con i sistemi di editing non-lineare.
Per quello che abbiamo potuto provare, e ricordando che non ci sembra corretto parlare di prestazioni in assoluto, considerando che la macchina in prova è un esemplare di preserie, la qualità ottenibile è decisamente buona. In attesa di un test più completo su un esemplare definitivo, ci spingiamo a dire che la resa in Full HD è decisamente valida, in particolare in condizioni di luminosità ottimale; in UHD diventa spettacolare, anche se ‘ad occhio’ (è davvero il caso di dire..) a chi è abituato a queste risoluzioni appare leggermente inferiore a quella di altre macchine, in particolare in condizioni critiche di illuminazione. Del resto, con un sensore da 1 pollice non è possibile attendersi miracoli (come da nessuna altra soluzione: in hi-tech non esistono i miracoli, ma solo le ottimizzazioni…); la sensibilità arriva fino a 20.000 ISO, con una gamma dinamica dichiarata di 12 stop. Valori questi ultimi oggi superati da molte macchine di alto livello, ma di certo qualche anno fa non ipotizzabili su una videocamera di costo contenuto come la XC10…
In quanto allo sfocato, o effetto bokeh, ricordiamo che questo dipende sostanzialmente da tre fattori, ovvero apertura e lunghezza focale dell’ottica e taglia del sensore. Dunque, una reflex Full Frame, con tele da almeno 200 mm ‘ultraluminoso’, permetterà una messa a fuoco ‘ultraselettiva’. Nel caso della XC10, tale effetto è relativamente contenuto, perché, se è vero che la massima lunghezza focale è notevole, a questo valore la luminosità è ridotta; il sensore, poi, è ‘solo’ da 1 pollice…
Da segnalare anche che la macchina offre una selezione di modalità di registrazione in fast (fino a 1200x in 4K/Full HD) e slow motion (fino a 1/4x in HD), oltre alla ripresa a intervalli. Il tutto, attuabile con una certa facilità e con risultati interessanti, a conferma di un prodotto che può fare davvero molte cose, che cerca di mettere tutti d’accordo…
In conclusione, la Canon XC10 è una videocamera compatta e leggera, di impostazione originale, che l’azienda giapponese ha studiato come ideale soluzione stand-alone per videomaker indipendenti. Le caratteristiche di polivalenza, in ogni caso, la rendono interessante anche come macchina aggiuntiva nelle produzioni di un certo impegno.
PS- Se tutto andrà come previsto ed organizzato, avremo a disposizione nel giro di un paio di giorni un esemplare ‘definitivo’, di normale produzione, della XC10. E, approfittando anche della presenza di un regista e un direttore della fotografia della Canon Cinema EOS School, realizzeremo un video-test ad hoc, che pubblicheremo on line fra una settimana circa. Stay tuned!