Presentato alla Casa del Cinema di Roma – ove è stato installato un sistema ad hoc, quasi un esperimento pilota e a titolo dimostrativo – il Dolby Atmos, un sistema di codifica audio digitale surround in grado di gestire un numero teoricamente illimitato di canali. Lanciato in origine a CineEurope 2012 a Barcellona (vedi articolo su Tutto Digitale n. 80), a differenza degli altri sistemi surround della stessa Dolby o concorrenti – che si basano sull’impiego di un definito numero di canali e, soprattutto, su una collocazione piuttosto rigida degli stessi nell’ambiente di riproduzione – il Dolby Atmos si libera completamente di queste limitazioni.
Il sistema, in pratica, anziché riprodurre veri e propri canali sonori mediante diffusori collocati in punti specifici, permette di codificare gli “elementi” che compongono il campo sonoro. Ad esempio il parlato di un attore, un rumore ambientale, il suono di un elicottero in movimento, così come la musica, uno sparo, i passi e qualsiasi altro elemento distinto.
Codificando ciascun elemento o “oggetto” separatamente dagli altri, è possibile ricostruire il campo sonoro con maggiore precisione in fase di riproduzione adattando la miscelazione dei diversi oggetti verso i canali riprodotti dai diversi diffusori, in base al loro numero e la loro specifica collocazione.
Ecco che una sala cinematografica molto grande, contenente un numero di diffusori molto maggiore rispetto al normale numero di canali surround (5.1 o 7.1), può teoricamente permettere una riproduzione estremamente accurata degli effetti di ambiente, inviando gli “oggetti” ai diversi canali secondo la miscelazione più opportuna.
Nella sua attuale implementazione il Dolby Atmos può gestire fino a 64 diffusori indipendenti posizionati anche sul soffitto e comunque lungo l’asse verticale, non sfruttato dai sistemi surround tradizionali. Con un numero maggiore di diffusori vicini allo schermo, il Dolby Atmos garantisce transizioni più graduali e realistiche dei suoni dallo schermo all’ambiente.
Al momento Dolby ha realizzato 60 produzioni cinematografiche con sonoro Atmos, a partire da Brave del 2012, passando per Gravity, Iron Man 3, Monsters University, The Hunger Games. Numerose sono già le sale in giro per il mondo capaci di sfruttare il nuovo sistema, a partire ovviamente dagli Stati Uniti, ma anche in Spagna, Danimarca, nel Regno Unito, in Francia, Austria e Norvegia… ed ora finalmente anche nel nostro paese.
Prossimamente su Tutto Digitale un’analisi tecnica del nuovo sistema e i dettagli dell’installazione alla Casa del Cinema, realizzata da Dolby in partnership con Cinemeccanica e in collaborazione con Pino Chiodo Cinema Engineering, che ha curato il sistema nel rispetto dei parametri consigliati ed ha coordinato i lavori di adeguamento strutturale ed infrastrutturale dello spazio.