Fotocamera Reflex Canon EOS 100D

(Estratto da Tutto Digitale 82 – Giugno 2013)

Fotocamera Reflex Canon EOS 100D – Prezzo IVA inclusa: kit con EF-S 18-55mm f/3.5-5.6 IS STM: 861 €  – solo corpo 699 €
EF 40mm f/2,8 STM: 271,79 € – EF 16-35mm f/2,8 L II USM: 1.9905,05 €

Arriva sul mercato la nuovisssima 100D, la più piccola reflex di casa Canon, anzi del mondo. Ma non si tratta – e questa è la sorpresa – di un modello entry level, di primo prezzo, anzi…
Prova in anteprima assoluta della macchina con due ottiche, per motivi diversi, tutt’altro che comuni, ovvero il ‘pancake’ EF 40 mm 1:2,8 STM e lo zoom’serie L’ EF 16-35mm 1:2,8 L II USM

Nella botte piccola…

L’offerta di modelli reflex oggi è davvero ampia, con soluzioni per tutti i gusti, le necessità ed anche le tasche. Mancava solo forse questa nuova Canon EOS 100D, a costruire una fascia inesplorata, ovvero quella della macchina ultracompatta ma tutt’altro che entry level per prestazioni e per prezzo: la EOS 100D infatti è la più piccola e leggera DSLR (misura solo 116,8 x 90,7 x 69,4 millimetri e pesa solo 407 g) prodotta dalla casa giapponese, anzi probabilmente mai costruita, ma non rinuncia a prestazioni da ‘grande’: all’interno c’è il nuovo sensore CMOS AF Hybrid II da 18 MP in formato APS-C, accoppiato al potente processore DIGIC 5, il che offre fra l’altro la possibilità di scattare fino a 4 fps. La macchina poi dispone di un mirino ottico molto luminoso e di un ampio display touch screen capacitivo Clear View II da 7,7 cm (3,0”).
Il nuovo sensore utilizza pixel a rilevazione di fase sull’80 per cento della superficie così da fornire una maggiore velocità di autofocus, e ottime prestazioni nell’inseguimento del soggetto quando la fotocamera è in modalità Live View o durante l’acquisizione di filmati Full HD.
Ma di queste ed altre funzioni permesse dalla ricca dotazione di comandi e opzioni parleremo più avanti. Per ora segnaliamo che – viste le caratteristiche di compattezza della macchina, e contemporaneamente la sua attitudine alla qualità – abbiamo scelto due ottiche molto diverse per effettuare il test pratico.
Il primo obiettivo è il il ‘pancake’ EF 40 mm 1:2,8 STM, con il quale la 100D costituisce un insieme davvero compatto e leggero (foto qui a fianco), di ingombro fra quello di una ‘compattona’ e una piccola bridge. Una macchina superspecializzzata, ad ottica fissa, imbattibile per certi usi.
Con lo zoom EF 16-35mm 1:2,8 L II USM, al posto del modello di serie (un po’ più tele e ben meno luminoso) invece, la 100D (foto all’estrema sinistra) diventa una soluzione versatile per scatti principalmente ‘wide’ (25-56 mm circa, focale interessante per panorami e interni).
Diciamo subito che entrambe queste versioni in qualche modo atipiche hanno fornito risultati di assoluto rilievo per la resa di immagine.
Per verificare con i vostri occhi di cosa stiamo parlando, di che qualità si tratta – non dimenticando, al solito, che purtroppo la resa tipografica appiattisce molte differenze, anche se in misura nettamente minore di quanto succede con le schermate pubblicate su internet – date un’occhiata alle immagini e ai commenti relativi pubblicati in ultima pagina di questo articolo.

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La nuova Canon EOS 100D in prova con due ottiche ben diverse fra loro: a sinistra  il ‘pancake’ EF 40 mm 1:2,8 STM, a destra eccola con lo zoom EF 16-35mm 1:2,8 L II USM

 

Piccola, non fragile
Diamo ora un’occhiata più approfondita alla 100D. In effetti, la macchina è davvero piccola, e basta prenderla in mano qualche istante per rendersene conto. Semmai, il problema può essere proprio quello della compattezza; chi ha le mani grandi, ad esempio, dovrà trovare il giusto ‘assetto di marcia‘ per operare con comodità, mentre montando un tele potente e luminoso (cioè ingombrante e pesante) l’insieme potrebbe risultare nettamente sbilanciato in avanti.
La sensazione tattile, comunque, è valida, ed il prodotto appare robusto e rifinito quanto basta; qualche inevitabile concessione al rapporto qualità/prezzo c’è, ma non compromette la sensazione di piacevolezza e soprattutto di affidabilità.
L’impostazione dei comandi, a dispetto dell’ingombro, è ‘ottima e abbondante’; una scelta che gratificherà gli esperti, mentre forse spaventerà, sulle prime, i ‘principianti assoluti’, che magari avevano in mente l’equazione compattezza=pochi comandi, ovvero semplicità d’uso. La 100D, comunque, non è affatto difficile da usare, anche se naturalmente, come tutte le reflex moderne, è dotata di infinite funzioni, molte delle quali da scoprire con calma.

Aria di famiglia
Diamo ora un’occhiata alle peculiarità della macchina rispetto ad altri modelli della casa giapponese. Le tecnologie di base della 100 D sono praticamente quelle note e conosciute di altre Canon, con molti punti di contatto soprattutto con la EOS 650D e con la nuova EOS 700D  (una sorta di 100D emancipata), ma evidentemente ogni modello, soprattutto quanto è necessario cambiare ‘taglia’, adotta soluzioni personali. E così, ad esempio, il sensore CMOS in formato APS-C da18 MP (valore condiviso con le 7D, 60D, 600D e 700D) è qui in versione inedita, con supporto ridotto e di forma diversa per adattarsi ad un corpo più compatto, e con una diversa disposizione dei fotositi dedicati all’AF ibrido (vedi box). In altre parole, si tratta di un componente che potrà essere utile a Canon per creare future fotocamere, e non necessariamente reflex…
Soffermiamoci sul discorso dell’autofocus, che in modo reflex utilizza il modulo a 9 collimatori; in questo caso, si tratta di un sistema semplificato rispetto a quello della 700D, visto che il solo collimatore centrale è del tipo ‘a croce’. Con lo schermo sul retro  c’è una soluzione costituita da sistema AF ibrido di Canon, versione II (dunque evoluzione di quello adottato sulle 650 e 700D).
Come accennato, questo sistema   ‘occupa’ una superficie dell’80% del sensore; il che non significa che l’80% del sensore sia dedicato all’AF, ma solo che i fotositi-AF sono sparsi sull’80% della superficie disponibile.

Touch, ma non regolabile
Continuiamo a giocare con la macchina. La 100D dispone di un flash pop-up classico, di tipo E-TTL e potenza limitata (NG 9,4 a 100 ISO) e senza possibilità di pilotare unità esterne senza fili (serve un accessorio ad hoc); in ogni caso, si tratta di un dispositivo d’emergenza che può risultare utile in diverse situazioni. La 100D ospita anche una slitta porta accessori (hot shoe), con pilotaggio dei flash esterni compatibili via menu.
A proposito di pop up o comunque parti mobili, notiamo invece che lo schermo LCD, da 3 pollici con risoluzione superiore al MP, è di tipo touch (per  fortuna si tratta di una possibilità in più – particolarmente utile a nostro avviso durante la visione delle immagini scattate – e non della pedissequa sostituzione dei comandi manuali), ma è fisso. Di certo, in una costruzione così compatta realizzare un sistema orientabile (utile per aumentare la versatilità di ripresa, soprattutto nell’uso ‘video’) non sarebbe stato facile né economico, però resta un po’ l’amaro in bocca…
A proposito di touchscreen, segnaliamo che questo può essere usato per settare il punto dell’autofocus (in LiveView), cambiare le regolazioni, zoomare durante la visione delle immagini.
Il mirino ottico, come sulle EOS più recenti, è costituito da un penta specchio (0,87x di ingrandimento e copertura del 95%); la visione è confortevole.
Sul piano superiore, sulla destra, ecco il tasto di scatto inserito in un incavo ad hoc, il pulsante per il cambio degli ISO, la rotella multi selettrice da usare insieme ai comandi PSAM, la ruota di modo, e l’interruttore generale (on, off, video) a prova di false manovre.
Sul retro, una dotazione di comandi, che non dovrebbe creare difficoltà di manovra a chi ha un minimo di esperienza; contrariamente ad altre EOS, tutti i pulsanti sono solo sulla destra dello schermo; ridurre l’ingombro ha inevitabilmente determinato qualche cambiamento! E del resto a disposizione ci sono sempre le funzioni touch dello schermo…
La dotazione ampia, e vari menu, offrono comunque un agevole accesso alla maggior parte delle funzioni, ed un uso tranquillo e di soddsfazione anche per gli appassionati esigenti. Piuttosto, anche se non mancano funzioni per i non esperti – come il modo Scene Intelligent Auto, che rileva la situazione e sceglie le migliori impostazioni – oppure una delle tante opzioni dedicate, con le nuove impostazioni Bambini, Food e Lume di candela – forse il tutto per i debuttanti sarà un po’ troppo complicato senza leggere il manuale di istruzioni. Ricordiamo però ai lettori che la 100D, a dispetto delle dimensioni da ‘piccola’, ha un prezzo da ‘media’ ed ambizioni, almeno in alcuni aspetti, da ‘grande’. In altre parole, chi volesse una semplice ‘punta e scatta’ deve rivolgersi ad altra macchina…
La misura dell’esposizione , come del resto nella 700D, avviene in TTL con matrice a 63 zone, ma non mancano le opzioni di lettura centrale (9% del campo), centrale ponderata oppure spot (4%). In Live View la misura è direttamente sul sensore, con una tecnologia simile a quella delle 650 e 700D.
Per chi si diverte a sperimentare, o anche solo a ‘giocare’ senza preoccuparsi del perché delle cose, c’è un’ampia gamma di filtri creativi – compresi i validi Fish-eye e Miniatura. Per la prima volta su una reflex Canon, i filtri possono essere applicati e visualizzati pre scatto (in modo Live View). E ancora, è possibile trasformare le immagini con la modalità Creative Auto estesa e catturare due immagini in contemporanea (Dual Shot), una con filtro e una senza.

C’è anche il video
Come ormai prassi consolidata non solo sulle reflex, è possibile anche con la 100D registrare video con risoluzione Full HD (1920x1080p). Il sistema Hybrid AF II riesce a mantenere sempre a fuoco i soggetti, con un monitoraggio continuo durante la ripresa; il movimento della messa a fuoco, però, è inesorabilmente e fastidiosamente catturato dal microfono incorporato…
Da segnalare la presenza entrobordo della modalità Video Snapshot, che offre un montaggio essenziale in touch screen; niente a che vedere con una workstation di editing, ma una comodità in più.
Per la prova pratica, come accennato, abbiamo aggiunto all’ottica del kit due obiettivi particolari, ovvero il ‘pancake’ EF 40 mm 1:2,8 STM e lo zoom EF 16-35mm 1:2,8 L II USM. Abbiamo ragionato così: con l’ottica del kit (EF-S 18-55mm F3,5/5,6 IS STm) avremmo avuto sì una macchina piuttosto versatile (zoom equivalente all’incirca a un 29-88mm), adatta a buona parte delle situazioni d’uso in esterni, ma tutto sommato questo avrebbe rappresentato una soluzione banale e non troppo compatta: la macchina è davvero mini, l’ottica no e l’insieme non è poi tanto diverso da altre soluzioni Canon.
(peraltro questa ottica è di tipo STM, con motore passo passo, ed offre in video una messa a fuoco dolce, senza strappi…).
Con il 40 mm, invece, si ottiene una quasi compattona con ottica luminosa fra normale e medio tele (64 mm), ovvero una soluzione particolare, molto ‘specializzata’, per usi determinati; con il 16-35mm serie L invece una soluzione relativamente compatta (l’extra peso e ingombro dello zoom L è compensato dalla mini macchina) adatta a vari usi di interni (per via della focale luminosa e anche piuttosto wide, equivalente all’incirca a un 25-36 mm).

EOS-100D-BCK

 

Una piccoletta che sa farsi valere
In ogni caso, con entrambi questi obiettivi siamo riusciti ad ottenere fotografie di grande soddisfazione per resa cromatica e definizione, adatte anche a stampe di buone dimensioni.
In quanto alla capacità alle basse luci, la 100D – che va da 100 a 12.800 ISO, con estensione a 25.600 – ha mostrato risultati fra il buono e l’ottimo, con un rumore ben contenuto fino a 1600 ISO.
Insomma, la conclusione è scontata: siano in presenza di una piccoletta dall’apparenza tranquilla, che nasconde però un’anima grintosa, un tipetto tutto pepe.
Un consiglio da amico? Non fatela arrabbiare!

Salvatore Coppola

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Due immagini scattate con la 100D. In alto, in accoppiata con lo zoom EF 16-35mm 1:2,8 L II USM; questo è il risultato a mano libera a 1/20, alla massima apertura e focale, a 1600 ISO. Sotto, invece, una ‘quasi’ macrofotografia con l’EF 40 mm 1:2,8 STM, utilizzato a f/3,2 e 1/250 a 100 ISO per sfruttare l’effetto sfocato (la focale equivalente è 64 mm, quasi un medio tele)

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Costruttore: Canon Co., Giappone
Distributore: Canon Italia, Strada Padana Superiore 2b, 20063 Cernusco sul Naviglio (MI) – tel. 0282481 – www.canon.it

Caratteristiche dichiarate dal costruttore
Sensore: CMOS APS-C (22,3×14,9mm) con 18 MP
Innesto obiettivi: Baionetta Canon EF, EF-S (coeff. x 1,6)
Processore: Digic 5
Dimensione immagine: RAW: (RAW) 5184 x 3456;
JPEG 3:2: (L) 5184×3456, (M) 3456×2304, (S1) 2592×1728, (S2) 1920×1280, (S3) 720×480, JPEG 4:3: (L) 4608×3456, (M) 3072×2304, (S1) 2304×1728, (S2) 1696×1280, (S3) 640×480, JPEG 16:9: (L) 5184×2912, (M) 3456×1944, (S1) 2592×1456 (S2) 1920×1080, (S3) 720×400, JPEG 1:1: (L) 3456×3456, (M) 2304×2304, (S1) 1728×1728, (S2) 1280×1280, (S3) 480×480.
Formati immagine: RAW, RAW+JPEG, JPEG
Video: MOV (Video: H.264, Audio: PCM lineare; livello registr. regolabile manualmente)
Auto focus: Sensore CMOS con TTL-CT-SIR – AF su 9 punti (f/5,6 di tipo a croce al centro, sensibilità superiore a f/2,8)
Modalità AF: AI Focus, One Shot, AI Servo
Esposizione: TTL Lettura TTL a piena apertura con SPC su 63 zone; Lettura valutativa (collegata ai punti AF); Lettura parziale al centro (circa 9% del mirino); Lettura spot (ca. 4% del mirino, al centro); Lettura media pesata al centro – AE Lock: sì
Comp. Esposizione: +/- 5 EV, in incrementi di 1/3 o 1/2 stop (combinabile con AEB)
Bracketing: 3 scatti +/-2 EV in incrementi di 1/2 o 1/3 stop
Sensibilità ISO: da 100 a 12800 ISO (fino a 25.600 ISO in modalità estesa)
Otturatore: da 30 sec. a 1/4000, posa B, sincroflash 1/200sec.
White Balance: AWB, Luce giorno, Ombra, Nuvoloso, Tungsteno, Luce fluorescente, Flash, Personalizzato. Compensazione WB: 1. Blu/Ambra +/-9; 2. Magenta/Verde +/-9. – Bracketing WB: +/-3 livelli; 3 immagini per scatto; Viraggi Blu/Ambra o Magenta/Verde sel.
Mirino: pentaspecchio, copertura 95% ingrandimento 0,87% – Correzione diottrie: da Da -3 a +1 m-1 (diottrie) – Schermo di messa a fuoco fisso
Monitor: Touch screen LCD da 7,7 cm (3″) 3:2 Clear View II TFT, circa 1.040.000 punti
LiveView:  Reticolo in sovrimpressione (x2), istogramma, multi formato
Flash: incorporato pop-up, NG 9,4 ISO 100
Modalità di ripresa: P,A,S,M, Intelligent Auto, Creative Auto, Scene (dirette + menu)
Cadenza di ripresa: Max Circa 4,0 fps.
Connessioni: USB, mini HDMI, microfono esterno
Supporto di memoria: SD, SDHC o SDXC (UHS-I)
Alimentazione: accumulatore ricaricabile agli ioni di litio tipo LP-E12
Dimensioni: 116,8 x 90,7 x 69,4 mm  Peso: Circa 407 g (con batteria e scheda)

La pagella

ESTETICA    8/10
Design classico e moderno allo stesso tempo, in un corpo davvero da ‘venere in miniatura’

COSTRUZIONE    7/10
Nell’ambito della sua categoria, una macchina ben costruita, affidabile, e qualche concessione alla riduzione di costi che non cambia il giudizio positivo.

VERSATILITÀ    7/10
La vedi piccola piccola e ti immagini che sia una ‘punta e scatta’ completamente automatica, e invece… c’è tutto un mondo da scoprire, per i fotografi di buona volontà in cerca di funzioni utili (e anche di qualche effetto divertente).

PRESTAZIONI FOTO    8/10
L’immagine ‘pura’ è caratterizzata da resa cromatica corretta e una definizione adeguata anche per utilizzazioni professionali. Raffica non eccezionale, autonomia nella media se non si gioca troppo con zoom, flash, monitor…

PRESTAZIONI VIDEO    8/10
A livello delle altre Canon APS-C per definizione e resa del colore, con il vantaggio di una buona gestione dell’AF. L’audio però, almeno nel nostro esemplare, sembra captare i rumori interni (zoom ecc).

RAPPORTO QUALITÀ PREZZO    8/10
La piccola di casa Canon ha un costo, se non da grande, da giovane (e del resto le prestazioni sono di buon livello). Più conveniente l’acquisto in kit, o comunque lo street price.
PRO
✔ Flash integrato
✔ Realizzazione ultracompatta
✔ Buona impostazione di base
✔ Ottima resa di immagine

CONTRO
✔ Schermo LCD fisso
✔ Raffica nella media
✔ Prezzo di listino leggermente elevato

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