Canon EOS C100, il Super 35 per tutti

Si chiama Canon EOS C100 l’ultima videocamera professionale ad ottiche intercambiabili della casa giapponese, che amplia così la gamma di camcorder per il cinema digitale, già composta dalla C300 e dalle C500 ed EOS 1D C.

La C100 monta lo stesso sensore CMOS della C300, caratterizzato dal formato Super 35mm, dalla risoluzione di 8.3 MP e dall’architettura a canali RGB separati: alla profondità di campo tipica del cinema – e già apprezzata nelle HDSLR – questo tipo di sensore aggiunge ampia gamma dinamica, ottima sensibilità ed immagini con moiré ed aliasing ridotti ai minimi termini. Nei dati dichiarati – da confermare dunque dopo un test -l’azienda parla di 12 stop di latitudine, sensibilità nativa di 850 ISO e valori ISO compresi fra i 320 e i 20.000 ISO.

La macchina lavora in PAL a 50i e 25p e in NTSC a 60i, 30p e 24p, e registra su schede SD in AVCHD 1920×1080 a 24 Mbit/s: i due slot possono operare in registrazione simultanea e relay recording, ed offrono un’interessante funzione di down conversion delle immagini.

La C100 è più compatta (15% più piccola) e leggera (410 g in meno) della C300, per quanto la forma e l’impostazione modulare ricordino direttamente la prima camera del sistema EOS Movie. La maniglia superiore è rimovibile – così come il grip laterale – ed incorpora un microfono stereo, due ingressi XLR e i controlli per l’audio. Il display LCD è un 3.5 pollici di diagonale e 920.000 pixel di risoluzione, ed è collocato sul dorso della macchina: può essere aperto e ruotato verso il lato sinistro del corpo camera e collocato in modo da favorire le inquadrature in low angle. Il viewfinder con risoluzione di 1.56 MP si candida a diventare il principale dispositivo di controllo della macchina, favorendo la corretta impugnatura da videocamera palmare, con appoggio a tre punti. La C100 incorpora filtri ND a 3 gradazioni, azionati da una ghiera meccanica, ed offre 15 pulsanti personalizzabili.

 La C100 strizza l’occhio ai videomaker “one man band” ed incorpora alcune funzioni interessanti, come la messa a fuoco automatica prima della ripresa, la regolazione automatica del diaframma e il WB automatico. Un futuro aggiornamento del firmware consentirà inoltre di usare l’AF continuo con le ottiche STM, recentemente introdotte dall’azienda. Per ora, gli utenti si dovranno accontentare – si fa per dire – delle 60 e più ottiche EF ed EF-S in catalogo, inclusi zoom, fish-eye e tilt shift, oltre alla possibilità di montare gli obiettivi da cinema con innesto EF – prime e zoom – che compongono la linea Canon Cinema Lenses.

Come per la C300, anche la C100 può registrare in Canon Log, una curva del gamma appositamente studiata per raccogliere più informazioni possibili ed avere più libertà di manovra in color correction. Non tutte le produzioni, però, possono permettersi molto lavoro di post, e così accanto al Canon Log ecco il Wide DR Gamma, una curva basata sulla REC.709 ed ottimizzata per consegnare la massima latitudine possibile senza tuttavia passare per il grading.

Tra le connessioni, segnaliamo la presenza di un’uscita HDMI con timecode per collegare dispositivi di registrazione esterna.

La C100 si posiziona dunque come apparecchio indicato per produzioni leggere e videomaker indipendenti, anche grazie ad un costo più contenuto rispetto a quello della sorella maggiore: il prezzo provvisorio per gli USA è di 7.999 dollari, ma sono possibili variazioni prima della data di commercializzazione, fissata nel prossimo novembre.

Sul prossimo numero di Tutto Digitale, maggiori approfondimenti sulla Canon EOS C100.

www.canon.it

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