Fino al 21 Novembre, negli spazi di Alchemilla, a Bologna, il progetto fotografico di Alessandro Trapezio e Italo Zuffi
Giovedì 21 novembre 2024 alle ore 18, apre al pubblico la mostra Moraduccio (fotografo + soggetto) di Alessandro Trapezio e Italo Zuffi, a cura di Antonio Grulli e promossa da Alchemilla. Il progetto Moraduccio nasce nel 2014, ma prende forma nel 2020 con una pubblicazione, un multiplo, numerato e firmato dai due artisti, in 100 copie. Oggi, nel 2024, a distanza di 10 anni dalla loro realizzazione, le fotografie inedite vengono esposte per la prima volta.
Tutto nasce nel febbraio 2014, quando l’artista Italo Zuffi e il fotografo Alessandro Trapezio si dirigono in auto tra Castel del Rio e Moraduccio, tra la provincia di Bologna e quella di Firenze, seguendo il corso del fiume Santerno. Sono alla ricerca dell’ispirazione per produrre una serie di ritratti di Italo, originario di quei luoghi. Sostano in alcuni punti del loro percorso, Italo si muove all’interno del paesaggio, Alessandro scatta. Le immagini che nascono da questa semplice intenzione, però, trascendono l’individuo che dovrebbe esserne il soggetto e diventano, in maniera imprevista, spontanea, qualcos’altro. L’obiettivo, più che soffermarsi sull’umano, va sulla sua presenza rada e sospesa, che si dissolve all’interno del paesaggio naturale, che vi si appoggia fino a confondervisi, fino alla rarefazione totale, in favore della roccia, della terra, dell’acqua, della vegetazione. E così, il protagonista vero del progetto non è più soltanto Italo, ma l’intrecciarsi del suo movimento con la vita circostante.