1987. John Tu (oggi presidente) e David Sun (oggi COO) fondano Kingston, o meglio Kingston Technology, per colmare la carenza sul mercato di chip di memoria a montaggio superficiale. La soluzione al tempo suscitò grande interesse, al punto da costituire in qualche modo un riferimento del settore e l’inizio di una storia di crescente successo.
Oggi l’azienda, con circa 2/3 della quota di mercato, è il più grande produttore indipendente di memoria DRAM (fonte DRAM eXchange) e di certo il nome è noto in tutto il mondo.
Il quartier generale è in California, a Fountain Valley, con strutture di produzione e logistica, oltre che negli USA, nel Regno Unito, Irlanda, Taiwan, e Cina; l’azienda occupa oltre 3.000 dipendenti in tutto il mondo ed oggi sviluppa, produce, vende e supporta – anche per il mercato OEM – memorie flash e altri prodotti per computer, nonché – con il marchio HyperX – cuffie, unità a stato solido, tastiere, ed altro legato al mondo delle apparecchiature di gioco.
Dopo questa necessaria premessa, veniamo al mondo ‘tutto digitale’ di oggi, e a quella serie di attività creative (come la produzione musicale, la ripresa foto, video e cinematografica, e ben altro) basate su informazioni numeriche che possono essere catturate, memorizzate, processate, trasferite e via discorrendo.
‘Dati’ che possono risiedere sui classici hard disk o sulle più moderne memorie a stato solido SSD, che possono essere trasportati con le versioni portatili degli stessi o anche – quando il ‘peso’ delle informazioni non è eccessivo – con le semplici chiavette USB.
Ciò che ha però assunto grande importanza negli ultimi tempi, in seguito alla crescente diffusione soprattutto di fotocamere, videocamere e macchine da presa, sono ovviamente le schede di memoria sulle quali memorizzare l’esito delle riprese foto e video, come pure le registrazioni audio.
Nel cinema professionale la gestione dei dati, fra schede e hard disk, fra ripresa e archiviazione – per non citare la postproduzione – è compito di DIT e data manager. Non così impegnativa, ma comunque importante, è la gestione del flusso di lavoro anche per fotografi e videomaker professionisti, piccoli studi di post produzione e simili.
E veniamo finalmente al test. In qualche modo, l’oggetto in prova è un ‘sistema’ – al tempo stesso diverso da quanto prodotto finora da Kingston e dall’altro la summa delle esperienze maturate dall’azienda nel settore – studiato per creare un workflow di gestione dati moderno ed efficiente, adeguato ai ‘tempi multimediali’.
UNA SOLUZIONE ORIGINALE
Presentata in anteprima alla scorsa edizione del CES, la proposta firmata Kingston rappresenta una soluzione originale per la gestione dei dati, ovvero costituisce una vera “Workflow station” modulare, con lettori dedicati (ma utilizzabili anche individualmente, in modalità stand-alone, con il collegamento ad un computer tramite il cavo USB-C incluso). Come si evince dal nome, si tratta di un dock pensato per ottimizzare il flusso di lavoro dei content creator in post-produzione. Un sistema modulare e customizzabile, per offrire la libertà di personalizzare la configurazione dei file, un’unità che si adatta a qualsiasi esigenza e consente di trasferire video, foto e audio da più fonti, anche simultaneamente.
In sostanza, il Workflow Station Dock permette di collegare i lettori individuali (l’USB miniHub, fornito di serie, oppure quello per schede SD o per microSD, disponibili come optional) in contemporanea, per il trasferimento rapido dei dati in un sistema desktop, come anche di usare uno dei moduli per un trasferimento ‘volante’ on set o in situazioni simili.
Diamo un’occhiata alla confezione. Questa comprende innanzitutto la workstation vera e propria, il dock, un dispositivo compatto dotato di quattro macro slot – al centro di ognuno dei quali c’è un connettore multimediale – per altrettanti moduli. Nella scatola ci sono poi un modulo-base (il miniHub USB), con due porte USB (una tipo A, ed una tipo C), un cavo USB C e un alimentatore (con adattatori per varie tipologie di prese in uso nel mondo).
Diamo un’occhiata da vicino ai vari elementi. Il design è gradevole, giocato sui contrasti argento/nero: la realizzazione è con un occhio al rapporto qualità/prezzo, ma con l’altro a garantire una costruzione robusta quanto basta.
La base ha un ingombro ridotto, con un piano superiore leggermente inclinato, dotato, come accennato, di quattro vani per alloggiare i vari moduli.
Nella configurazione in vendita, come accennato, c’è il miniHub, e poi si può completare la dotazione con uno o più dei moduli disponibili, venduti a parte, per schede SD (di tipo UHS-II, retro compatibile con le SD UHS-I), oppure per schede microSD UHS-II (retro compatibili con le microSD UHS-I). In altre parole, è possibile configurare il dock su misura per le proprie esigenze, magari iniziando con una dotazione minima e poi aggiungendo moduli in caso di accresciute necessità.
FOR YOUR SD & MICROSD ONLY
In un tale contesto, sorprende un po’ l’assenza di moduli per altri formati di schede di memoria, dalle vecchie Compact Flash alle nuove CFexpress oppure CFast 2.0. Una scelta forse dettata dalle complicazioni circuitali (per allineare le caratteristiche dei diversi standard e garantire il funzionamento in contemporanea dei vari moduli), che poi probabilmente si sarebbero riversate sul prezzo finale.
In ogni caso durante la prova pratica del sistema (effettuata utilizzando in contemporanea tre moduli, ovvero il miniHub, quello per SD e quello per microSD, variamente occupati, e con schede di diversi produttori), non ha manifestato alcun problema (salvo minime incompatibilità, di fatto sempre possibili con supporti di diverse marche) permettendo un trasferimento rapido e sicuro in ogni condizione.
In conclusione, una soluzione originale, ben studiata, che potrà risultare utile a chi non si limita a scaricare solamente una scheda una volta ogni tanto.
Il prezzo, pur non proprio ridottissimo, tutto considerato è adeguato alle qualità, alla versatilità e alle prestazioni velocistiche del prodotto.
In alto sotto il titolo, l’unità-base con il modulo miniHub. Qui sopra, gli altri due moduli disponibili come optional, per schede SD oppure MicroSD.