Sin dal lancio del primo modello, X100, nel 2013, la serie X di Fujifilm racchiude le macchine fotografiche dell’azienda nipponica dedicate ad un pubblico di utenti avanzati, professionisti e ed appassionati esperti ed esigenti (quelli che gli anglofoni definiscono “enthusiasts”). Le fotocamere che fanno parte di questa serie, pur decisamente aggiornate, mantengono un look classico, ed offrono un’ampia disponibilità di comandi manuali. Una formula che ha permesso all’azienda nipponica di ricavarsi uno spazio tutto suo sul mercato e di avere un seguito incredibile (e meritato) di fedelissimi utenti ‘X’.
Su Tutto Digitale numero 122 abbiamo provato il top di gamma Fujifilm, la X-H1, che ha mostrato prestazioni molto convincenti in tutti gli ambiti d’uso professionale, sia fotografici che video. Oggi è il turno di un nuovo modello, presentato a fine maggio, la X-T100, che si inserisce tra i modelli più accessibili della serie (X-A5 ed XF10, con cui condivide il sensore da 24,2MP basato sul classico filtro Bayer), e la superiore X-T20, che dispone di qualche accorgimento ergonomico più sofisticato, come le due rotelle multifunzione anteriore e posteriore, di una maggiore propensione video e soprattutto del sensore X-trans di terza generazione, privo del filtro passa basso.
Nonostante un costo accessibile, le caratteristiche tecniche della X-T100 ci parlano di una macchina dotata di buone ambizioni fotografiche, con autofocus ibrido avanzato, una raffica da 6 fps ed una ottima capacità di riprendere anche in condizioni di luce difficile, con 51600 ISO max in modalità estesa. Allo stesso tempo però le funzioni video, almeno quelle 4K, appaiono limitate. Questo formato viene infatti supportato all’atipica velocità di 15 fotogrammi al secondo, che non soddisfa i requisiti di nessuno standard. I filmati registrati in tale modalità sono definiti ma poco fluidi e pertanto più adatti a supporto della fotografia, in quanto permettono alla fotocamera di avere una raffica ad una velocità superiore e di poter sfruttare il multi focus mode: nel filmato vengono registrati fotogrammi ciascuno con un valore di fuoco differente, che poi possono essere scelti singolarmente o combinati in una sola immagine con profondità di campo totale, con elaborazione diretta in camera.
Il processo è abbastanza lento e la qualità delle immagini, estratte dal filmato 4K da 8 Megapixel, è inferiore a quella delle foto scattate a piena risoluzione a 24,2 MP.
In Full HD invece la musica è diversa; sono supportati tutti i frame rate per i video, a partire da 24 sino a 60 fps.
In HD, a 1280×720, è supportata la modalità high speed che permette di registrare sino a 100 fotogrammi al secondo per ottenere slowmotion estremamente fluidi.
Molta sostanza
La macchina è orientata al concreto, con ottimi contenuti tecnologici, ma non tralascia il lato estetico, che è molto curato; fra l’altro, è possibile optare anche per colori diversi, tutti accattivanti.
La parte superiore della macchina è in alluminio con un trattamento anodizzato che fornisce una sensazione rétro e lussuosa. Sempre in alto un finto pentaprisma cela un efficace flash pop up e protegge la slitta flash hot shoe, che supporta unità TTL. La parte sottostante ha un rivestimento in finta pelle, che non è solo gradevole alla vista ma anche pratico perché permette alla camera di non scivolare. In dotazione viene fornito un piccolo grip aggiuntivo da montare con una vite, che fornisce un ulteriore sensazione di sicurezza all’impugnatura, anche quando si adottano ottiche abbastanza pesanti. Il corpo della X-T100 è compatto, ed il peso è sufficientemente contenuto, circa 450g con batteria e scheda di memoria, ovvero una sessantina di grammi in più rispetto alla sorella maggiore X-T20. Una differenza in buona parte dovuta ad una importante novità: su questo modello debutta infatti un nuovo sistema di articolazione del monitor che permette l’orientamento in tutte le direzioni, grazie al montaggio su un telaietto in metallo incernierato in verticale. Un’idea semplice ma molto efficace.
Il monitor è probabilmente lo stesso della sorella maggiore X-H1; ha la diagonale da 3” ed una risoluzione di oltre 1MP. I valori di visione sono ottimi, e le funzionalità touch molto convincenti. Come su X-H1, oltre alle funzioni classiche, come selezione dell’area di fuoco, messa a fuoco e scatto, sono supportati multi touch e soprattutto le gesture, ossia tracciando dei segni sullo schermo con il dito, vengono attivate caratteristiche aggiuntive, come se ci fossero altri tasti personalizzabili sul corpo macchina.
Il viewfinder ha uno schermo LCD da 0,39″ con tecnologia OLED e circa 2.4 milioni di punti di risoluzione. La copertura del quadro è di circa il 100% ed il fattore d’ingrandimento è di 0,62x utilizzando un obiettivo da 50mm (equivalente al formato 35mm). La qualità di visione è notevole e la scena viene visualizzata con affidabilità permettendo pertanto al fotografo di valutare correttamente le impostazioni da utilizzare in fase di ripresa.
Tante ghiere
Nella parte superiore ci sono ben tre rotelle fisiche, ma non c’è quella classica con la serigrafia dedicata ai tempi di esposizione come sulle Fujifilm di costo maggiore.
La rotella centrale permette la selezione delle modalità, che sono ben dodici, tra cui – oltre a quelle abituali per la selezione di programma, priorità di apertura, diaframma, panorama… – si distingue, perché serigrafata in rosso, la SR+. Si tratta di una modalità automatica dotata di una sorta di intelligenza artificiale, che riconosce il contenuto della scena, ed adatta tutte le funzioni della fotocamera, non solo apertura, tempi e fuoco, ma anche i processori degli effetti che la macchina applica in post produzione, per ottenere il massimo con il minimo supporto da parte dell’utente. Effettivamente abbiamo potuto riscontrare che il riconoscimento è sempre stato puntuale ed anche i risultati finali sono notevoli.
Le altre due rotelle, e la terza disposta posteriormente in maniera originale, sono personalizzabili nelle funzioni e permettono di variare agevolmente ISO, tempi ed altri parametri necessari per l’utilizzo nelle modalità manuale ed a priorità di tempo o di apertura.
Nella parte posteriore altri tasti fisici permettono di gestire agevolmente tutte le funzioni della fotocamera.
La pressione involontaria di uno dei tasti posteriori può essere evitata bloccando tutto il comparto. Basta tener premuto per qualche secondo il pulsante centrale Menu OK per disabilitare e riabilitare. L’unico comando scomodo è quello per la registrazione dei filmati, troppo piccolo ed in posizione eccessivamente avanzata; una scelta probabilmente fatta per scongiurare pressioni involontarie.
L’ergonomia software è ben studiata, con due menu separati; il principale fornisce accesso a tutte le funzioni della fotocamera, mentre il tasto Q permette di personalizzare tutte le parti destinate alla ripresa. è del tipo a mattonella: con i tasti cursori ci si sposta sulla casella desiderata e con una qualsiasi delle rotelle multifunzione si cambiano le impostazioni, evitando di entrare in sotto menu, e quindi risparmiando tempo.
Pronti? Via!
Come abbiamo detto in apertura, l’analisi della scheda tecnica di questa fotocamera lascia pensare che la macchina sia molto interessante. Idea che viene confermata durante e dopo l’uso. Le tante ghiere permettono una buona gestione nell’uso manuale ed avanzato, e monitor e viewfinder supportano perfettamente durante le sessioni di shooting. Con luce diurna le prestazioni sono eccellenti e lo sono anche in condizione di illuminazione difficile; non solo in oscurità, ma in tutte quelle condizioni di penombra o luce difficile dove molte macchine faticano…
La X-T100 invece non soffre anche con ISO molto elevati e riesce a trovare dettagli e riflessi nelle zone di controluce e sottoesposizione. Molto interessante la capacità di cogliere anche le più sottili sfumature di colore tipiche dei cieli di alba e tramonto. Gli ISO supportati in maniera nativa sono fino a 12800, ed il rumore resta sempre basso e ben controllato. Anche nelle modalità estese lo è, anche se si registra un calo della risoluzione reale, che è accettabile a 25600, e troppo evidente a 51200, anche se dobbiamo dire che utilizzando un’ottica luminosa, come la XF 35mm F1.4 R della nostra prova, non ci sono condizioni dove questi valori possano essere impiegati.
Al fuoco! Al fuoco!
Grazie alla tecnologia ibrida, la messa a fuoco automatica è uno dei cavalli di battaglia di questo modello. Tuttavia la modalità continua AF-C non riesce a seguire soggetti in rapido movimento.
Il riconoscimento facciale rileva anche gli occhi, con la possibilità di scegliere se dare priorità al destro o al sinistro, con una buona affidabilità. I punti dell’autofocus sono 91 a rilevamento di contrasto e 35 a rilevamento di fase; gli ultimi si concentrano nelle aree centrali dell’immagine, lasciando quindi scoperte le aree periferiche. Dobbiamo dirlo, il sistema è molto preciso, gli scarti per fuori fuoco sono praticamente ridotti a zero, ma la velocità quando il soggetto è nelle zone esterne è migliorabile, soprattutto quando si utilizza un obiettivo come il Fujinon XF 35mm F1.4R, luminosissimo e dalla grande qualità, ma con un motore forse un po’ troppo lento.
I tempi ristretti per andare in stampa non ci hanno concesso di effettuare prove accurate con un’altra ottica.
La raffica fotografica da 6 fps è efficace, ed il buffer da 26 immagini è adeguato; in ogni caso, riducendo la velocità a 3 fps si può scattare all’infinito.
Delle funzioni di raffica sfruttando il video 4K abbiamo già detto; aggiungiamo che in macchina sono già presenti funzioni per la programmazione degli scatti e per la realizzazione di time lapse.
La X-T100 può fare simultaneamente sia le foto singole alla massima risoluzione che video 4K sino a 30p, sfruttando complete funzioni di programmazione.
Raw & JPEG
Abbiamo detto già della funzione SR+, ma in macchina sono tantissime le altre funzioni dedicate a chi vuole ottenere ottimi risultati dedicando poco tempo anche alla post produzione. La X-T100 può scattare simultaneamente sia in JPEG che in Raw; questi ultimi possono essere ottimizzati e sviluppati già in macchina secondo i gusti personali. Come su altre Fujifilm sono presenti funzionalità per sfruttare l’HDR, High Dinamic Range, e le estensioni della gamma dinamica al 200 ed al 400%. Come sulla X-H1, richiedono impostazioni di ISO minime rispettivamente di 400 ed 800 ISO. I file JPEG vengono sviluppati in maniera ottimale, tanto che tutte le foto qui pubblicate sono in JPEG nativo; i Raw sono non compressi, e permettono di disporre di un range di gamma dinamica aggiuntiva per lo sviluppo manuale.
Film look
Come abbiamo visto anche nella prova della X-H1, Fujifilm ha trasferito i suoi ottant’anni di esperienza nella realizzazione di pellicole foto e cine nelle sue fotocamere digitali.
Sulla X-T100 mancano ovviamente alcuni dei profili che abbiamo visto sull’ammiraglia, tra cui Eterna, ma sono tuttavia presenti 11 simulazioni di pellicola molto valide. Solo per citarne alcune, Provia, il profilo standard che produce a nostro avviso immagini sempre equilibrate; Velvia, che esalta vivacità e saturazione; Astia che esalta i toni della pelle senza alterare il blu del cielo e quattro opzioni monocromatiche. La presenza di queste opzioni permette di ottenere dei look ricercati senza dover ricorrere alla post produzione.
Super bokeh
Per completare il film look è indispensabile ottenere immagini con un notevole bokeh, l’effetto che contrappone, al soggetto a fuoco, un background completamente sfocato. Grazie alle generose dimensioni del sensore APS-C, che supera di 14 volte quelle maggiormente in uso in camere compatte e smartphone, ed all’accoppiamento di un obiettivo con grande apertura massima, progettato per esaltare questo fenomeno fisico, come l’XF35 F1.4R, i risultati sono eccellenti, quasi stupefacenti. Chiudendo il diaframma si riesce a modulare l’effetto nella maniera desiderata, potendo contare sul supporto di una grande resa ad alti ISO di cui abbiamo già parlato.
La regina del tempo
Gli amanti delle lunghe esposizioni potrebbero trovare in questa macchina la perfetta compagna di avventura. Sia l’otturatore meccanico che elettronico forniscono grande duttilità di utilizzo con tempi che possono andare, per l’elettronico da 1/32000 all’apertura infinita, mentre per il meccanico da 1/4000 a 30 secondi.
Abbiamo visto che la macchina ha una propensione molto bassa a generare rumore, e forse per questo sfoggia prestazioni impressionanti con le lunghe esposizioni, anche attivando la riduzione rumore dedicata. Molte fotocamere ci hanno abituato a tempi di attesa cospicui per l’elaborazione dopo la chiusura del diaframma; la X-T100 ci ha stupito invece per la velocità, che è sempre stata istantanea per tutte le durate impostate, ossia tutti gli step sino a 30 secondi. Tutto ciò senza tralasciare i risultati che si sono sempre rivelati ottimi.
Quando possibile, è sempre meglio prediligere l’otturatore meccanico; quello elettronico infatti genera deformazioni sui soggetti in rapido movimento. Per l’otturatore è prevista anche una terza modalità ibrida, meccanico più manuale, per sfruttare le caratteristiche di entrambi i tipi.
Gioie e dolori
Dopo tutte le gioie che riserva la parte fotografica, veniamo ai dolori, quelli della sezione video. A parte il discorso già affrontato del 4K a 15 fps, senza fare catastrofismo, è evidente che Fujifilm, che ha fortemente orientato al video la X-H1, non ha rintenuto di applicare la stessa filosofia su questo modello. Basta guardare la rotella delle modalità, in cui manca una posizione dedicata ai filmati. Del resto è pur vero che chi usa le mirrorless per videoriprese, soprattutto in 4K, preferisce (salvo installazione su droni e simili) modelli più ‘grandi’, come appunto la eccellente H-X1 della stessa Fujifilm.
Le impostazioni video si fanno in un sotto menu dedicato, ed alcune funzioni sono accessibili solo nelle modalità M, A ed S. Inoltre, essendo l’aspect ratio 16:9, finché non si comincia a registrare, se si è in modalità foto a piena qualità 3:2, si comincia a vedere il preview corretto solo al momento di inizio della registrazione. Se viene abilitato lo stabilizzatore elettronico, questo agisce ingrandendo leggermente l’immagine e quindi escludendo da questa alcune parti. Il preview non ne tiene conto, e visualizza sempre tutto. In 4K è evidente anche un marcato rolling shutter, che tende a deformare i soggetti in caso di movimenti veloci della camera.
In Full HD come abbiamo detto vengono supportati tutti i frame rate, e la qualità è più che soddisfacente, con capacità di riprendere anche con luce molto scarsa e di rappresentare la scena in modo luminoso e brillante, più che correttamente. Buono il risultato sfruttando la funzione high speed da 100 fps, che genera direttamente in camera dei file con slowmotion al 25% riportati in PAL, con risoluzione da 1280×720 pixel.
Audio & dintorni
La sezione audio prevede un doppio microfono integrato di buona qualità, ed un ingresso stereo, anche se nel formato ridotto da 2,5mm, compatibile con il più diffuso da 3,5mm tramite un adattatore facilmente reperibile. Interessante la possibilità di regolare i livelli manualmente. Sono supportati solo microfoni dinamici, che non necessitano di alimentazione. Fujifilm propone un microfono ad hoc nel catalogo accessori, MIC-ST1, dal costo di circa 100 euro, ma ci sono anche tanti modelli di terze parti perfettamente compatibili.
La lista accessori ufficiali Fujifilm è nutrita ed include, tra gli altri, un adattatore per ottiche Leica M mount, tre tipi diversi di flash, una pratica cinghia tipo telecamera palmare, e varie combinazioni per l’alimentazione. La batteria standard è la NP‑W126S, condivisa anche dalla X-H1 e consente di effettuare 430 scatti nello standard CIPA.
Nei nostri test si è mostrata quasi inesauribile: bravi!
Connessioni ad hoc
Condividere le foto sui social nel più breve tempo possibile è uno dei dettami dei tempi moderni, ed X-T100 non delude da questo punto di vista. Installando sullo smartphone android o iOS l’app gratuita Fujifilm Camera Remote, si possono ricevere le foto appena realizzate manualmente o
automaticamente. Il trasferimento è immediato, poiché le immagini, di default, vengono ridotte a circa 300KB. La stessa app consente anche il controllo remoto della fotocamera, sia in modalità foto che video, con supporto per tutte le funzioni più importanti, inclusa la selezione del profilo pellicola.
La dotazione software per il PC include MyFInePix studio per Windows, un viewer ed organizer, ed un file converter RAW File Converter EX powered by SilkyPix disponibile anche per Mac OS. Le app per il controllo da computer della macchina come Fujifilm X Acquire non supportano al momento questo modello.
Fotocompatta d’elezione
La X-T100 si è dimostrata una compatta con prestazioni fotografiche decisamente al di sopra della media della sua categoria. Ottima qualità sia degli scatti che di viewfinder e monitor, che aiutano non poco, comandi manuali completi e funzioni automatiche avanzate per soddisfare sia l’utenza evoluta che quella interessata al solo scatto.
La sensibilità da primato permette di utilizzare senza remore anche gli ISO più elevati. L’accoppiamento del sensore “large” con ottiche di qualità e dalla grande apertura, come l’XF35mm F1.4R utilizzato per questa prova, permette di generare effetti bokeh spaziali, e film look notevoli. Non mancano funzioni speciali, con timelapse, post focus e tanti effetti speciali. In fotografia l’unico limite che abbiamo riscontrato, rispetto ad alcune concorrenti, è rappresentato dall’autofocus, che – in modalità continua – non riesce a seguire con fedeltà i soggetti in rapido movimento. Ciò non rappresenterà un problema per i tanti amanti delle ottiche vintage manuali, che potranno adattare i vecchi obiettivi sia con l’adattatore M mount di Fujifilm, che con tutti gli altri di terze parti presenti sul mercato.
La macchina è in grado di fare video 4K, ma la limitazione dei 15 fps la rende di fatto poco utilizzabile; in Full HD va tutto bene ed è supportato anche il 50/60p, ma è assente una modalità specifica per il video.
In poche parole
Volendo riassumere il test in poche parole, possiamo dire che questa macchina è perfetta per chi vuole pochissimi compromessi in ambito fotografico, con prestazioni quasi da macchina professionale, ma lo è meno per chi è interessato a fare filmati (soprattutto in 4K).
Come di consueto, chiudiamo valutando il rapporto qualità prezzo, che nonostante quanto detto a proposito del video, risulta comunque ottimo poiché la cifra per l’acquisto della X-T100 è davvero ridotta rispetto all’offerta e le prestazioni fotografiche, sono molto concrete.
Un valido acquisto, insomma, anzi davvero un best buy!