Come sappiamo, da anni ci sono in commercio software di fotoritocco potentissimi, molto completi e altrettanto complicati, che permettono di fare più o meno qualsiasi cosa con le immagini. Poi, ci sono quelli specializzati. Altrettanto potenti, ma mirati ad uno scopo preciso, o meglio studiati per risolvere un problema preciso, senza perdersi fra mille funzioni magari potentissime ma spesso inutili in determinati contesti, quando si cerca una risposta semplice ad un’esigenza specifica.
Ritratti & panorami
È questo il caso, ad esempio, di PortraitPro e LandscapePro, proposti dall’azienda londinese Anthropics Technology Ltd rispettivamente in tre versioni, provati nella versione più completa di entrambi, ovvero la Studio Max.
Come si può intuire dal nome, il primo di questi programmi è stato sviluppato per intervenire sui ritratti, il secondo sui paesaggi. L’impostazione, in entrambi i casi, è quella del tutorial: i software guidano l’utente nella modifica di una foto, dando la possibilità di accendere o spegnere un filtro, di regolarne l’intensità, ma soprattutto di confrontare costantemente il prima e il dopo. Ma trattandosi di programmi specializzati, ognuno lavora con filtri diversi, appositamente studiati per il tipo di foto su cui si interviene.
Dentro PortraitPro
PortraitPro, ad esempio, dopo aver caricato una fotografia, la analizza e individua i volti umani, tracciando delle curve che disegnano l’ovale del viso, gli occhi, il naso e la bocca. Sta a noi scegliere che tipo di soggetto dobbiamo lavorare (quello no, il software non lo intuisce): uomo, donna o bambino. Vengono poi applicati i filtri e le regolazioni che migliorano una serie di aspetti, per avere un vero e proprio risultato da copertina. C’è di tutto nel pannello laterale: il modellamento del volto, la levigazione della pelle, il colore e la luminosità della pelle, trucco, occhio, naso e bocca, capelli. Ognuna di queste voci riporta un comando on/off, uno slider per regolare l’intensità della modifica e una guida che spiega di cosa si tratta e come funziona. Non mancano utili comandi per intervenire sulla resa fotografica generale e per ritagliare la figura in primo piano dallo sfondo, ad esempio per modificare la profondità di campo, o per sostituire completamente l’ambientazione.
Se lasciamo fare al software, la modifica può essere davvero pesante, al limite della trasfigurazione. A nostro avviso, si impara davvero ad usare il software solo quando si apprende la misura: l’effetto funziona quando è invisibile. Ma indubbiamente lo strumento è utile e veloce. Soprattutto, ha il pregio di aver individuato quali sono i punti chiave effettivamente richiesti per lavorazioni simili, le ha censite, sistematizzate e rese modificabili. Il motore che elabora l’immagine e individua le sue caratteristiche automaticamente, è molto potente. Insomma, uno strumento tutto da esplorare che consente anche ai meno esperti di avere avanzatissime armi a disposizione per avvicinarsi ai risultati dei professionisti.
Dentro Landscape Pro
LandscapePro lavora in modo leggermente diverso: qui andiamo ad elaborare immagini di paesaggi che non possono essere analizzate in modo automatico. Non c’è la regolarità del volto umano da scovare nella foto, ma può esserci qualsiasi ambientazione.
È l’utente, quindi, a dover “descrivere” l’immagine al software, indicando qual è il cielo, quale parte contiene un prato, o una distesa di sabbia, o un bosco. In qualche modo, per usare un gergo social, si va a “taggare” l’immagine, trascinando su di essa i moduli che troviamo sulla sinistra: cielo, acqua, montagna, erba, piante, alberi, edifici, sassi, persone, animali, oggetti, terreno, metalli, sabbia, neve, ponti, cascate.
Sembra un assortimento piuttosto insolito, ma è in realtà tutto quanto può servire per descrivere un paesaggio (con alcune nicchie ultra-specializzate come i ponti). Dopo aver applicato l’etichetta ad ogni zona dell’immagine, questa verrà colorata per zone, e qui il software effettivamente lavora in modo molto preciso nell’individuare dove finisce ad esempio il cielo e dove comincia l’erba. Ovviamente l’utente può intervenire manualmente per restringere o aumentare zone, per rifinire quello che anche il software più avanzato può faticare ad individuare. Ogni zona potrà essere poi modificata con filtri specifici. Tanto per fare un esempio, possiamo aggiungere nuvole drammatiche ad un cielo troppo piatto, rendere l’erba un po’ più verde in stile irlandese, o il mare piatto un po’ più increspato. La resa, in questo caso, ci sembra ancora più convincente che sui ritratti delle persone. Mentre con PortraitPro si rischia di esagerare (la modellazione del volto può portare ad un vero e proprio stravolgimento della fisionomia, se non usato con criterio), qui possiamo avere effetti che, al massimo, possono risultare artistici, senza far male a nessuno.
In sostanza, veloce, facile da usare e davvero potente, questo software permette di arrivare ad elaborazioni che faranno restare tutti a bocca aperta.
E c’è anche Smart Photo Editor
Ai due software citati si aggiunge un terzo compare: SmartPhotoEditor, disponibile in versione Standard e Studio, da noi provata. Qui c’è poco da raccontare: stiamo parlando di una serie di filtri da applicare alle foto, tanto cari nell’era dei social e di Instagram soprattutto. La particolarità sta nella quantità di filtri a disposizione: organizzati per categoria, costituiscono un archivio alimentato da una community, quindi potenzialmente infinito, con risultati più o meno riusciti, come ovvio. L’effetto generale, però, è di spaesamento: ce ne sono davvero tanti e si rischia di perdersi.
Il software funziona anche come un archivio di tutorial per effettuare le modifiche più comuni: eliminare gli occhi rossi, sostituire gli sfondi, applicare i filtri che abbiamo incontrato in LandscapePro. I due prodotti in effetti un po’ si sovrappongono: anche qui possiamo individuare specifiche aree nelle immagini e intervenire in modo creativo o correttivo.
I tre software vengono installati come programmi standalone ma anche come plugin di Photoshop: dal menu a tendina “Filtri” si lanciano e si passa all’interfaccia specifica del programma selezionato. Abbiamo notato che in questo modo i software partono sempre senza problemi, mentre lanciati come standalone, alcune volte c’è un arresto anomalo.
Un vero affare
Veniamo ora alle considerazioni finali relative al prezzo, o meglio al rapporto qualità/prezzo. Un giro sul sito di PortraitPro e degli altri software Anthropics permetterà innanzitutto di farsi un’idea delle varie versioni delle diverse proposte, per scegliere quella più adatta alle proprie esigenze. Inoltre, normalmente, sono disponibili bundle con alcune versioni che permettono di ottimizzare la spesa in base alle diverse esigenze.
In generale, per quello che è l’offerta, ogni proposta può essere considerata a nostro avviso un buon affare. Basta non aspettarsi magìe che si compiono automaticamente, e considerare il software per quello che è: un potente motore di elaborazione di immagine al vostro servizio, da usare con cura e cautela. Alla fine, i maghi risulterete sempre e solo voi…