1962. Fujinon inizia a progettare e produrre ottiche per il video e la TV, introducendo innovazioni e brevetti a raffiche che le permettono di diventare ben presto una delle protagoniste assolute del mercato.
Da allora ad oggi molta acqua è passata sotto i ponti. George Lucas, ad esempio, ha utilizzato ottiche Fujinon per alcuni episodi della saga di Star Wars, e molti altri registi importanti hanno seguito il suo esempio.
Con un ulteriore salto temporale arriviamo ai giorni nostri, agli zoom MK18-50 T2.9 ed MK50-135 T2.9 Due obiettivi studiati espressamente per la settima arte, due modelli che permettono di coprire buona parte delle esigenze di ripresa in termini di escursione focale, candidandosi – come campioni del rapporto qualità/maneggevolezza.
In attesa di provare il modello grandangolare, in questo articolo ci occuperemo del tele, che a dispetto dell’escursione focale – 50-135 mm – riesce a contenere dimensioni e peso in esattamente 980 grammi di raffinato vetro e metallo. La costruzione è eccellente e nulla è lasciato al caso; per contenere il peso non mancano alcune parti in plastica, ma sono comunque di qualità elevatissima.
L’obiettivo è disponibile con flangia di montaggio nativa E-mount, che permette l’uso di camcorder e di mirrorless di casa Sony, ed X-mount, per la nuova mirrorless X-H1 della stessa casa Fujifilm. In attesa dell’arrivo di quest’ultima, abbiamo avuto l’occasione di testare l’ottica in anteprima con una Sony A7RIII.
Da segnalare che, come i concorrenti della stessa classe, questo obiettivo è stato studiato per sensori APS-C e Super35, e quindi non per il full frame (cioè, non è in grado di coprire tutta la superficie del sensore FF, cosa che causa una evidente vignettatura dell’immagine).
L’ottimo valore della luminosità, (2,9), è espresso in T-stop, anziché in F stop, a testimonianza della natura cinematografica del prodotto, ma non ci racconta tutte le altre caratteristiche di un’ottica ‘cine’ pura. Tutte le ghiere, ad esempio, sono dotate di dentatura con pitch standard per adattarsi a follow focus ed affini, ed oppongono la giusta resistenza alla rotazione, per consentire movimenti fluidi ed estremamente precisi; quella del fuoco ruota di 200 gradi per permettere di ottenere la massima accuratezza. L’obiettivo è privo di lens breathing, il ‘respiro’ della lente, caratteristica eredità dei tempi della pellicola; agendo sul fuoco, non cambia quindi (leggermente) la lunghezza focale, fenomeno fastidioso nei filmati, che viene generato di solito da tutte le ottiche fotografiche, anche quelle migliori; inoltre, l’obiettivo, è quasi perfettamente parafocale, ossia mantiene il fuoco agendo sullo zoom, proprio come sulle ottiche video che Fujinon produce con orgoglio da più di cinquant’anni.
Altre caratteristiche ottimizzate per l’uso cinematografico, la presenza di tamponi sui fine corsa dello zoom, per evitare scatti e rumori, e l’assenza dello spostamento del fuoco, anche sulle zoomate più rapide.
Gli zoom fotografici infatti sono spesso soggetti ad uno spostamento del fuoco mentre si agisce sullo zoom, e tale scostamento è più fastidioso quanto più è veloce la variazione focale.
A completare il quadro di caratteristiche nobili, sottolineiamo la presenza di un’ulteriore ghiera di regolazione, presente su pochissimi obiettivi di questa classe; ci riferiamo a quella del back focusing, che permette di regolare la lunghezza focale della flangia di montaggio.
L’obiettivo consente di mettere a fuoco soggetti posti ad una distanza minima di 120 cm, ma attivando la funzione macro, tale distanza scende ad 85 cm.
Tutte le ghiere sono dotate di marker per la posizione estremamente dettagliati, per consentire, ad eventuali assistenti e focus puller, di agire sui comandi con precisione.
Prima dote, l’ergonomia
Su queste pagine l’abbiamo scritto altre volte: spesso i numeri non sono sufficienti a descrivere le prestazioni e soprattutto le emozioni che macchine o obiettivi possono generare in chi le usa, durante e dopo le riprese. Chi non ha mai usato un’ottica cinema dovrebbe ‘farsi un giro’ con questo modello. L’ergonomia è perfetta. Del peso abbiamo già detto, così come della precisione con cui, anche in assenza di follow focus, si possa agire su fuoco, zoom ed iris. Si può agire sul fuoco con precisione senza attivare le funzioni di assistenza come il magnifier ed essere sicuri di “centrarlo” al primo colpo. Già nel viewfinder ci si rende conto della qualità dello zoom, e se non si dispone di un monitor ‘serio’ sul set, quando si torna a casa e si riguarda il girato le soddisfazioni sono assicurate. La resa mostra una ‘trasparenza’ ed una neutralità difficilmente riscontrabili in altri obiettivi. Le distorsioni sono presenti, ma in maniera minima, assolutamente trascurabile. I flare non disturbano, ed anzi, sapientemente gestiti, arricchiscono di carattere il girato. I dettagli vengono preservati perfettamente; il contrasto risulta ottimale.
Generalmente tutti gli obiettivi, anche di pregio, non sono in grado di offrire il loro meglio, in termini di definizione, quando l’apertura del diaframma è al massimo o ci si trova ad operare con le focali più spinte, in grandangolo ed in tele. Questo zoom, ancora una volta, dimostra di meritare l’appartenenza ad una categoria premium, e sfata questi luoghi comuni nella pratica.
Ed il bokeh?
Le focali spinte, l’ottima apertura, T2.9/F2.75, tutta la progettazione e l’iris a 9 lamelle, l’assenza di respirazione, permettono di ottenere bokeh di livello qualitativo ed emozionale decisamente elevato e di giocare sui piani focali come si può fare con poche altre lenti.
Il defocus è notevole sia in foreground che in background, e le transizioni tra i diversi piani focali sono sempre estremamente morbide e progressive.
Aggiungiamolo al corredo
La diffusione di macchine da presa sempre più compatte ed economiche, ma di alte prestazioni, ha aperto un nuovo mercato anche alle ottiche cinematografiche. Maggiori volumi di vendita e le conseguenti economie di scala hanno fatto sì che Fujinon possa proporre un obiettivo, premium e pure “cinema”, con caratteristiche davvero notevoli, ad un prezzo al tempo stesso inevitabilmente non popolare ma tutto sommato relativamente contenuto considerando caratteristiche, costruzione e prestazioni. Un prezzo non popolare/contenuto, che sino a poco tempo fa poteva essere considerato impossibile, quasi un miracolo…
Tanti pregi, quanti difetti?
Abbiamo parlato solo di pregi e non di difetti perché bisogna sforzarsi, senza riuscirci, per trovarne di significativi.
Alcuni potrebbero pensare che l’unico difetto sia il fatto che questo zoom non copra tutto il sensore delle mirrorless full frame o delle future cinema camera, ma più che un difetto, si tratta di una caratteristica costruttiva, di una scelta progettuale; per coprire tutto il fotogramma gli ingombri, i pesi e i costi sarebbero stati ben diversi.
Ancora, proprio per trovare il pelo nell’uovo, si può dire che qualche elemento costruttivo di minore importanza sembri pensato con l’occhio al contenimento costi, ma in effetti tutto è come dovrebbe e come vogliamo che sia.
In sostanza, grazie anche all’ottimo rapporto qualità prezzo, questo obiettivo dovrebbe rientrare a pieno titolo nel corredo di base di tantissimi utenti di macchine con attacco E-mount o X-mount.