Grazie alla sempre più massiccia diffusione del digitale in ogni campo di possibile applicazione, negli ultimi tempi sono cambiati praticamente tutti i settori dell’hi-tech, con miglioramenti minimi, cambiamenti radicali o addirittura ‘invenzioni’, ovvero nuove categorie di prodotto rese possibili appunto dall’evoluzione della tecnologia.
E così, senza voler considerare tutto l’infinito panorama di prodotti definibili ‘di elettronica di consumo’, limitiamoci a dare uno sguardo ai mercati delle fotocamere e videocamere. Cosa scopriamo?
Action… cam!
Tante assolute diversità con la situazione, ad esempio, di dieci o venti anni fa, ed anche nuove tipologie di prodotto. Ci riferiamo ad esempio alle cosiddette Action Cam, la cui definizione aiuta a far capire di cosa si tratta: macchine destinate all’azione, anzi spesso all’azione estrema, ‘no limits’, come si usa dire. Macchine evidentemente piccole e leggere, per essere installate ovunque o quasi, capaci comunque di buone prestazioni, con risoluzione HD, Full HD, 4K…
In principio sono apparse sul mercato macchine di costruttori poco noti, piuttosto economiche, con prestazioni modeste. Poi è arrivata la GoPro, che – grazie anche alla disponibilità di un gran numero di accessori per ogni esigenza di ripresa – piano piano è riuscita a conquistare i favori dell’utenza sino a diventare la Action Cam ‘per eccellenza’.
Altro giro, altra corsa. Il successo della ‘sconosciuta’ Go Pro ha stimolato la fantasia di tanti costruttori, più o meno importanti, che hanno riempito il mercato di modelli, fra ‘imitazioni originali’ e vere novità, ed oggi le possibilità di scelta sono decisamente ampie.
Torniamo al discorso dell’inizio. Negli ultimi tempi non si parla d’altro che di realtà virtuale, di video 360°… un settore tutto da scoprire, che sembra assai promettente, e che, almeno a livello amatoriale, trova una perfetta applicazione appunto con le action cam più aggiornate.
Tranquilli, stiamo arrivando al punto. Tutti conoscono Nikon, marchio che opera in vari settori dell’ottica, meccanica, ed elettronica, dai binocoli ai sistemi fotografici reflex.
Arrivano le KeyMission
Rimanendo nel campo delle fotocamere, la nota casa giapponese da sempre ha offerto una gamma completa non solo di reflex ed accessori, ma anche di compatte di varia natura, compreso qualche modello adatto ad utilizzazioni critiche. Mancava, fino a qualche tempo fa, una action cam vera e propria, e la casa giapponese vi ha posto rimedio lanciando sul mercato tre modelli di questa tipologia, anzi, come vedremo, anche passando direttamente allo stadio successivo, a quello della action cam 360° con un modello ad hoc. E così, ecco la serie KeyMission, con apparecchi compatti, impermeabili e ultra resistenti. Una gamma che, a distanza di tempo dal lancio, è oggi offerta a prezzi più convenienti..
Il primo modello della serie – ultrasottile – è siglato KeyMission 80, ed è dotato di una seconda fotocamera da 4,9 MP effettivi studiata per favorire la realizzazione di selfie. Questa macchina supporta l’app SnapBridge, per connessione ad uno smart device e trasferimento immagini in modo automatico (mentre le KeyMission 170 e 360 supportano l’app SnapBridge 360/170). Il prezzo suggerito al pubblico è di 299 euro.
Stesso prezzo, 299 euro, per la KeyMission 170, che, come in qualche modo indica la sigla, permette l’acquisizione di immagini ‘wide’, a 170°, in 4K/UHD. DaI punto di vista della versatilità, da segnalare la presenza di alcune funzioni oggi in gran voga come Slowmotion, Superlapse e Time-lapse.
Infine, ecco la Nikon KeyMission 360, oggetto della nostra prova. Una macchina di ingombro ridotto, ‘indossabile’, che permette di registrare video a 360° reali in 4K/UHD (Ultra High Definition). Una doppia fotovideocamera dotata di stabilizzatore elettronico per la riduzione delle vibrazioni, e caratterizzata dalla costruzione shockproof (sino a 2 metri) e waterproof (30metri). Prezzo al pubblico, 359 Euro.
Da segnalare che, a disposizione di ogni modello, c’è un’ampia gamma di accessori dedicati.
Voglia di uscire
Insomma, pensando alle potenzialità di un prodotto come questo, viene voglia di uscire ed iniziare a riprendere, per immortalare la magia della vita, che si tratti di una passeggiata nella propria città o di un’avventura estrema in località lontane: la ripresa sferica permette di catturare le immagini in ogni direzione, ed offre un’esperienza di vera ‘full immersion’, sorprendente e la tentazione di ‘indossare’ la macchina e partire per la scoperta è forte… non bisogna dimenticare però che questa fotocamera ha modalità d’uso diverse dal consueto, e che soprattutto il ‘linguaggio’, riprendendo filmati a 360°, è tutto da studiare, o meglio da sperimentare.
Andiamo dunque per gradi, iniziando dalla fase di unboxing. Presa in mano, la Nikon KeyMission 360 appare come un oggetto davvero gradevole, curioso, del quale all’inizio è forse difficile percepire la natura. Sostanzialmente, di tratta di un insieme formato da un piccolo parallelepipedo dagli angoli arrotondati, e due volumi aggettanti sui lati opposti, dalla forma tronca. Questi ospitano ognuno una lente frontale dei rispettivi obiettivi (la foto a destra forse riesce a rendere meglio l’idea). In effetti, ricordiamo che in sostanza si tratta di una doppia macchina, con due sensori di immagine e i relativi obiettivi Nikkor wide 180° che registrano in contemporanea l’azione, combinandola successivamente in una singola immagine realistica a 360°, priva di punti morti.
Bisogna stare attenti a maneggiare la macchina, perché si rischia di toccare con le dita le superfici di una o entrambe le lenti, con quel che ne consegue; non a caso fra gli accessori di serie viene fornita una sorta di (piccola) protezione a forma di tela di ragno, che riduce le possibilità di contatto diretto con la lente e aiuta a contenere eventuali piccoli urti.
All’interno, la macchina adotta due sensori CMOS da 1/2,3 pollici, e circa 21,14 milioni di pixel, ed altrettanti obiettivi Nikkor di lunghezza focale 1,6 mm (equivalente a quello di un obiettivo da 8,7 mm nel formato 35 mm) e buona luminosità (f/2).
Tali obiettivi, costituiti da uno schema ottico con 7 elementi in 7 gruppi, offrono un campo di messa a fuoco da circa 30 cm a infinito dal centro della superficie anteriore dell’obiettivo, e sono dotati di stabilizzatore elettronico.
Diamo ora un’occhiata a connessioni e comandi. Le prime sono in un vano laterale, che ospita anche l’accumulatore e la scheda di memoria (di tipo microSD, microSDHC, microSDXC); da notare la presenza di una guarnizione di gomma. In quanto ai vari comandi, questi sostanzialmente si riducono … ad uno, piazzato sul piano superiore della macchina.
No smartphone no party
In effetti, per gestire le operazioni, è necessario uno smartphone o simili, che, dopo aver installato l’App ad hoc, fungerà da pannello di controllo. Una soluzione chiaramente al passo dei tempi, che però può non essere del tutto gradita a chi ha meno dimestichezza con i dispositivi mobili, ed in ogni caso condiziona l’uso ad una terza parte (che può avere problemi propri, magari anche solo di poca carica disponibile).
Non resta che ricordare che la KeyMission 360 è studiata per resistere a condizioni meteo estreme, acqua, urti. In più, è possibile immergersi fino a 30 metri di profondità senza la necessità di proteggere la fotocamera con una custodia subacquea; vista la stagione invernale, non abbiamo peraltro avuto la possibilità di verificare, come nel caso di altre action cam, l’effettivo funzionamento sott’acqua.
Anche Stand Alone
Se la fotocamera è stata progettata per essere principalmente adoperata tramite l’App gratuita per Android o iOS, Nikon SnapBridge 360/170, tuttavia può essere utilizzata anche in modalità stand alone; in questo modo l’esperienza d’uso della fotocamera è certamente differente rispetto a quella a cui ci hanno abituato le compatte digitali. Spicca innanzitutto l’assenza dello schermo LCD, e quindi l’interazione con la macchina è limitata alla pressione due tasti (scatto fotografico e registrazione video), ed all’interpretazione dei lampeggiamenti dei LED ed all’ascolto dei suoni. La macchina si mette automaticamente in stand by e si accende premendo il tasto di scatto o di registrazione. Azionando il primo, la fotocamera emette un suono che indica l’accensione, e poi una serie di bip ad indicare che sta per scattare; date le caratteristiche della ripresa a 360, infatti di solito è necessario allontanare le mani dal tasto di scatto per evitare che vengano immortalate anch’esse.
Il suono dello shutter ed il lampeggiamento dei led verdi avvisano dell’avvenuto scatto, che viene memorizzato nella micro SD. Funzionamento analogo per il video; azionando il tasto, si avvia la registrazione ed i due led si colorano di rosso per ricordarci che la registrazione è in atto. Premendo di nuovo il tasto, avviene la chiusura del file, e dopo qualche secondo, la camera si riposiziona di nuovo in modalità stand by.
L’uso tramite tablet e smartphone consente ovviamente maggiore controllo. L’app è realizzata bene e suddivisa in tab per semplificare la gestione e l’operatività della macchina; tutte le funzioni utili sono supportate. Foto e video realizzati si possono vedere in una galleria, così come possono essere inviate automaticamente al device connesso, sia a risoluzione ridotta sia all’originale. La funzione di scatto remoto permette di visualizzare il preview e di azionare il tasto di scatto o di registrazione durante la visualizzazione del preview.
La resa di foto e video è di ottima qualità; certo non aspettetavi la definizione di una Nikon full frame, ma rispetto ad altre camere a 360°, la resa è molto più che soddisfacente.
Accessori per tutti i gusti
Sebbene il sistema di supporto standard non sia compatibile con gli accessori Gopro, che sono una sorta di standard per le action cam, è semplice trovare online degli adattatori a cifre irrisorie che consentono di adattare la Nikon e quindi di interfacciarsi con un universo di accessori di montaggio.
In ogni caso la confezione contiene, oltre alla camera, un adattatore CA/caricabatteria EH-73P, una batteria ricaricabile Li-ion EN-EL12 , un cavo USB UC-E21, un adattatore base AA-1A. E ancora, non mancano una protezione per obiettivo AA-14A, quella subacquea per obiettivo AA-15A, la custodia protettiva in silicone nera CF-AA1 e due piastra base, la AA-2 (superficie piana) e la AA-3 (superficie curva).
In conclusione, un oggetto assai differente dal solito, che offre una grande possibilità di creare immagini ‘diverse’, tutte da scoprire.
Un ottimo modo per divertirsi realizzando foto e riprese inconsuete, mantenendo sempre vivo lo spirito dello storyteller, ma lasciando reflex e videocamere – per una volta – a riposo, a casa…