Software di editing EDIUS Workgroup 9

Test estratto da: Tutto Digitale 118 – Dicembre 2017
Software di editing
Edius
Workgroup 9
– Prezzo: € 909,00 IVA esclusa
A due anni dalla precedente major release, il programma di editing noto per il suo slogan ‘edit anything, anywhere’, arriva alla sua nona versione; tra le varie novità il supporto per il video HDR e l’affinamento della capacità di leggere nativamente un grande numero di file video, tra cui i Light RAW della neonata Canon C200
Edius

Internet ci ha abituato a dare risposta a qualsiasi quesito o curiosità, soprattutto se si parla di storia recente. Non sempre è così; se provaste a cercare la storia di uno dei più diffusi ed apprezzati programmi di video editing di questo momento, sul web trovereste ben poco. Era il 1998 e per la prima volta entrammo in contatto con Canopus. Un’azienda giapponese, produttrice di schede grafiche per PC, si era lanciata con l’ardore tipico dei samurai nell’emergente settore del video editing, producendo schede di cattura e software di montaggio proprietari. Si chiamavano DV Rex e Rex Edit e non costavano poco, ma dall’altro lato dell’oceano Atlantico riscossero un discreto successo. Successo che da noi arrivò solo l’anno successivo, con la disponibilità di DV Rex RT, una scheda aggiuntiva, che donava al vecchio pacchetto gli effetti in tempo reale. I millennials forse non immaginano neppure che in quegli anni imperversava ancora il montaggio lineare, fatto con videoregistratori e centraline, poiché i sistemi di editing digitale necessitavano di rendering lunghi anche per gli effetti più banali. DV Rex RT non fu la prima scheda in assoluto a gestire gli effetti in tempo reale, ma fu la prima in grado di maneggiare effetti ritenuti allora taboo come soft focus e blur. Ciò le garantì un successo immediato, che le permise di concorrere con le altre due piattaforme di grande successo del momento, la regina del 2D Matrox Digisuite LE e la regina del 3D DPS Velocity.
DV Rex RT si componeva di tre schede; una scheda grafica per il PC, una scheda di cattura da sorgenti DV (Firewire) ed analogiche, ed una scheda acceleratrice. Il setup a tre schede rendeva il pacchetto costoso, circa 10 milioni di lire, e di complessa installazione; per questo motivo, di lì a poco, Canopus rilasciò una nuova scheda, che sarebbe stata il suo più grande successo, DV Storm RT, ed il software di editing cambiò nome in Storm Edit. Quest’ultimo si chiamò così sino al 2003, quando i  giapponesi, dopo un lungo periodo di pausa apparente, tirarono fuori dal cilindro il primo software con grandi prestazioni in real time senza scheda di accelerazione, Edius. Edius ebbe di nuovo una calda accoglienza da parte del mercato, grazie soprattutto alla sua capacità di supportare numerosi codec video direttamente in timeline, cosa che all’epoca non riusciva a nessuno; in poco tempo divenne la prima scelta tra i videomaker specializzati in cerimonie ed eventi.
Due anni dopo la piccola azienda del sol levante fu assorbita da Thompson nel suo marchio per il broadcast televisivo Grass Valley. Era il 2005. Da allora il brand americano ha valorizzato il suo programma di editing con grandi investimenti, e tante nuove versioni.

Edit Anything, davvero

Oggi proviamo il nuovo Edius 9, nella sua versione più completa, la Workgroup; oltre ad una valutazione complessiva, ci focalizzeremo sulle caratteristiche nuove della v.9 insieme a quelle che sono state aggiunte recentemente, a partire dalla 8.2.
La V9 consolida il suo slogan edit anything, ed introduce un notevole supporto per l’HDR, High Dynamic Range. Ricordiamo che, sebbene abbia lo stesso nome di quello fotografico, nel settore video e cinematografico HDR ha tutt’altro significato. Non si tratta infatti di fondere assieme due shots per incrementare la gamma dinamica, ma di realizzare un intero workflow, pensando alle nuove capacità dei proiettori e dei display. Questa versione di Edius introduce tutto ciò che è necessario per completare un intero workflow in HDR, dall’importazione dei media sino all’esportazione finale, inclusa la possibilità di miscelare in timeline sorgenti miste SDR ed HDR. Molti dei nostri lettori che utilizzano Edius, motivano la loro scelta con un ‘perché mangia tutto’, nel senso che è in grado di digerire sulla timeline in maniera nativa qualsiasi tipo di file. La tradizione continua in questa versione e sono stati aggiunti e migliorati i supporti per numerosi codec, incluso il Cinema RAW Light della nuova Canon C200 ed il RAW Cinema CNG utilizzato da altri produttori.

Prestazioni al top

Per questa prova abbiamo utilizzato i file registrati durante i test delle foto e cinema camera che abbiamo pubblicato recentemente; Canon C700 e C200, Panasonic GH5, Sony A9/A7RM3 ed RX10M4. Per uniformità abbiamo utilizzato file UHD 4K 3820×2160@25P e Full HD da 100 a 180Fps. Chi ha già utilizzato Edius, conosce la sua storica caratteristica del buffer di lettura. Dalle preferenze è possibile impostare su automatico o su un valore manuale, una determinata quantità di memoria RAM da utilizzare come buffer di pre-lettura; il programma legge quindi con un certo anticipo rispetto alla posizione del cursore sulla timeline. Questo anticipo è rappresentato dalla voce buffer nella parte bassa della schermata principale, che reca due numeri. Il primo indica il valore attuale, il secondo il valore massimo raggiungibile. Entrambi sono espressi in fotogrammi. Se il buffer cresce e rimane al massimo, ciò indica che l’insieme PC – software è in grado di eseguire quanto c’è attualmente sulla timeline in tempo reale.
Fintanto che il buffer resta superiore a zero, il programma riesce a mantenere ben fluida la riproduzione, anche quando non è in grado di eseguire gli effetti e le clip correnti..

Canon Cinema Raw Light

Come si comporta Edius con i ‘nuovi’ file RAW leggeri di Canon? Appena messi sulla timeline, un problema; il programma non riesce a mandarli in play, nel senso che il buffer scende progressivamente a zero, anche senza applicare filtri di correzione colore, che come vedremo in seguito, sono indispensabili per l’applicazione delle LUT. Basta però attivare la modalità Proxy, recentemente introdotta da Grass Valley, per ottenere un preview fluido e di buona qualità. In questa modalità, Edius fa in background, senza lavoro da parte dell’utente, delle copie in risoluzione ridotta, che utilizza poi sulla timeline al posto delle originali.
Al montatore viene ricordato lo stato di proxy dall’aspetto delle clips che appaiono barrate. Le impostazioni proxy sono tre, Large, Medium e Small. Con il nostro PC anche l’opzione Large, che scala le clip al 1920×1080, è stata sufficiente per garantire prestazioni adeguate, ma anche in modalità Medium, 960×540, la qualità del preview resta comunque sufficientemente elevata da poter permettere di valutare con sufficiente approssimazione il risultato del lavoro di montaggio. In small, modalità destinata ai computer più anzianotti, la risoluzione video viene limitata a 352×240, eccessivamente ridotta per le valutazioni su color grading e correction.
Una volta in pausa, il programma commuta il preview del fotogramma su cui ci troviamo in risoluzione nativa per darci comunque la possibilità di valutazioni nella qualità reale. Sui file raw, per avere un’esperienza di editing più piacevole possibile, suggeriamo di attendere il completamento della generazione dei file proxy. Una finestra consente di monitorare lo stato dei job di conversione.
Per quanto riguarda tutti gli altri file UHD provati, di cui abbiamo detto sopra, il programma si è mostrato in grado di riprodurli in tempo reale, senza l’utilizzo della modalità proxy. È possibile anche applicare degli effetti e transizioni, senza che avvengano rallentamenti, salvo lo strumento più potente di cui è dotato Edius, ossia la Primary Color Correction.

Finalmente le LUT e l’RGB

Tra i programmi di editing di fascia alta, Edius è stato tra gli ultimi a consentire il color grading dei filmati girati in Log, tramite le LUT 3D appropriate. Con Edius 8.2 ha debuttato infatti la Primary Color Correction, che si aggiunge agli altri strumenti di color già presenti. Aggiungendo tale filtro ad una clip girata in Log, ad esempio con una Sony A7RM3, il programma riconosce automaticamente lo spazio colore ed applica la LUT adatta, che correggerà pertanto il contrasto, espandendo la gamma dinamica, e la saturazione.
Oltre a questa correzione automatica, disponibile appunto per tutti i file Log supportati (Canon, Fujifilm, Sony, etc.), questo nuovo tool fornisce nuovi strumenti per correggere il colore, quasi identici a quelli che troviamo nei software per lo sviluppo dei RAW fotografici. La grande novità è che questi operano nello spazio colore RGB, consentendo delle correzioni molto più pratiche ed intuitive rispetto a quelle degli altri strumenti che operavano solo in YUV. Per rendere il lavoro più facile ai colorist, lo strumento include, oltre alle curve RGB, una quarta curva Y atta a modificare la luminosità dell’immagine. Tutte e quattro le curve consentono, rispetto al passato, una gestione molto più pratica, soprattutto grazie all’introduzione dei supernodi (quadratini ‘a trascinamento controllato’ che permettono tutte le regolazioni delle suddette curve senza dover aggiungere una marea di punti o tramite slider). Questo strumento si è confermato valido su tutti i file provati, inclusi quelli della C200, dove siamo riusciti, senza degradare l’immagine, ad effettuare variazioni molto importanti per espandere la gamma dinamica.
A completare i tool per la correzione colore, il valido Three Way Color Corrector rimane invariato, e consente regolazioni indipendenti tramite le tre ruote colore per luci, medie ed ombre e due selettori per la correzione secondaria, con limiti impostabili sulla tonalità del colore e sulla luminanza. Gli strumenti di correzione sono quindi ora completi; per essere all’altezza dei migliori manca solo una sezione apposita per lo sviluppo dei dettagli.

Motion Tracking

Anche Edius si è dotato di un motore per il motion tracking integrato, permettendo quindi di evitare l’acquisto di un programma o di un plug-in aggiuntivo. Lo strumento mask permette di creare, con una discreta funzionalità, sia maschere con forme geometriche fisse, come cerchi e quadrati, sia forme complesse, sulla falsariga dei programmi di fotoritocco. Tutte le maschere hanno poi regolazioni globali su bordi, rotazione e dimensione.
Una volta posizionato il centro della maschera sul punto che si desidera seguire, si può azionare il tracking, che rapidamente analizza le immagini e lo posiziona automaticamente nella posizione corretta, frame by frame. La maschera può quindi essere utilizzata come limite per uno o due effetti. Si può infatti selezionare un effetto per l’interno ed uno per l’esterno. Sebbene il tutto costituisca un passo in avanti, abbiamo riscontrato che, seppur preciso, il motion tracking non è ancora all’altezza di quello presente sui pacchetti di compositing, poiché non è in grado di operare se il punto da seguire scompare momentaneamente dall’immagine, magari anche per un fuori fuoco. In tal caso non è possibile intervenire correggendo manualmente, e una finestra pop-up suggerisce di cambiare clip.

Mync

Nelle precedenti versioni, ad Edius era stato associato il GV browser, uno strumento atto ad organizzare i media prima dell’editing, grazie ad un player potente ed altri strumenti di storyboarding ed esportazione. Successivamente, Grass Valley ha cambiato nome all’applicativo e deciso di commercializzarlo anche separatamente. La versione integrata in Edius è quella più potente ed effettivamente offre dall’interno della bin degli strumenti utili per i lavori più complessi. Gli storyboard vengono visti come timeline nested e pertanto possono essere modificati in maniera lossless, senza perdere alcun tipo di media, in qualsiasi momento. In alternativa i premontati possono essere esportati come clip singole. Molto utile il riconoscimento dei metadati che molte foto e video camere scrivono in file xml esterni. Per ogni clip vengono visualizzati dati come focale, esposizione, ISO, etc.

Esport H.264 High Speed

La velocità per Edius non è stata mai un problema, anzi, piuttosto uno dei suoi vanti. Per questo motivo abbiamo verificato le prestazioni velocistiche di esportazione di un progetto UHD 3840×2160, finalizzando la timeline in un file H.264 UHD con bitrate di 50Mbps. Il risultato ha superato le nostre attese, risultando leggermente più veloce del tempo reale. La qualità video è molto simile, a quella delle clip originali a 100Mbps. Solo  ingrandendo si nota sui dettagli una leggera sfocatura. insieme al miglioramento di qualità e rapidità di esportazione, il dialog di quest’ultima ha beneficiato di una nuova tab, Extended Settings, che permette ora di impostare sul codec, le opzioni per il campionamento 10bit e 4:2:2.

Slow con Optical Flow

Edius, e Storm Edit da cui deriva, sono stati tra i primi sistemi a permettere lo slowmotion in tempo reale, anche se con due opzioni di processo, una assolutamente flat, che ora si chiama nearest neighbor, e frame blending. Quest’ultima era la migliore, ed è una tecnica che effettua delle micro dissolvenze incrociate tra un fotogramma e quello successivo, per creare dei fotogrammi intermedi per rendere più fluido il rallentamento dell’immagine. Tuttavia tale soluzione produce una perdita di dettaglio e delle immagini spesso con effetto fantasma. Per ovviare a questo problema, la tecnologia ha cominciato ad offrire già da alcuni anni un sistema che prevede la creazione dei fotogrammi intermedi utilizzando i motion vectors, ossia l’optical flow. In molte circostanze produce risultati enormemente migliori, dando la possibilità di rallentare soggetti in rapido movimento anche di 100 o più volte. In rete troverete tanti esempi di rallentamento che simulano riprese anche a 40.000 fps. Bene, oggi anche Edius è dotato di questa tecnologia e funziona anche in maniera accurata. Se ci fate caso però alcune righe fa abbiamo scritto in molte circostanze e non in tutte. Non è raro che usando questa metodologia vengano fuori artefatti imbarazzanti, come ballerine cui spunta una terza gamba durante un salto. La tecnologia funziona tanto meglio quanto più il soggetto in movimento è separato dallo sfondo; ad esempio, restando in tema di danza, se si fanno svolgere le evoluzioni ai ballerini su un fondale neutro, o se si riprende un funambolo delle BMX all’aperto, sfruttando il cielo come background.

Conclusione scontata

Come successo per altre prove, per motivi di spazio non possiamo trattare ogni funzionalità del programma, davvero numerose (basti pensare che il manuale d’uso supera ampiamente le 500 pagine).
Con questa versione, il colosso Grass Valley, costola dell’ancor più grande Belden, dimostra di voler continuare a credere nel suo programma di editing, un software alternativo ai pochi sistemi dominanti, e lo fa integrando in Edius numerose funzionalità che prima dovevano essere acquistate con plug-in o programmi esterni. Inoltre sono state già annunciate ulteriori caratteristiche su cui è impegnato il team di sviluppo, tra cui l’audio sync automatico, l’esportazione H.265, il supporto del closed captioning ed il rendering in background.
Insomma il gap è  colmato ed è evidente che in Grass Valley non  si accontentano di mantenere la loro utenza e che cerchino di crescere strappando utenti ai concorrenti.  Il costo della versione standard di Edius è in linea con quello di altri pacchetti e con il costo storico dello stesso Edius. La versione workgroup aggiunge alcune funzionalità ma raddoppia il costo finale, che comunque può essere considerato vantaggioso poiché alcune di queste caratteristiche sono destinate alla nicchia dei broadcaster che difficilmente troveranno tutte queste features in altri software di editing.
In entrambi i casi la licenza è perpetua e non necessita di un abbonamento per continuare ad operare. Gli aggiornamenti a pagamento vengono proposti con un intervallo medio di due anni, mentre tutti quelli intermedi sono gratuiti. Il supporto di primo livello  viene effettuato gratuitamente dal rivenditore ma è disponibile anche il supporto diretto, gratuito da parte dell’importatore Rekeo, per tutte le versioni in corso di validità. Per chi volesse provare il programma prima dell’acquisto, esiste una versione di prova dotata di tutte le caratteristiche ma che imprime, su uscita video e sui file esportati, un watermark. Attualmente, come da sempre, Edius è disponibile solo per piattaforma Windows. L’interfaccia utente del software è disponibile anche in italiano; l’installer la predispone in automnte quando rileva la lingua del sistema operativo.
Sui siti di Rekeo e Grass Valley sono presenti alcune opzioni per completare la dotazione del programma, inclusa una tastiera personalizzata e retroilluminata.

Paolo Castellano

Pagella

ESTETICA  9/10
Interfaccia pratica e curata anche sotto il punto di vista estetico
VERSATILITA’  9/10
Prodotto in grado di svolgere tutti i compiti. La versione workgroup ha tanti plus per i broadcasters
PRESTAZIONI  9/10
Notevoli, da sempre il punto di forza di questo pacchetto
RAPPORTO Q/P  8/10
Ottimo, e la licenza è perpetua. Solo alcuni  offrono un rapporto migliore. Versione Workgroup piú cara ma virtualmente senza concorrenti.

 

PRO
✔  Edit Anything, monta qualsiasi formato
✔  Primary Color Corrector molto potente e versatile
✔  Interfaccia in italiano
✔  Prestazioni elevate di esportazione H.264
CONTRO
✔  Solo versione Windows
✔  Alcuni effetti non sono aggiornati  da tempo

Costruttore:  Montreal, Quebec, Canada

Distributore: Rekeo S.r.l.,  Via Carlo Sigonio 50/a – 41124 Modena, sito web. www.rekeo.it Tel. 059.8341381. Rete di rivenditori autorizzati su tutto il territorio.

Caratteristiche dichiarate dal costruttore

Sistema operativo: Windows 7 Sp1 o più recente, CPU Intel Core 2, 4GB RAM
Windows 7 Sp1, meglio Windows 10 64bit, CPU Intel Ci7-5820K 6 Core fisici, 12 Logici, 16GB di RAM, GPU Nvidia GTX1050TI, disco SSD
Tipologia prodotto: Software di compositing e effettistica speciale 2D, 3D e VR
Piattaforme supportate: Windows
Versione provata: 9.00.2903
Risoluzioni e standard video supportati: da SD PAL/NTSC a 4K DCI 4096×2160, Frame rate sino a 50/60P
Supporto 8K ed High Frame Rate: in fase avanzata di sviluppo, rilascio previsto con update gratuito
Formati di file nativi: Lista quasi infinita, tra cui RED RAWCODE, Canon RAW, *.wav, .mts,*.m2ts, *.mov, *.cif , *.mxf *.mp4, Avid DnxHD (Workgroup), Panasonic P2 ( SD, HD, 4K, inclusi  AVCIntra 200, AVC LongG, AVC Intra 4K 444, AVC Intra 4K 422, AVC Intra 4K LT, AVC LongG), RED – *.R3D, SONY DVCAM, IMX ,XDCAM HD XDCAM HD422.
Costo: Versioni elettroniche, Edius 459,00 Euro, Edius Workgroup 909,00 Euro+IVA.
Aggiornamenti da versione 8: rispettivamente 179,00 Euro+IVA e 365,00 Euro+IVA. Edius standard è disponibile anche in scatola con un costo maggiorato di 20,00 Euro+IVA

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