CN-E18-80mm T4.4 L IS KAS S. Una sigla che sembra uno scioglilingua, o forse una sciarada, e che corrisponde in realtà alla denominazione ufficiale di un servo zoom, stabilizzato e con autofocus, prodotto da Canon e da poco introdotto sul mercato professionale.
In effetti, stiamo parlando di un obiettivo a focale variabile: sì, uno zoom, di impostazione cinematografica (come indicano nella sigla le lettere iniziali CN-E e l’indicazione del valore di luminosità massima in T-stop anziché F-stop) ma con caratteristiche che lo avvicinano a quelle del mondo della fotografia (come suggeriscono l’adozione di autofocus e il sistema di stabilizzazione dell’immagine). In altre parole, si tratta di un obiettivo che nasce con l’intento di coniugare il meglio dei due mondi (quello videotelevisivo/cinematografico e quello fotografico) per offrire uno strumento orientato alla comodità e praticità d’uso oltre che alla qualità sia per le immagini in movimento che per quelle statiche.
Come indica la definizione ‘cine-servo’, il CN-E18-80mm T4.4 L IS KAS S incorpora un’unità servo drive di nuova concezione, alimentata tramite i connettori EF dell’innesto a baionetta, studiata espressamente per le applicazioni broadcast e per le riprese a mano libera con le macchine con sensore ‘grande’. Questo obiettivo amplia la gamma di lenti cine-servo Canon, seguendo le orme dei precedenti modelli CN7x17 e CN20x50.
Vediamo quindi come il costruttore giapponese ha lavorato sull’idea di base e se è riuscito a raggiungere quanto si era prefisso.
Il rosso e il nero
Per prima cosa, diamo un’occhiata da vicino a questo strumento di cattura, che appare davvero come un magnifico oggetto, di realizzazione impeccabile nel complesso come nei dettagli.
Il look, moderno e professionale, è caratterizzato dalla colorazione nera, e vivacizzato dall’adozione di un attacco (lens mount) color rosso, e da un anello pure rosso, segnali tipici di appartenenza alla serie delle ottiche ‘cine’. Bisogna anche ricordare che l’anello rosso individua gli obiettivi fotografici Canon EF top level, quelli appartenenti alla serie L.
L’ingombro, considerando l’escursione focale di 4,4 x, è piuttosto contenuto (182 mm di lunghezza), come il peso (circa 1.2 chilogrammi); il diametro per i filtri è 77 mm. Considerando tali dati, il CN-E18-80mm T4.4 L IS KAS S è l’obiettivo cine-servo più piccolo e leggero prodotto da Canon, al punto che la casa giapponese si spinge a dire che questa ottica può essere agevolmente utilizzata in posizioni anomale, come anche in spazi ristretti o situazioni in cui è necessaria la massima discrezione, ed addirittura con i droni… o meglio, aggiungiamo noi, con quei droni ultraprofessionali in grado di sollevare e far volare al meglio foto o videocamere ‘serie’, guidati da professionisti altrettanto seri… se non volete rischiare di distruggere un oggetto così costoso (o, peggio, far male a qualcuno in caso di incidente)!
Quanti pulsanti!
Diamo un’occhiata al lato sinistro dell’obiettivo. Accanto all’attacco, dall’alto, ecco il selettore del diaframma (automatico/manuale), del fuoco (automatico/manuale), dell’attivazione dello stabilizzatore ed infine del modo di stabilizzazione, a tre posizioni (A, B, C). La prima è quella standard, raccomandata per riprese a mano libera. La seconda è quella che offre la massima stabilizzazione, sempre per riprese a mano libera. La terza, C, infine, è ottimizzata per riprese su cavalletto.
Quindi, più avanti, ecco la finestrella della scala delle distanze, sotto la quale ci sono il selettore manuale/servo e la manopola della velocità dello zoom. Dalla parte opposta del barilotto, ecco i pulsanti tele/wide.
Sul barilotto, naturalmente, troviamo le tre ghiere per la scelta del diaframma, della focale, e la regolazione della messa a fuoco manuale.
Dato che abbiamo accennato al diaframma, segnaliamo che questo dispone di nove lamelle, che contribuiscono ad ottenere un look gradevole, artistico, dello sfocato. Peraltro ricordiamo che l’entità dell’effetto “bokeh”, oggi in gran voga (fra usi ed abusi…) è determinata da tre fattori, l’apertura del diaframma, la lunghezza focale utilizzata, e la taglia del sensore della macchina.
Trasmissione… stop!
E, dato che abbiamo accennato al diaframma, spendiamo qualche parola per ricordare che – a differenza di quanto in uso in fotografia, ove si parla sempre di F-number (a volte segnalato anche come F-ratio, F-stop, o apertura relativa), che indica formalmente il valore della lunghezza focale rispetto al diametro della pupilla d’entrata (apertura effettiva) e quindi, in pratica, la ‘quantità’ massima di luce che l’ottica lascia transitare – in cinematografia le ottiche adottano una scala diversa, tarata in ‘T-stop’ (per Transmission-Stop). In realtà la situazione non è poi così complicata: il T-stop è un F-stop trasformato in T-stop tenendo conto del fattore efficienza nel processo di trasmissione della luce.
Un obiettivo con un dato valore di T-stop è in grado di proiettare un’immagine di identica luminosità di un’ottica ideale con lo stesso valore F e il 100% di trasmissione.
Il valore T, T-stop, si ottiene dividendo quello F per la radice quadrata del valore di trasmissione dello stesso. Ad esempio, un obiettivo F/2.0 con efficienza di trasmissione del 100% ha un T-stop (T) di 2.0; tuttavia, dato che gli obiettivi in effetti sono caratterizzati da una trasmissione inferiore al 100% (tipicamente 60%–90%), un T-stop è più grande del corrispondente F-stop. Nel caso citato, con una trasmissione del 75%, un’ottica F/2,0 avrebbe un T di 2,3.
In altre parole, mentre nella fotografia sono meno importanti, i T-stop nel cinema – dove la rapida successione di immagini in movimento potrebbe evidenziare anche minimi cambiamenti nell’esposizione – sono usati al posto degli F-stop per determinare con maggior precisione l’esposizione. Non a caso le migliori serie di ottiche prime per il cinema mantengono lo stesso valore T per tutte le focali della serie…
Ottima presa
A proposito di riprese estreme, per una maggiore versatilità nell’uso pratico di obiettivo (e macchina), in particolare in utilizzazioni con rig a spalla o riprese a mano libera in situazioni difficili, Canon ha previsto l’adozione della ZSG-C10, un’impugnatura dedicata opzionale. Un accessorio che si collega con semplicità di lato all’obiettivo, ed offre una grande comodità per la gestione dello zoom, perché dispone di una leva orizzontale tele/wide ampia e comoda, a bilanciere, e di pulsanti di attivazione rapida per l’AF one shot e naturalmente lo start/stop.
Come indica la definizione ‘cine-servo’, il CN-E18-80mm T4.4 L IS KAS S incorpora un’unità servo drive di nuova concezione, alimentata tramite i connettori EF dell’innesto a baionetta, studiata espressamente per le applicazioni broadcast e per le riprese a mano libera con le macchine con sensore ‘grande’. Questo obiettivo amplia la gamma di lenti cine-servo Canon, seguendo le orme dei precedenti modelli CN7x17 e CN20x50.
Il dispositivo di servo assistenza incorporato consente un funzionamento rapido e preciso dello zoom, che è in grado di raggiungere la massima velocità e reattività senza soluzione di continuità tra messa a fuoco automatica e manuale.
Ancora, da segnalare che l’obiettivo ha un sistema di messa a fuoco interna a 3 gruppi, cosa che comporta un focus breathing – il fenomeno legato alle variazioni della distanza di messa a fuoco che possono modificare la reale focale dell’obiettivo – ridotto al minimo; in tal modo è possibile modificare velocemente la messa a fuoco senza cambiare di fatto l’angolo di campo e catturare azioni in rapido movimento.
A proposito di ‘accessori’, ricordiamo che l’obiettivo incorpora le funzioni di stabilizzazione dell’immagine ed autofocus, comuni nelle ottiche fotografiche, che possono risultare molto utili.
Da segnalare infine che attraverso la comunicazione EF-mount, e solo con le macchine EF-mount (comprese le Canon Cinema EOS C300 Mark II e EOS C100 Mark I), è possibile (oltre naturalmente al già descritto tasto Start/Stop dalla Grip Unit ZSG-C10) il controllo remoto di zoom, fuoco e diaframma via Camera, la correzione dell’aberrazione cromatica, la registrazione di metadati e la possibilità di visualizzare T-number o F-number.
4K & oltre
Fra le caratteristiche cinema dell’obiettivo dichiarate da Canon, c’è inevitabilmente il supporto (cioè la resa adeguata) al formato 4K, o meglio il potere risolutivo oltre il 4K, e l’azienda giapponese ricorda che questo oggetto è anche cromaticamente equilibrato per uniformarsi agli altri obiettivi Cinema EOS. Ricordiamo che le ottiche Cinema EOS (come in generale tutte quelle studiate espressamente per il cinema, prodotte da qualsiasi azienda) sono caratterizzate – rispetto alle corrispondenti ottiche fotografiche – da un bilanciamento cromatico tipico per la ripresa di film, con una resa leggermente più calda (spostata verso il giallo nel sistema di coordinate CCI). Qualora si utilizzino nelle stesse sezioni di ripresa ottiche EF ed EF Cine è opportuno effettuare un bilanciamento del bianco ad hoc.
La lunghezza focale 18-80 mm, corrispondente ad un’escursione focale di circa 4,4x, da wide a medio tele, è più che sufficiente per la stragrande maggioranza di riprese, soprattutto per utilizzazioni a mano libera, quando non c’è tempo o possibilità di cambiare ottica.
La luminosità dell’obiettivo, pur non da record (T4,4) come ad esempio in alcune lenti, pardon ottiche, prime (fissa, per i non cinematografari) della stessa Canon, è costante su tutta l’escursione focale, dal centro ai bordi.
Riprese no problem
Come insegnano tutti i manuali di ripresa, se non quelli di fisica (ottica), per motivi tecnici, costruttivi, economici, in genere un’ottica ‘prime’ ha prestazioni superiori a quella di uno zoom a parità di focale. Per contro, uno zoom – in determinate situazioni in cui può essere necessario variare l’angolo di campo, e quindi l’ottica – elimina la necessità di passare da un obiettivo all’altro, a vantaggio di una grande versatilità di ripresa.
Mentre nella fotografia (e nel video, spesso integrato nel corpo macchina) lo zoom è di diffusione comune, nel mondo del cinema – in cui le inquadrature sono studiate a priori a tavolino, o meglio disegnate nello storyboard – cambiare focale significa quasi sempre cambiare obiettivo.
A quanto ci è stato dato modo di osservare, in varie riprese effettuate con macchine come le Canon Cinema EOS C300 Mark II e EOS C100 Mark II, un obiettivo come questo Canon CN-E18-80mm T4.4 L IS KAS S offre eccellenti prestazioni dal punto di vista della qualità, sia in termini di risoluzione che di resa cromatica, e costituisce un ottimo compromesso fra peso, ingombro ed escursione focale (cioè versatilità di ripresa tout court).
Ottica 4 stagioni
In altre parole, un’ottica tutto fare, quattro stagioni, che di fatto costituisce un intero corredo buono per gran parte delle esigenze di ripresa a mano libera, in movimento (come nelle riprese ENG: cronaca, interviste, reportage, oppure nelle riprese di matrimoni, eventi sportivi…), ma anche in studio e sui set.
Un gran bell’oggetto, insomma, che risolve un mucchio di problemi. Inevitabilmente, purtroppo, di prezzo non popolare. Anche questo, infatti, può essere definito da ‘cinema’: se non da kolossal hollywoodiano, almeno da produzione ‘seria’…