Abbiamo detto più volte che fotografare – come girare un video o un film – significa scrivere con la luce.
Ai tempi dell’invenzione del cinematografo, naturalmente, la scarsa luminosità delle ottiche e soprattutto la minima sensibilità della pellicola – per non dire del fatto che l’illuminazione tradizionalmente intesa all’epoca era ancora agli esordi – obbligava a girare con luce naturale, all’aperto, o in studi forniti di ampie superfici vetrate.
Con il passare del tempo, parallelamente alla ‘scoperta’ del linguaggio cinematografico, con le inquadrature, i movimenti di macchina, si inizia a capire che saper scrivere (con la luce) è importante, ma saper scrivere bene aumenta il valore dell’opera.
E così nasce la professione del cinematographer, o direttore della fotografia, nella sua accezione più ampia, il responsabile delle inquadrature e dell’illuminazione.
Oggi dunque per realizzare un filmato di qualità, anche solamente un corto, è necessario organizzare un set gestito da un professionista della materia, dotato di illuminatori ed accessori adatti. Il che inevitabilmente presuppone costi, spazi e organizzazione di un qualche impegno.
Apriamo una parentesi. Se parliamo di corti, di riduzione di spese di personale e di attrezzature, notiamo che molto spesso queste opere sono realizzate da giovani registi indipendenti con una reflex HD. Una soluzione che ha conosciuto un grande successo nell’ultimo decennio, perché – a chi non vuole trasformare la fotocamera in una macchina da presa super accessoriata – permette di ottenere comunque ottimi risultati con il minimo di spesa e di troupe.
In qualsiasi set un ampio kit di illuminatori certamente non sfigurerebbe, ma di certo sarebbe sproporzionato con l’idea minimalista che è propria delle riprese con la reflex. Come fare allora per avere a disposizione un ‘aiuto’ in termini di luce, restando fedeli al minimalismo tecnico, pratico ed economico?
Piccolo è bello
Si può decidere di adottare, ad esempio, un piccolo illuminatore portatile come il modello CN-B144 firmato On-Air che vi presentiamo in queste pagine. Un’unità autonoma, funzionante a batteria, che può essere agevolmente installata sulla slitta porta flash (hot shoe) della reflex, oppure – dato che in questo caso si otterrebbe una luce frontale forse troppo diretta – su un treppiedi o altro per un posizionamento ad hoc rispetto al soggetto.
Apriamo l’imballo. All’interno troviamo, oltre all’illuminatore vero e proprio, il supporto per il montaggio su hotshoe standard e filettatura da 1/4, il contenitore per batterie AA, l’adattatore per batteria Panasonic, tre filtri (soft, 3200K, magenta) con custodia per due, borsa per l’illuminatore.
L’unità si presenta come un parallepipedo realizzato con una struttura plastica, leggera ma adeguatamente robusta per un uso normale, che contiene al suo interno il ‘motore’, il LED COB (Chip On Board), ovvero una batteria di LED (144, per l’esattezza, come la sigla del resto lasciava intuire).
Quella della batteria di LED installati su un unico blocco, in numero e di potenza definita, è una soluzione che si è diffusa per l’efficacia e il rapporto qualità/prezzo. In questa implementazione, naturalmente, l’obiettivo non era quello di ottenere potenze record, ma un’unità comunque utile in tante situazioni.
L’azienda produttrice dichiara al proposito che la distanza di irradiazione può comunque raggiungere più di 5 metri, cosa che lo rende adatto anche a riprese ad una certa distanza; la luce può inoltre essere regolata da concentrata a diffusa (30/45/60°), a vantaggio della versatilità d’uso.
Sul frontale, opportune scanalature rendono semplice l’installazione di uno dei filtri; altre scanalature sull’esterno della carrozzeria permettono poi di accoppiare più unità in orizzontale (massimo 3 elementi) o verticale (2 elementi).
Diamo ora un’occhiata al retro. A sinistra troviamo la presa per un alimentatore esterno e l’indicatore a led, con pulsante one touch, che indica lo stato di carica (1 LED acceso, carica minima; 4 LED, carica massima).
La maggior parte dello spazio sul retro è però occupato dall’ampio vano per l’installazione della custodia delle batterie (sono necessarie sei esemplari AA), mentre sull’angolo superiore c’è una manopola che costituisce interruttore generale e regolatore di luminosità.
Nella pratica il CN-B144 non delude le aspettative. La compattezza e leggerezza permettono una facile ìnstallazione ovunque, anche direttamente sulle macchine; l’emissione di calore è trascurabile, e la potenza adatta a riempimenti di luce et similia.
Considerando anche la dotazione di accessori e il prezzo non esagerato, insomma, conviene lasciare un po’ di spazio nella borsa della macchina per quest’unità che può rivelarsi preziosa in tante occasioni…