Come sappiamo, la fotografia è un’arte praticabile con un gran numero di strumenti.
A disposizione del fotografo, infatti, sul mercato ci sono tanti dispositivi simili ma sostanzialmente diversi (dalle fotocamere compatte a quelle medio formato, passando per le videocamere che consentono di effettuare lo scatto e naturalmente per gli smartphone) che comunque consentono di ottenere più o meno facilmente le immagini.
I tempi cambiano, nuove soluzioni si affacciano sul mercato, ma sostanzialmente ancora oggi la macchina fotografica per eccellenza è considerata la classica reflex ad ottiche intercambiabili. Uno strumento che fa parte di un vero ‘sistema’ (nel quale entrano anche le ottiche, i flash, gli accessori), che di fatto permette di costruirsi una soluzione di ripresa praticamente su misura delle proprie esigenze, offre grandi possibilità espressive, ed ha anche il fascino della foto ‘vera’.
Come è facile verificare, una reflex, anche nel caso di modelli entry level, è caratterizzata necessariamente da un discreto ingombro e un peso in proporzione, e un corredo con due o tre ottiche diventa piuttosto impegnativo da portarsi appresso.
Come accennato in precedenza, però e per fortuna, lo sviluppo della tecnologia è senza sosta e con il passare del tempo le aziende costruttrici hanno studiato soluzioni diverse da quelle tradizionali ma altrettanto valide. Ad esempio proponendo macchine molto simili alle reflex, per impostazione generale, e praticamente identiche – a parità di dotazioni – dal punto di vista delle prestazioni, prive dello specchio. Da qui, la definizione ‘mirrorless’, senza specchio, per questa nuova tipologia di macchine. Nuova tipologia che, in realtà, ha inizialmente fatto fatica ad imporsi sul mercato, ma che oggi, vinte le resistenze dei tradizionalisti, mostra un notevole tasso di crescita, almeno per le soluzioni più valide.
Diamo ad esempio uno sguardo alla serie 1 di Nikon: con questa proposta, la casa giapponese ha voluto condensare la versatilità di una reflex in un ‘contenitore’ delle dimensioni di una compatta o poco più. Il risultato si è materializzato sul mercato con la disponibilità di una gamma di prodotti raffinati, a prezzi ‘umani’. Una gamma basata sull’adozione di un sensore retroilluminato da 1”, che Nikon definisce formato CX (più piccolo di quello delle reflex ma più grande di quello della stragrande maggioranza dei modelli ‘tascabili’; una taglia, come vedremo, sufficiente a garantire buone prestazioni).
Il risultato dello studio del ‘progetto 1’ è appunto una gamma di modelli ed obiettivi – un piccolo ma completo ‘sistema’, proprio come quello delle reflex – con cui è possibile divertirsi a fotografare, certi della qualità dei risultati ottenibili.
Ultima arrivata nella serie Nikon 1, già da un po’ di tempo sul mercato, è la J5: una macchina elegante, solida, efficace, e dotata di tante funzioni interessanti, che meritava una prova ad hoc. Una soluzione certamente compatta e sulla carta nemmeno troppo costosa, considerando la dotazione di comandi e funzioni: il prezzo suggerito al pubblico (in kit con 1 Nikkor 10-30mm e una scheda Lexar micro SD 300x 16 GB) è infatti di 530,00 Euro.
Il nostro test si riferisce proprio a questa combinazione.
Diamo ora un’occhiata in dettaglio alla macchina, disponibile in tre varianti cromatiche, nera (quella da noi provata), argento oppure nera e argento.
Quattro anni di garanzia
Prima ancora della presa in mano, la nostra attenzione è attratta dall’imballo, sul quale spicca un adesivo che si commenta da solo: la macchina, distribuita da Nital, è accompagnata da una garanzia ufficiale italiana di ben 4 anni!
Un plus da non trascurare…
La 1 JS si presenta bene, con un design classico, adeguatamente curato e una costruzione abbastanza compatta; con il 10-30mm l’ingombro, se non proprio quello di una tascabile, è quello di una ‘facilmente trasportabile’, in una borsa o anche nella tasca di un giaccone.
L’impostazione non mostra particolari rivoluzioni, ma tutto sembra piuttosto tradizionale, a vantaggio di un uso istintivo da parte di chi abbia anche solo un minimo di esperienza.
Sul piano superiore, a sinistra, ecco il flash integrato nella carrozzeria; si mette in posizione d’uso con uno scatto, comandabile con un selettore laterale. Accanto al flash, il selettore di modalità (che permette di selezionare con facilità fra P, S, A, M, Sport ed altre), il pulsante di scatto con interruttore generale esterno, quindi un selettore rotativo multifunzione con pulsante centrale per l’avvio in video registrazione.
Il retro è dominato quasi totalmente dal bel monitor LCD da 3 pollici/7,5 cm e 1037 K punti e può ruotare di +/- 90% rispetto alla posizione abituale, per un controllo totale del soggetto.
Lo stesso monitor può essere ruotato fino a 180° dalla collocazione standard per mostrare l’inquadratura al soggetto in caso di autoritratto; in tale situazione le informazioni si ribaltano automaticamente e possono essere visualizzate nel modo corretto.
Accanto al monitor, sull’estrema destra, ecco una piccola protuberanza (che fa il paio con l’impugnatura anteriore) per facilitare la presa, soprattutto in caso di scatto verticale, e quindi i pulsanti di play e menu.
A scendere, il classico comando multifunzione, con tasti ai punti cardinale e pulsante centrale. Per chiudere con la descrizione, il tasto per la connessione wi-fi e il ‘cestino’; è poi possibile assegnare le impostazioni usate più di frequente al pulsante Fn (Funzione), posizionato frontalmente.
Sul fianco sinistro doppie prese (mini) HDMI e USB; sul fondo la filettatura per il treppiedi (da 6,35 mm, ISO 1222), e l’alloggiamento per l’accumulatore ricaricabile e la scheda di memoria (di tipo Micro SD, fornita nel kit insieme al suo adattatore).
All’interno, come accennato, opera un sensore in formato CX, ovvero da 1”, retroilluminato, che offre 20,8 megapixel e lavora in tandem con il processore Expeed 5A. La potenza del processore permette non solo di gestire al meglio le diverse funzioni normali e speciali della macchina, ma in primis anche di ottimizzare le prestazioni dell’autofocus (che si basa su un veloce e preciso sistema ibrido con ben 171 punti), e naturalmente scattare a raffica (fino a 20 fps con AF continuo, fino a 60 fps con messa a fuoco fissa sul primo fotogramma).
Un processore all’altezza della situazione è poi utile per realizzare video, che la 1 J5 può girare in 4K (o meglio, in UHD, 3840 x 2160 pixel, a 15 fps) o Full HD 1080/60p e in slow motion (in HD), come anche per spettacolari time lapse usando sino a 300 foto.
Altre caratteristiche: la messa a fuoco, di tipo ibrido, offre una gran varietà di opzioni, compresa la priorità al volto.
La misurazione esposimetrica può essere scelta fra spot, ponderata centrale e la classica Matrix di Nikon.
Il flash, con numero guida di circa 5 (1 m/100 ISO) è ricco di opzioni, compresa la possibilità di compensazione (da -3 a +1 EV a passi di 1/3 EV).
C’è anche il RAW
Come in tutte le fotocamere di una qualche ambizione, con la J5 è possibile memorizzare in formato NEF (il RAW di Nikon), in NEF + JEPG Fine, in JPEG Fine oppure in JPEG Normal.
La sensibilità va da 160 a 12.800 ISO; a vantaggio dell’utilizzazione con focali estese verso il tele, e/o in condizioni di scarsa illuminazione, è disponibile la funzione E-VR (riduzione vibrazioni elettronica).
Questo solo per accennare ad alcune delle caratteristiche e dotazioni principali. Se parliamo di funzioni accessorie, da segnalare anche le possibilità di ottenere foto ad alta risoluzione durante le riprese video, di realizzare filmati accelerati, di utilizzare la Tavolozza creativa per applicare alle foto filtri artistici di qualità professionale e molto altro ancora.
La J5, insomma, è un concentrato di opzioni, una macchina che offre davvero ‘di tutto, di più’, al punto che ci vorrebbero pagine e pagine per descrivere le varie funzioni. Una piccoletta di grandi potenzialità nelle mani di un fotografo appassionato ed esperto.
E non è finita qui con la dotazione: per condividere uno scatto, poi, la J5 sfrutta la tecnologia NFC (Near Field Communication). è sufficiente accostare la macchina ad un dispositivo smart per trasferire l’immagine visualizzata sullo schermo LCD.
La piccola-grande Nikon dispone di Wi-Fi integrato, con accesso diretto semplicemente premendo il pulsante dedicato. Con la funzione Wi-Fi, inoltre, si può scattare a distanza e controllare il risultato visualizzando in anteprima gli scatti sullo schermo del tablet o dello smartphone.
Per tutte le stagioni
Eccoci ora al momento della prova pratica, effettuata utilizzando la combinazione del kit di corpo macchina ed obiettivo 10-30 mm. Diamo subito un’occhiata a quest’ultimo, che è piuttosto compatto; ha un’escursione equivalente a un 27-81 mm, dunque sufficiente alla maggior parte delle situazioni di ripresa.
Quando la macchina è spenta, l’obiettivo appare chiuso; accendendo la J5 si apre la protezione frontale ed è possibile scattare. Una soluzione che elimina il problema del ‘tappo’, spesso soggetto a temporanei smarrimenti…
Sempre a proposito dell’obiettivo, da segnalare in positivo la minima distanza di messa a fuoco, pari a 20 centimetri, mentre, in negativo, la luminosità, caratterizzata da valori non da record (1:3,5-5,6) e non costante con l’aumentare della focale.
Ed ora, al lavoro! Inseriamo l’accumulatore e la micro scheda, e ci muoviamo per la città, alla ricerca di spunti utili da fotografare.
Durante la sessione pratica non abbiamo avuto difficoltà a manovrare la macchina; come accennato durante la descrizione, l’impostazione di base – nonostante le infinite possibilità offerte dalle tante funzioni secondarie disponibili – è semplice e lineare. Una situazione che lascia il fotografo libero di concentrarsi su inquadratura et similia, rimandando a un momento tranquillo l’analisi del completo libretto di istruzioni, alla scoperta delle funzioni più nascoste.
Per agire sullo zoom basta girare la ghiera zigrinata presente sul barilotto; la velocità di cambio focale fra massimo e minimo sostanzialmente è determinata dalla rapidità della manovra effettuata dall’operatore, ma, vista la demoltiplicazione, può non bastare uno step di rotazione della mano.
Con un’equivalenza 27-81 mm, ovvero dal grandangolare al medio tele, è possibile coprire buona parte delle normali esigenze di ripresa; in caso di necessità, poi, si possono utilizzare altri obiettivi della serie 1 (stiamo parlando pur sempre di una macchina ad ottiche intercambiabili, no?): fra ottiche fisse e zoom, ci sono a disposizione altri 12 modelli, fra cui il luminosissimo medio tele (equivalente all’incirca a un 85 mm) 1 Nikkor 32mm f/1.2 , o lo zoom supertele (equivalente a un 189-810mm!) Nikkor VR 70–300mm f/4.5–5.6.
La resa complessiva delle immagini con la combinazione corpo/zoom in prova è risultata di ottimo livello, con definizione un tempo insospettabile per una compatta e resa cromatica sempre piuttosto equilibrata.
In interni, complice la luminosità non eccezionale dell’ottica, si è costretti talvolta ad innalzare il valore degli ISO, con relativo proporzionale aumento di rumore (ben contenuto sino a 1600 ISO); i risultati però sono comunque interessanti anche a valori ISO altini, testimonianza evidente del fatto che sensore e processore si comportano bene.
In video Full HD la ripresa è decisamente valida, mentre in UHD – con immagini comunque di altissimo livello, quasi miracolose considerando la ‘scatoletta’ da cui escono) i 15 fps limitano un po’ le potenzialità. Come per tutte le compatte, poi, c’è da ricordare che per utilizzazioni intense e situazioni di sapore professionale, sarebbe necessario adottare accessori ad hoc per una comoda gestione delle riprese.
Foto o video, in ogni caso effettivamente passeggiare a zonzo per la città alla ricerca di uno spunto o di una situazione di ripresa interessanti con questo oggetto – che non a caso abbiamo soprannominato ‘piccolo diavolo’ – è davvero un’operazione rilassante e divertente, un modo per vivere ‘slow’, in relax. Con la certezza poi che, se ce ne fosse bisogno, la J5 sia in grado di tirar fuori tutta la grinta necessaria per assecondare le esigenze dei fotografi più esperti.
Per fotografi ‘veri’
La conclusione, dopo quanto evidenziato durante la prova, appare scontata: con questa macchina siamo in presenza di una compatta sui generis, o meglio di una vera fotocamera a sistema, dedicata a veri appassionati.
Nikon 1 J5D’altro canto, piccola sì, ma si tratta pur sempre di una fotocamera firmata Nikon, no?