Se proviamo a tracciare una storia della riproduzione musicale in genere e dell’alta fedeltà in particolare, dai primi esperimenti di Edison ed altri inventori, ci sono diversi momenti significativi, sparsi nell’arco di oltre un secolo. Limitandoci all’audio portatile, e agli ultimi decenni, non possiamo non citare almeno il primo walkman della storia, il TP-LS2 di Sony, del 1979, e l’iPod, del 2001. Mentre il TP-LS2 è stato effettivamente il primo lettore portatile hi-fi con le musicassette (Stereo 4) come supporto, l’iPod non è stato il primissimo rirproduttore di musica liquida, ma di certo è quello che di fatto ha inaugurato un ‘nuovo mondo’.
Tutto questo per dire che iPod, ma anche iPhone e iPad, in effetti hanno cambiato completamente il mondo della riproduzione musicale, ponendo l’accento su ‘ovunque’, più che su ‘massime prestazioni’, e di conseguenza negli ultimi anni è stato tutto un fiorire di soluzioni di amplificazione/diffusione portatile, da portare con sé o da utilizzare in un angolo del salotto.
Anche se naturalmente un buon risultato si ottiene solamente con un vero impianto hi-fi dedicato, bisogna segnalare che alcune soluzioni, pur non ‘hi-fi’ nel senso tradizionale del termine, riescono a sonorizzare dignitosamente l’ambiente d’ascolto. Per contro, il mercato offre anche prodotti dal look irresistibile, dal prezzo piuttosto alto e dal suono infernale.
Questo MyAmp si è fatto notare (in un negozio di libri e prodotti di design!) per la forma, che scimmiotta, con ottimi risultati estetici, quella di un classico amplificatore per strumenti musicali, ed in particolare un Marshall. Visto anche il prezzo richiesto (21 euro, poi scontato- senza peraltro nostra esplicita richiesta in tal senso – a 20), l’abbiamo acquistato ad occhi chiusi.
Il ‘mobile’ (un parallepipedo che misura all’incirca 10 x 13 x 9 cm) è in plastica nera dura con effetto buccia d’arancia, il frontale ospita una griglia argentata similmetallica sulla quale è apposto il marchio di fabbrica, a rilievo. Più in alto, come sugli amplificatori ‘veri’, spia, interruttore d’accensione, jack per il cavo di collegamento alla sorgente, e quindi tre manopole per regolare i bassi, gli alti e il volume.
MyAmp può essere collegato a lettori MP3, smartphone, tablet, e anche computer; a tal proposito viene fornito con un cavo USB che permettere l’alimentazione da PC/Mac. In ogni caso, l’unità può funzionare con 3 batterie stilo misura AA.
Per il nostro test abbiamo utilizzato un lettore MP3, un MacBook, un Flat TV da 19 pollici. Nel primo caso bisogna premettere che con MyAmp si perde inevitabilmente la stereofonia, e che con buone cuffie il risultato individuale d’ascolto è senz’altro migliore. Per far ascoltare la musica in gruppo, in ogni caso, questa unità riesce ad offrire un impatto accettabile, una sorta di sottofondo rinforzato che, ad esempio, può salvare una serata…
Con il portatile e il televisore la resa – pur con il limite della monofonia, avvertibile però solo con programmi stereofonici – è sorprendente: in entrambi i casi abbiamo ottenuto un suono nettamente più potente – ma non distorto – e privo dell’effetto ‘scatola’ che affligge le installazioni (in primis, notebook e flat TV…) nelle quali gli altoparlanti sono sacrificati allo spazio disponibile. ‘Punch’ a parte, da segnalare che timbrica e risposta in frequenza sono più che adeguate alla situazione ed aiutano ad una resa complessivamente godibile.
Insomma, per una volta possiamo sbilanciarci senza timor di essere smentiti: considerando la versatilità di collegamento ed alimentazione, e la resa sonora, è difficile trovare una soluzione altrettanto valida in cambio di due soli fogli da 10 euro. Anzi, per il modesto esborso richiesto, ci viene da pensare che si tratti di soldi ben spesi anche solo come soprammobile…
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